ASPEN ITALIA: NELLA SUPERLOBBY USA, TRA AMATO E PRODI, ECO E MAGRIS, ANCHE TRE VESCOVI

Stefano Sansonetti per www.lanotiziagiornale.it

Inutile girarci intorno: pur di entrarvi in pianta stabile sarebbero disposti a fare carte false. Troppo forte la tentazione esercitata dall'Aspen, ormai sempre più crocevia di lobby, relazioni e affari a 360 gradi. Basta andare a guardare l'elenco dei soci ordinari dell'Aspen Institute Italia, inserita nel network che fa capo all'Aspen americana, per farsi un'idea. La lista, riservata, è gelosamente custodita dall'associazione, ma LaNotiziagiornale ne è venuta in possesso. In essa spuntano ben 226 nominativi, non senza gustose sorprese. All'interno, tanto per dirne una, ci sono anche tre big del Vaticano.

VESCOVI NEL NETWORK
In primis spicca monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ovvero uno dei più importanti dicasteri vaticani. Accanto a lui, sempre in qualità di socio ordinario Aspen, c'è Giovanni Giudici, vescovo di Pavia e membro della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro all'interno della Cei. E compare anche Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo.

Tutti e tre, tra l'altro, oltre a essere inquadrati come soci ordinari dell'associazione siedono anche nel suo consiglio generale. In quest'ultima veste, in particolare, si trovano a condividere la struttura Aspen in cui sono inseriti manager pubblici, privati, banchieri, finanzieri e politici di ogni estrazione.

Prova del fatto che la rete dell'Aspen, con tutte le sue implicazioni a livello di dibattito e conseguenti legami, è a dir poco ambita. Come si apprende dal sito internet dell'associazione, si diventa soci ordinari per "fama accademica ed eccellenza professionale". Ma da questi "elevati" requisiti all'attività di lobby il passo è così breve che spesso si può stare quasi fermi.

NAPOLITANO E I SUOI "SAGGI"
Dall'Aspen passano le massime cariche istituzionali. Nei giorni scorsi LaNotiziagiornale ha ricordato come tra i soci figurino anche tre profili oggi in corsa per il Qurinale, ossia Romano Prodi, Massimo D'Alema e Giuliano Amato. Ma socio e componente del consiglio generale dell'associazione è anche il capo dello stato, Giorgio Napolitano.

E come soci ordinari troviamo buona parte dei suoi "saggi", cioè le personalità a cui il presidente della repubblica ha assegnato il compito di formulare proposte di riforme economico-istituzionali da sottoporre al parlamento. Allora ecco venir fuori l'ex presidente della camera Luciano Violante, la mente economica della Lega Giancarlo Giorgetti e il ministro "montiano" delle politiche comunitarie Enzo Moavero Milanesi.

E PURE GLI INTELLETTUALI
Le presenze che non ti immagini. Già, perché tra i vari manager, banchieri e politici che frequentano le stanze dell'Aspen ci sono anche scrittori e registi, alcuni dei quali di area di centrosinistra. Ancora nella veste di soci, per esempio, troviamo gli scrittori Umberto Eco e Claudio Magris. Ma anche registi come Carlo Lizzani e Cristina Comencini, figlia di Luigi Comencini. Si tratta solo di alcuni esempi che servono a far capire, se ancora ce ne fosse bisogno, come nel network tutti possano individuare spunti di interesse.

SOLDI DA SOCIETÀ PUBBLICHE
Che poi l'Aspen piace da morire alle società pubbliche italiane. Che naturalmente non tirano indietro la mano quando si tratta di far affluire finanziamenti. Nella lista dei soci sostenitori, liberamente consultabile su internet, c'è almeno una ventina di spa partecipate dallo Stato e dagli enti locali.

Ci sono Rai, Eni, Enel, Finmeccanica, Fincantieri, Sea, Cassa depositi e prestiti, Acea, Poste Italiane, Sace, Simest e chi più ne ha più ne metta. E molti dei loro vertici siedono nel consiglio generale dell'Aspen: Fulvio Conti (Enel), Alessandro Castellano (Sace), Franco Bassanini (Cdp), Giuseppe Recchi (Eni), Anna Maria Tarantola (Rai).

 

 

ROMANO PRODI ie39 dalema amatoLuciano Violante VINCENZO PAGLIAUmberto EcoMagrisRINO FISICHELLA

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…