savona

AVANTI SAVONA! "IL DEBITO PUBBLICO AL 200% DEL PIL E’ SOSTENIBILE. E’ SOSTENUTO DAL RISPARMIO ITALIANO" – IL PRESIDENTE DELLA CONSOB: "IN EUROPA PREGIUDIZI SULL’ITALIA" - PER  L’EX MINISTRO “UN CONTRIBUTO SIGNIFICATIVO ALLA STABILITÀ FINANZIARIA VERREBBE DALLA CREAZIONE DI UN TITOLO EUROPEO PRIVO DI RISCHIO MENTRE "L’UNICO SAFE ASSET ESISTENTE OGGI IN EUROPA È DI FATTO IL BUND TEDESCO" CHE...

Da www.adnkronos.com

savona

 

Il debito pubblico italiano, nonostante le sue dimensioni, è sostenibile. Anzi, visto che non esiste "un legame ottimale fra debito pubblico e Pil", se la fiducia in un Paese è "solida" e la base di risparmio "sufficiente", livelli di indebitamento "nell'ordine del 200% rispetto al Pil non contrastano con gli obiettivi economici e sociali perseguiti dalla politica". Il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo primo incontro con la comunità finanziaria riunita a Piazza Affari a Milano, si muove controcorrente: difende l'alto debito pubblico italiano, su cui pesano giudizi negativi "prossimi al pregiudizio" e fattori "distorsivi", e la sua sostenibilità, garantita dal risparmio delle famiglie italiane.

 

 

Le attività finanziarie dell'Italia a fine 2018, ha ricordato Savona, ammontano a circa 16.300 miliardi di euro, con le famiglie che ne possiedono 4.200 miliardi. Il debito pubblico ammonta a 2.300 miliardi, mentre l'indebitamento delle famiglie resta "modesto, uno dei più bassi nel mondo sviluppato". Sull'Italia, insomma, c'è un "vociare a senso unico, che stordisce", come in quella "caverna di Platone" che rimanda immagini distorte della realtà.

 

paolo savona

Per l'economista ed ex ministro agli Affari europei, siccome la teoria economica e la ricerca empirica non sanno indicare il legame ottimale tra il debito pubblico e il Pil, l'esempio del Giappone, con un mix di bassa crescita, invecchiamento della popolazione e un debito/Pil al 236%, è "istruttivo". Tanto che la fiducia in un Paese e un adeguato livello di risparmio privato possono permettergli di arrivare a un rapporto del 200% fra indebitamento e Pil. 

 

Ancora molta strada, quindi, per il debito italiano, 'solo' al 131,2% del Pil, con la Commissione europea pronta a una procedura di infrazione per imporre una riduzione. Argomento su cui Savona preferisce non fare commenti, alla fine: "Non è mia intenzione né mio compito intervenire nel dibattito".

 

il ministro paolo savona

Questo non significa, ha continuato Savona, "che non esista un limite all’indebitamento, ma, come insegna un elementare criterio di razionalità economica, per garantirne la sostenibilità il suo saggio di incremento deve restare mediamente al di sotto del saggio di crescita del Pil". Per Savona se il criterio di razionalità economica "venisse accettato a livello europeo, si restituirebbe ai debiti sovrani, incluso quello italiano, la dignità di ricchezza protetta che a essi attribuiscono giustamente gli investitori". Tanto che il raggiungimento di questa condizione "allontanerebbe i sospetti sulla possibile insolvenza del nostro debito pubblico, oggettivamente infondati".

 

Quello che manca in questo momento, ha continuato l'ex ministro del governo Lega-Cinquestelle, è la fiducia degli investitori nei confronti dell'Italia. E quindi è "compito di chi riveste posizioni di vertice della politica, dell’economia e dei mezzi di informazione rafforzare la luce e abbassare i toni per ristabilire la fiducia sul futuro del Paese". Il binomio fiducia-crescita riceverebbe poi "un impulso rilevante" da nuovi investimenti pubblici e privati, nell'ordine di 20 miliardi, l'unico modo per uscire, secondo Savona, dal problema della "crescita-zero".

SERGIO MATTARELLA PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE

 

Oltre a un clima di fiducia e a un solido risparmio, Savona ha indicato un terzo fattore in grado di dare un contributo significativo alla stabilità finanziaria: la creazione di un European safe asset, un titolo europeo privo di rischio. Non un eurobond, visto che l'Unione europea "rifugge dalla mutualizzazione dei rischi finanziari nazionali", ma bond emessi dal fondo salva-Stati Esm, lo European Stability Mechanism. Il presidente della Consob ha sottolineato che "l’unico safe asset esistente oggi in Europa è di fatto il Bund tedesco".

 

Il sistema è però "asimmetrico, dato che l’emissione è controllata da un solo Paese", mentre la domanda "viene da tutti i membri dell’unione monetaria". Questa asimmetria "è un fattore di instabilità del sistema finanziario dell’eurozona. E comporta fughe di capitale durante le crisi, ostacolando il corretto funzionamento della politica monetaria comune".

GIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONA

 

Come se non bastasse l'offerta di Bund tedeschi "è sempre più scarsa a causa della politica di avanzi del bilancio pubblico della Germania, mentre la domanda è crescente, sia in Europa che nel resto del mondo". La liquidità europea viene quindi spinta verso l’esterno, in particolare verso i titoli di Stato statunitensi.

 

paolo savona

Invece uno European safe asset alternativo ai Bund tedeschi e ai Treasury Bill statunitensi, ha sottolineato Savona, "migliorerebbe la razionalità distributiva della creazione monetaria, governerebbe taluni disturbi alla stabilità finanziaria anche provenienti dai debiti sovrani in eccesso, attenuerebbe le divergenze nei tassi dell’interesse all’interno dell’eurozona". Sul piano operativo, secondo Savona, "si potrebbe utilizzare il potere di raccolta insito nell’Esm per emettere un titolo avente le caratteristiche richieste da tutti gli investitori globali di liquidità.

 

L’euro ne risulterebbe rafforzato come valuta internazionale". L’Esm dovrebbe poi destinare i fondi raccolti con i safe asset "per concedere prestiti agli Stati membri che disporrebbero di una fonte alternativa e a basso costo per il rifinanziamento del loro debito pubblico".

 

paolo savona

Savona ha ricordato che "analisti di mercato, persone in posizione di rilievo nelle istituzioni e singoli studiosi raccomandano questa innovazione", sostenuta anche dal governatore della Banca d’Italia. E anche la Commissione europea due giorni fa "ha emesso un comunicato sul futuro dell’eurozona nel quale indica la nascita di un safe asset parte essenziale per il completamento dell’unione bancaria". Ma l'introduzione di questi Esm-bond "va definita in parallelo con ogni possibile scelta sul trattamento regolatorio dei titoli sovrani nei portafogli delle banche", i tetti che alcuni Paesi, fra cui la Germania, vorrebbero imporre agli istituti di credito. "Sarebbe grave se la scelta da fare, risolvendo i problemi di stabilità monetaria, ne creasse di nuovi per la stabilità finanziaria".

PAOLO SAVONA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…