giuseppe conte

AVVISATE CONTE! L’EUROPA E’ PRONTA A CHIEDERE UNA MANOVRA BIS DOPO LE ELEZIONI EUROPEE DI CIRCA SEI MILIARDI – DOPO IL GIUDIZIO DI "FITCH" CHE PARLA DI “RISCHIO DI VOTO ANTICIPATO”, A PALAZZO CHIGI SCATTA L' ALLARME: L' AUMENTO DELL' IVA NON È PIÙ UN TABÙ – I TECNICI DEL GOVERNO STANNO STUDIANDO UN INTERVENTO SELETTIVO SU ALCUNI BENI DA FAR PARTIRE A LUGLIO

Tommaso Ciriaco e Alberto D’Argenio per la Repubblica

 

conte

Il governo si muove ormai su un campo minato. E il giudizio negativo di Fitch è soltanto il primo ostacolo nel cammino dei populisti. Altri ne seguiranno presto, in rapida sequenza, perché il calendario dei "giudizi" delle agenzie di rating è fittissimo: il 15 marzo tocca a Moody' s, il 26 aprile a Standard & Poor' s. In mezzo, il Def (Documento di economia e finanza) di inizio a aprile e la preoccupante stima del Pil targata Istat attesa per il 30 aprile.Ma il colpo finale, quello che davvero ha fatto scattare l' allarme, arriverà da Bruxelles.

L' Europa è pronta a chiedere una manovra bis già ai primi di giugno.

 

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

Per fronteggiare l' emergenza, allora, nel governo non si esclude più nulla. Un primo intervento potrebbe arrivare a fine marzo, dopo la verifica trimestrale dei conti concordata con la Commissione. Si tratterebbe di una soluzione tampone, con ritocchi mirati sulle accise o sugli sgravi fiscali. Ma la preoccupazione è talmente alta che in queste ore è spuntata anche una mossa d' emergenza, da utilizzare in caso di bisogno: l' aumento selettivo dell' Iva già a luglio, che anticiperebbe per via legislativa parte della clausole di salvaguardia previste per il 2020.

 

Non è la prima volta che informalmente nell' esecutivo circola questa ipotesi. I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini continuano a respingerla, perché anche solo evocarla prima delle Europee rischia di danneggiare la loro corsa elettorale. Ma il trend negativo costringe il ministero dell' Economia - e ovviamente la Ragioneria che si occupa dei conti - a prepararsi agli scenari peggiori. E anche a immaginare, in via cautelativa, un ritocco dell' Iva.

 

Prima, comunque, c' è da affrontare gli "esami" sul rating.

GIUSEPPE CONTE STRASBURGO

La pagella di Fitch, in fondo, non è stato il colpo del KO. Aver evitato il downgrade a BBB - fa tirare un sospiro di sollievo a Giuseppe Conte, perché tiene ancora a distanza di due gradini la soglia di "titoli spazzatura" che avrebbe fatto saltare il banco, costringendo molte istituzioni finanziarie internazionali a liberarsi dei bond italiani. Il pericolo, però, è scampato soltanto per qualche settimana.

 

L' affondo finale arriverà dall' Europa. Già mercoledì prossimo sarà reso pubblico il country report della Commissione europea dedicato all' Italia. Smonterà la manovra dei populisti al governo, spiegando come le politiche dei gialloverdi stiano rallentando la crescita e polverizzando le speranze di Conte, che continua a prevedere un effetto positivo di quota cento e reddito di cittadinanza. Il passo successivo è atteso per aprile, quando Eurostat pubblicherà le cifre finali sui conti italiani del 2018. E l' esito sarà impietoso. Tanto che, secondo le regole europee, a quel punto l' Italia dovrebbe essere messa immediatamente sotto procedura sul debito. Bruxelles, però, è orientata a soprassedere. Un "atto di clemenza" che però comporta inevitabilmente un approccio più rigido sul bilancio del 2019, se non altro per salvare la faccia alle già bistrattate regole Ue. Ecco perché in primavera la commissione chiederà la manovra bis all' Italia.

Giuseppe Conte a Strasburgo

Per non interferire con la campagna elettorale, la richiesta formale è stata spostata a dopo le Europee, l' ultima settimana di maggio o la prima di giugno. Nei palazzi della Commissione non hanno ancora quantificato l' importo della correzione, visto che i dati più aggiornati saranno pubblicati i primi di maggio. Ma già oggi, stimano informalmente tra Roma e Bruxelles, il buco ammonterebbe ad almeno sei miliardi: significa che il deficit viaggia già al 2,3% rispetto al 2% concordato a dicembre con l' Europa. E da qui a giugno il "rosso" potrebbe aumentare.

 

Per questo, al Tesoro si valuta un pacchetto di contromisure. Di certo non basteranno i due miliardi (0,1%) che la Commissione ha imposto all' Italia di congelare durante l' iter dell' ultima legge di Bilancio come tesoretto anti deficit. Bisognerà rintracciare altre risorse. La prima mossa, dunque, potrebbe arrivare in prossimità del Def di aprile. È la strada indicata spesso dal sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, quando ricorda: «In manovra sono stati previsti dei controlli trimestrali.

Giuseppe Conte a Strasburgo e Tajani

Se i conti non tornano, il ministro dell' Economia interviene sulle clausola di salvaguardia». Come?

Si va dalla riduzione degli sgravi fiscali fino agli interventi sulle accise e sui ticket sanitari. Una soluzione "tradizionale", osteggiata però da Di Maio e Salvini, che considerano prioritario arrivare alle Europee senza nuove tasse. Dopo il voto però, ha confidato il 5S a margine dell' ultimo Consiglio dei ministri, «è possibile che si debba rimettere mano ai conti». E infatti quando a urne chiuse l' Europa avrà formalizzato la richiesta di manovra bis, il Tesoro potrebbe proporre di anticipare parte dei 23 miliardi di aumento dell' Iva previsto dalle clausole di salvaguardia per il 2020 con un intervento selettivo su alcuni capitoli dell' imposta. O, in alternativa, varando la revisione delle "tax expenditure" annunciata due giorni fa da Conte e attesa da tempo dall' Europa.

MAGO CONTE

Servirebbe a ridurre il paniere dei prodotti che godono di un' Iva agevolata in modo da aumentare le entrate fiscali e riequilibrare i conti.

 

 

 

Guy Verhofstadt contro Giuseppe ConteCONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

 

giuseppe conte e luigi di maio con la postepay per il reddito di cittadinanzagiuseppe conte luigi di maio e la card per il reddito di cittadinanza 9Guy Verhofstadt contro Giuseppe Conte 5

Ultimi Dagoreport

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO

vladimir putin kim jong un xi jinping donald trump

DAGOREPORT – L’UNICO RISULTATO REALE OTTENUTO DA TRUMP NEI PRIMI 8 MESI DEL SUO SECONDO MANDATO È STATO RIABILITARE PUTIN: APPLAUDENDOLO IN ALASKA, HA RILEGITTIMATO LA MALCONCIA RUSSIA COME POTENZA MONDIALE, RAFFORZANDO LA FIGURA DEL “MACELLAIO DI MOSCA” (COPYRIGHT BIDEN) - DOPO TANTO PENARE E PROMESSE SCRITTE SULLA SABBIA, TRUMP SPERAVA DI OTTENERE ALMENO UNA TREGUA AEREA SULL’UCRAINA. E INVECE “MAD VLAD” HA FATTO SPALLUCCE E, TUTTO GAUDENTE, SI E' SCAPICOLLATO IN CINA ALLA CORTE DEL SUO VERO PADRONE, XI JINPING  – DISPIACE PER TRAVAGLIO MA LA RUSSIA NON HA ANCORA VINTO LA GUERRA: L’AVANZATA IN UCRAINA È SOLO PROPAGANDA. TRANNE DUE REGIONI E QUALCHE VILLAGGIO CONQUISTATO IN DONBASS, IN REALTÀ IL FRONTE È IMMOBILE DA MESI (A MOSCA NON BASTANO LE TRUPPE NORDCOREANE, ORA E' COSTRETTA A RECLUTARE IN PATRIA, DOPO I GALEOTTI, ANCHE LE DONNE IN CARCERE) – LA PRESSIONE SU PUTIN DEL MEDIATORE ERDOGAN E DI MODI PER UNA TREGUA IN UCRAINA - IL LEADER INDIANO, INCAZZATO CON “MAD VLAD” CHE LODA E IMBRODA XI E GLI FA FARE LA FIGURA DELL’AMICO SFIGATO, FA PRESENTE CHE L'ALLEANZA DELLO SCO E' SOLO ''TATTICA MA NON STRATEGICA'. MA UN DOMANI CHISSA'... 

trump meloni minzolini il giornale

DAGOREPORT - AVVISATE LA “TRUMPETTA” MELONI: L’ATTACCO PIÙ FEROCE AL BULLO DELLA CASA BIANCA LO SFERRA “IL GIORNALE” DIRETTO DAL SUO BIOGRAFO, ALESSANDRO SALLUSTI – L’ARTICOLO LO FIRMA QUEL VECCHIO VOLPONE DI MINZOLINI: “TRUMP HA SOSTITUITO IL CEMENTO DEI VALORI DI LIBERTÀ E DI DEMOCRAZIA CON IL DENARO, IL BIECO INTERESSE, LOGORANDO L'UNITÀ IDEALE DI QUESTA PARTE DEL MONDO” – “UNA TRAGEDIA PER CHI CREDE ANCORA NELL'OCCIDENTE. SOLO L'UNITÀ EUROPEA, LA DISPONIBILITÀ DELLE DEMOCRAZIE DEL VECCHIO CONTINENTE AD ASSUMERSI RESPONSABILITÀ MAGGIORI RISPETTO AL PASSATO, PUÒ FAR APRIRE GLI OCCHI ALL'ALLEATO” - L'ESATTO CONTRARIO DI QUELLO CHE VUOLE LA "PON PON GIRL" ITALIANA DI TRUMP, STRENUAMENTE CONTRARIA AI “VOLENTEROSI" (QUANTO DURERA' LA PRESENZA DELLA FIRMA DI MINZO SU "IL GIORNALE"?)