CARDINAL FORCONE - ANCHE BAGNASCO AL FIANCO DEI MANIFESTANTI: "IL DISAGIO DELLA SOCIETÀ È REALE , DOBBIAMO ACCOGLIERNE IL GRIDO PROFONDO" - DOMENICA TUTTI DAL PAPA…

Maria Teresa Conti per ‘Il Giornale'

In principio è stato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che intuendo che si trattava di una rivolta espressione di un disagio sociale autentico, si era offerto di incontrarli. Quindi è arrivata l'apertura del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sia pure con i distinguo del caso dalle violenze, ha invitato la politica a raccogliere il grido di dolore della piazza.

E poi è stata un'onda: artisti, vip, imprenditori del calibro di Flavio Briatore e Antonella Nonino, persino i presidenti di Confindustria, Giorgio Squinzi, e di Confcommercio, Carlo Sangalli. E adesso, nel coro di «sì» ai Forconi - sempre che, è di default, le loro manifestazioni non sfocino nella protesta come è accaduto lo scorso 9 dicembre a Torino - si inserisce a sorpresa anche la Chiesa. E con una delle sue voci più autorevoli visto che a prendere posizione a favore delle ragioni che negli ultimi dieci giorni hanno portato in piazza decine di migliaia di persone in tutta Italia è il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco.

Un appello forte, quello dell'arcivescovo di Genova, una delle città colpite dai maggiori disagi nei primi giorni di protesta del Coordinamento 9 dicembre. «Soprattutto le istituzioni politiche - ha detto Bagnasco - devono ascoltare il grido di dolore della piazza, un disagio che è reale nella nostra società.

L'auspicio è, innanzitutto per chi ha responsabilità di non sentirsi esente, perché tutti abbiamo responsabilità, tutti dobbiamo accogliere il grido profondo di queste manifestazioni, che spero siano totalmente non violente perché soltanto così si riesce a costruire qualcosa. Dall'altra parte - ha aggiunto il presidente della Cei - deve però esserci uno spirito costruttivo per poter non solo esprimere i disagi della protesta civile ma anche delle proposte».

L'appoggio ai Forconi del cardinale Bagnasco, il secondo dal fronte Cei visto che già lunedì il presidente della commissione Lavoro, Giustizia e Pace, l'arcivescovo di Campobasso monsignor Giancarlo Bregantini, aveva invitato a non «sottovalutare né ridicolizzare» la portata delle proteste che «vanno capite», è arrivato all'indomani di un endorsement che pesa per il popolo del 9 dicembre, quello del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.

Anche questo non un caso isolato. Sì, perché dopo la diffidenza iniziale, a salire sul carro dei Forconi - vincitori morali in quanto portatori di un malessere che è quello della stragrande maggioranza degli italiani - sono stati in tanti. Sentite un imprenditore chic come Flavio Briatore: «La gente non ne può più: per questo poi nascono fenomeni come il movimento dei Forconi, li capisco».

O la regina della grappa Antonella Nonino, che in tv, all'Arena di Massimo Giletti su Rai1, ha ammesso: «Quella del cosiddetto movimento dei Forconi è una protesta della società civile». Persino il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, nonostante le minacce di cui i commercianti sono stati bersaglio da parte dei manifestanti, è stato comprensivo: «Bisogna dare una risposta precisa a questo disagio che sta attraversando il Paese».

Capitolo a parte poi è quello degli artisti. Anche alcuni nomi di peso hanno imbracciato il Forcone. Il cantante Gigi D'Alessio giura che impugnerà anche il microfono: «Sto progettando un concerto in mezzo all'autostrada, nel cuore delle zone avvelenate della Terra dei Fuochi, per far sentire la voce dei campani che stanno soffrendo».

La soubrette Belen Rodriguez, rimasta bloccata in auto a Milano durante l'occupazione di piazzale Loreto, ha confessato a Oggi: «Sarei scesa in piazza coi Forconi. Solo passando per la piazza si possono cambiare le cose». L'ex showgirl Flavia Vento, su Twitter, si è proposta come testimonial, pubblicando una foto con tanto di forcone rosso.

Insomma, l'onda dei Forconi sembra inarrestabile. E, vista la benedizione del cardinale Bagnasco, forse non è un caso che l'ala moderata del movimento punti ancora più in alto, al pontefice. Domenica, infatti, l'appuntamento è a piazza San Pietro. Obiettivo: consegnare a Papa Francesco un cappellino dei Forconi.

 

CAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE ANGELO BAGNASCO DA QUINK jpegBagnasco e Bertone Bertone e Bagnasco applaudono Weiler Sangalli Squinzi e Mogli Squinzi l berlusconi briatore big BERTE D'ALESSIO

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…