DOPO ESSERE ENTRATA IN ENI E ENEL, LA BANCA CENTRALE DI PECHINO METTE PIEDE ANCHE IN MEDIOBANCA SALENDO AL 2% - I CINESI SONO ANCHE IN TELECOM, PRYSMIAN, CDP, ANSALDO: MANCA SOLO UNA BANCA…

Francesco Spini per “la Stampa

 

MEDIOBANCAMEDIOBANCA

La Cina batte un colpo in Mediobanca. La banca centrale di Pechino, la People’s Bank of China, ha acquistato il 2,001% del capitale di Piazzetta Cuccia. Gli acquisti sono avvenuti il 14 ottobre, un giorno importante nella rinnovata collaborazione Italia Cina. Mentre da Pechino partiva l’ordine, a Roma il premier cinese Li Keqiang stava celebrando insieme con il presidente del Consiglio Matteo Renzi la firma di una ventina di contratti commerciali del valore complessivo di circa 8 miliardi.

 

Per entrare in Piazzetta Cuccia è servito molto meno, attorno ai 110 milioni di euro, ma è un altro segnale, per parte di Pechino, del rinnovato interesse per l’Italia. Anche in questo caso la scelta è stata quella di raggiungere una quota visibile dai radar della Consob e dunque da tutto il mercato. Quasi un tratto abituale dello stile di Pechino, ma che in questo caso potrebbe avere una valenza in più.

 

mediobanca nagelmediobanca nagel

Come ha detto settimana scorsa a Milano, in occasione del quinto «Italy-China Innovation Forum» al Politecnico, il presidente della Bank of China (la banca commerciale, non l’istituto centrale), Tian Guoli, l’ondata degli investimenti cinesi in Europa non è finita, anzi: nei prossimi cinque anni Pechino intende spendere oltremuraglia qualcosa come 500 miliardi. Quanti in Italia? Impossibile dirlo oggi.

 

Nel frattempo occorre attrezzarsi. E un modo, fa notare qualche osservatore, è prendere posizione in una banca d’affari italiana importante come è Mediobanca che, peraltro, nel tempo ha effettuato diversi «carotaggi» in terra cinese, nell’ambito dei progetti di espansione geografica che l’ha vista sbarcare anche in Messico.

People s Bank of China dc fa d ed People s Bank of China dc fa d ed

 

La quota cinese in Piazzetta Cuccia può quindi rappresentare una sorta di bollino blu alla banca guidata da Alberto Nagel in vista del crescente interesse cinese per il nostro Paese. Ed è un attestato di fiducia all’istituto in un momento particolare: siamo alla vigilia dei risultati (saranno resi noti domenica a mezzogiorno) del doppio esame della Bce composto da stress test e dall’analisi della qualità degli asset (aqr).

 

Non solo. Lunedì ci sarà il cda relativo ai conti del primo trimestre che saranno resi noti martedì, quando ci sarà l’assemblea annuale. Un’apertura di credito che giunge all’indomani di una serie di road show che all’estero (l’ultimo è stato una settimana fa negli Usa) registrano un consenso degli investitori istituzionali al piano industriale e alla riforma della governance di Mediobanca, tanto che la quota di fondi esteri è salita a fine agosto al 30% e risulta raddoppiata nel giro di un decennio.

Xi JinpingXi Jinping

 

Per la Cina Mediobanca è un tassello che si aggiunge al ricco puzzle di investimenti che da tempo va componendo in Italia. Tra la primavera e l’estate dalla Cina sono arrivati investimenti per oltre 5 miliardi. Sempre la People Bank of China ha preso posizione in Generali con un 2,014%, è salita al 2% di Eni come di Enel.

 

stretta di mano tra li keqiang e matteo renzi (3)stretta di mano tra li keqiang e matteo renzi (3)

La regola del 2% viene rispettata anche nei casi di Telecom Italia e Prysmian. A questi vanno aggiunti i recenti investimenti di State Grid of China per il 35% di Cdp Reti o il 40% di Ansaldo Energia Finito nelle mani di Shanghai Electric. A completare il quadro manca la conquista di una banca. Wang Jian, direttore generale di Bank of China, istituto che si candida a fare da ponte per le Pmi italiane dirette in Cina e viceversa, non la esclude. «È un’ ipotesi possibile se vogliamo stare in Italia - spiega -. Partendo da zero si incontrano più difficoltà che acquistando una banca che già esiste».

 

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…