manifestazione davanti sede polizia barcellona

IN CATALOGNA E’ CACCIA AL POLIZIOTTO – LA SEDE DELLA GUARDIA CIVIL A BARCELLONA ASSEDIATA DA MIGLIAIA DI PERSONE: “FUORI LE FORZE DI OCCUPAZIONE” – CACCIATI DAGLI ALBERGHI CHE LI OSPITANO IN PROVINCIA – IL CAPO DEI MOSSOS D’ESQUADRA, LA POLIZIA CATALANA, E' INDAGATO PER SEDIZIONE: HA DISUBBIDITO AGLI ORDINI DI MADRID E RISCHIA 8 ANNI DI CARCERE

CATALOGNA: IL CAPO DEI MOSSOS INDAGATO PER SEDIZIONE

(ANSA) - Josep Lluis Trapero, il capo dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, è stato convocato in tribunale con l'accusa di sedizione per non essere intervenuto per controllare nei giorni scorsi una manifestazione di fronte al Dipartimento dell'economia a Barcellona. Secondo la Vanguardia online, Trapero rischia tra i quattro e gli otto anni di carcere.

 

 

F.Oli. per la Stampa

 

BARCELLONA GUARDIA CIVIL1

Cacciati dagli alberghi, assediati in prefettura e insultati per strada. Per la polizia spagnola la Catalogna è una terra ostile. Il motto si ripete in ogni manifestazione: «Fuori le forze d' occupazione». E dallo slogan si sta passando ai fatti. Gli occupanti, secondo lo schema ormai dominante, sono gli agenti della polizia nazionale e della Guardia Civil, protagonisti delle cariche violente contro gli elettori del referendum indipendentista. Gli assediati ora tentano di assediare, circondando sedi, alberghi e alloggi provvisori dei reparti dispiegati in Catalogna per impedire, con le cattive, un referendum vietato dalla legge.

 

dissonanze guardia civil mossos desqadra

Discorso opposto va fatto per i Mossos: la polizia catalana è sempre più amata dai tanti ribelli della Catalogna, «grazie» si sussurra spesso all' orecchio degli agenti in strada. La gratitudine nasce dal mancato intervento contro il referendum che era stato chiesto dai magistrati, ma che non è scattato. Le diffidenze reciproche con gli altri corpi, già evidenti nei giorni degli attentati di agosto, sono diventate ormai manifeste. Domenica ai seggi le liti sono state molte, non ci si scambia più informazioni e le procure non vogliono più affidare le indagini ai Mossos.

 

BARCELLONA GUARDIA CIVIL

Nella sede della polizia nazionale sulla via Laietana da lunedì mattina si protesta senza sosta, notte compresa. Dove due giorni fa c' erano poche persone a protestare, ieri erano radunate decine di migliaia di indipendentisti. Il muro umano che si è creato ha impedito ai mezzi con la bandiera spagnola ben esposta sul cruscotto di uscire dal vicoletto dove sono parcheggiate. I cori vanno avanti senza pause: «Fascisti», «assassini», «andate in Spagna», pure con qualche variante: «Questo palazzo diventerà una biblioteca».

 

Ma ai poliziotti va persino peggio nel resto della Catalogna. In vari posti sono stati letteralmente cacciati dagli alberghi da cittadini furiosi per la «repressione contro il popolo indifeso», spesso con la complicità dei sindaci. Gli elenchi degli alloggi dove erano ospitate «le forze d' occupazione» giravano sui social.

 

dissonanze guardia civil mossos desquadra

Gli abitanti di Calella (nella zona del Maresme) ne hanno mandati via 500, rimasti senza una stanza quando tornavano dalle operazioni di domenica. Stessa sorte toccata agli agenti che dormivano nel Comune di Pineda del Mar, dove i proprietari degli hotel hanno raccontato di forti pressioni per mandare via gli ospiti indesiderati. Loro, gli agenti, ormai non nascondono più il disagio per l' ambiente che li circonda, e si sentono abbandonati anche dalle autorità spagnole. A Pineda, ai cori di scherno hanno risposto con un altro coro: «Lasciateci lavorare».

BARCELLONA SCONTRI

 

Il premier Mariano Rajoy li invita a non cedere: «Non lasciate gli alberghi». Sostegno anche dal socialista Pedro Sanchez. La neutralità delle forze dell' ordine sta venendo meno: il leader della destra catalana, Xavier Garcia Albiol, ha fatto visita alle truppe, accolto da applausi. Poi tutti insieme si sono messi a gridare: «Viva il re, viva la Spagna, viva la Catalogna».

 

BARCELLONA

Alberghi a parte, gli altri poliziotti dormono ormai da due settimane nelle navi da crociera ancorate al porto di Barcellona e Tarragona. Una certa indignazione tra i catalani ha creato la foto di gruppo, con bandiera spagnola, fatta al rientro dalle operazioni del primo ottobre. Con oltre 800 feriti, forse non c' era molto da celebrare, è il pensiero condiviso.

 

Ma, anche al porto, l' ambiente non è cordiale: gli scaricatori si rifiutano ormai da giorni di portare viveri e assistenza di ogni genere a quelli che definiscono «gli occupanti». Un gruppo dei lavoratori ieri camminava sulla Rambla, per raggiungere la manifestazione: «Le navi? Ancora non abbiamo trovato il modo di affondarle». Il tono è scherzoso, ma tutto il resto no.

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…