luigi di maio beppe grillo davide casaleggio virginia raggi

RAGGI E RAGGIRI - GRILLO CHIEDE AI SUOI DI CERCARE A TUTTI I COSTI UN ACCORDO CON IL PD PER CANDIDATI NEUTRI, SOPRATTUTTO A ROMA E TORINO, DOVE RAGGI E APPENDINO HANNO GRADIMENTI MISERI, MA SONO I DEM A SPERNACCHIARLO: UN'ALLEANZA COL M5S FAREBBE SALTARE IL PARTITO A LIVELLO LOCALE - E POI LA RAGGI NON VUOLE MOLLARE. E MOLTI BIG SONO D’ACCORDO: ANCHE SE DESTINATA ALLA SCONFITTA, SERVE PER SCARDINARE LA FARSA DEL VINCOLO DEL SECONDO MANDATO…

beppe grillo virginia raggi

1 – GRILLO HA CHIARITO A DI MAIO E FICO CHE SI VA A SBATTERE IMPUNTANDOSI SULLE RICANDIDATURE DI RAGGI E  APPENDINO , MEGLIO TROVARE UN ACCORDO SU UN CANDIDATO "NEUTRO" CON IL PD - PECCATO CHE “VIRGY” NON ABBIA INTENZIONE DI MOLLARE. E INFATTI IERI DA FLORIS HA QUASI DATO DEL MAFIOSO A ZINGARETTI (DAGOSPIA DELL’11 GIUGNO 2020)

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/appendino-raggi-tornate-casa-pettinare-bambole-firmato-grillo-239149.htm

fico grillo di maio

 

 

2 – Il "Vaffa" del Pd a Grillo sulle alleanze "Avete governato male, discorso chiuso"

Bernardo Basilcii Menini per “la Stampa”

 

Se anche i vertici del Movimento 5 Stelle proveranno a cercare l' intesa con il Partito democratico per le elezioni del 2021, i dem non tenderanno la mano. E avvertono Zingaretti: imporre l' alleanza sarebbe una pessima idea, tale da mettere a rischio la tenuta del partito sul territorio.

 

RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO

Il riferimento è alla mossa del fondatore del M5S, Beppe Grillo: chiedere a eletti e attivisti sul territorio di cercare accordi con l' ex arcinemico in vista delle prossime scadenze regionali e amministrative, nella speranza di evitare delle sconfitte che potrebbero costare carissime al governo nazionale e ai grillini stessi.

 

Un tentativo da fare pure a Torino, anzi, soprattutto a Torino. Nei palazzi romani si parla insistentemente di uno scambio: Roma al Pd e Torino ai Cinquestelle, anche attraverso operazioni civiche gradite a entrambi i partiti.

 

MIMMO CARRETTA

Uno schema che non tiene conto degli umori del territorio, segnato da dieci anni di battaglie. Infatti dal Pd spiegano che la porta dell' alleanza è chiusa. Lo dice il segretario cittadino Mimmo Carretta, che un mese fa aveva lanciato la proposta di un centrosinistra unito proprio per "bruciare" subito eventuali tentazioni romane.

 

«L' ipotesi di Grillo non ci interessa, non vogliamo operazioni di Palazzo. Il partito si è espresso per un allargamento di campo al centrosinistra». Simile il suo omologo regionale, Paolo Furia: «Il problema è di Grillo e non vedo come possa riguardare noi. Qui loro hanno governato male e il sentimento dei cittadini è chiaro».

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

Categorico, ma sulla stessa linea, il deputato Stefano Lepri: «Qui un' alleanza non è percorribile e al primo turno la diamo per esclusa». Ma se Roma decidesse di rispondere all' appello di Grillo? Cioè se Zingaretti provasse a forzare la mano a Torino? «Non arriverà mai un' imposizione secca dal nazionale - assicura Anna Rossomando, vicepresidente del Senato e big del fronte zingarettiano -. Noi dobbiamo costruire un campo largo, sul modello dell' Emilia Romagna, e intercettare gli elettori del Movimento 5 Stelle sui temi».

 

DAVIDE GARIGLIO

Quindi Zingaretti non tenterà la forzatura? «Il risultato non cambierebbe comunque», spiega il senatore Mauro Laus. Il fatto è che «in città si sono già espressi tutti. Gli spazi e i presupposti non ci sono, mi sembra che la partita sia definitivamente chiusa».

 

Insomma, tutti sostengono che alla fine Roma non imporrà il candidato a Torino e che l' appello di Grillo cadrà nel vuoto. A confermare che quella strada è chiusa c' è anche il deputato Davide Gariglio: «È molto difficile che un segretario possa imporre decisioni del genere, non solo dal punto di vista politico, ma anche da quello giuridico».

 

beppe grillo con roberto fico e virginia raggi

Il dado è tratto? Non proprio. Molto diranno le elezioni regionali di settembre e le eventuali ricadute sul governo. Però anche dal fronte Cinquestelle il commento alla mossa di Grillo è freddo: «I retroscena non si commentano - dice la capogruppo in Comune Valentina Sganga -. Li lascio agli esponenti del Pd torinese che mi sembrano sempre più convinti di avere la vittoria in tasca. Eppure dal flop del 2016 dovrebbero aver imparato che chi pecca di presunzione, senza avere messo sul tavolo neanche mezzo tema, rischia spiacevoli sorprese».

 

MARCO TRAVAGLIO E CHIARA APPENDINO

3 – M5S, sindache in caduta Raggi: io resto in corsa I vertici temporeggiano `

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Non commentano. E fanno trapelare che non sarà un sondaggio, seppur impietoso, a mutare le scelte che tra poco dovranno prendere. O meglio: annunciare. Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, gemelle diverse del M5S, sotto l' effetto del Covid sono sprofondate nel gradimento dei cittadini che amministrano.

 

I NUMERI

alessandro di battista virginia raggi

Secondo il Governance Poll 2020, un' indagine realizzata per Il Sole 24 Ore da Noto Sondaggi sulla popolarità di sindaci e governatori italiani, le due pentastellate sono bocciate, senza essere rimandate a settembre.

 

Raggi e Appendino si trovano infatti rispettivamente al penultimo posto (con un calo di 29 punti rispetto al 67,2% del giorno di elezione) e al 97mo (-10,9%). Indietro anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (al 100mo posto con un calo di 24 punti). Tra le grandi città, in lieve crescita i sindaci di Firenze Dario Nardella (34mo posto) e di Milano Giuseppe Sala (52mo).

 

VIRGINIA RAGGI

Per Raggi - che si vuole ricandidare l' anno prossimo al contrario di Appendino - non proprio un buon viatico. Che però, trapela dal Campidoglio, non muta la rotta di una decisione che sembra ormai già presa. Manca solo l' annuncio, che a questo punto non sarà prossimo. Ci sarà infatti da far passare la brutta pagella del sondaggio.

 

In Comune, dunque, alzano le spalle: abbiamo un' altra percezione della città reale, dicono. E buttano l' occhio nell' altra colonna, quella che riguarda i presidente di Regione e vede il governatore del Lazio, e leader del Pd Nicola Zingaretti, all' ultimo posto. Anche dallo staff del presidente non commentano, ma si limitano a ricordare che «abbiamo vinto per due volte le elezioni nel Lazio».

VIRGINIA RAGGI E MARCO TRAVAGLIO

 

Lo stesso Zingaretti probabilmente paga lo scotto della doppia carica nel senso che per la sua attività è probabilmente più conosciuto come leader nazionale che presidente della Regione, anche per quanto riguarda tutta la comunicazione sviluppatasi sul tema Covid.

 

IL CENTRODESTRA

Le reazioni del centrodestra spingono comunque la sindaca M5S e il leader dem sullo stesso piano. «E' il fallimento di Raggi e Zingaretti, confinati impietosamente al penultimo e ultimo posto della classifica, giudicati come i peggiori amministratori della penisola», attacca Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e big di Fratelli d' Italia.

 

« Con loro due abbiamo toccato il fondo», dice il senatore e coordinatore romano di Fi Maurizio Gasparri. «Sono un duo catastrofico, simbolo del disastro Pd-M5S», aggiunge Matteo Salvini.

virginia raggi e nicola zingaretti 1

Ma quali saranno gli effetti del sondaggio sul M5S, chiamato a dare il via libera - attraverso il voto su Rousseau - alla richiesta di ricandidatura di Raggi in deroga alla regola del secondo mandato? Dal Comune tacciono, nel M5S si cerca invece di procrastinare la decisione a dopo gli Stati generali attesi in autunno. E così anche l' annuncio autonomo della sindaca finisce in stand by. In attesa di tempi e sondaggi migliori.

CHIARA APPENDINO LAURA CASTELLIRAGGI E APPENDINO IN CAMPIDOGLIOchiara appendino luigi di maio 3chiara appendino luigi di maiovirginia raggi beppe grillo a porta a porta

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...