salvini berlusconi

BERLUSCONI SI AFFIDA A MATTARELLA PER FREGARE SALVINI: SPERA IN UNA SOLUZIONE DI GOVERNO CHE ESCLUDA I CINQUE STELLE - IL PIZZINO DA “FORZA ITALIA” PER SALVINI: “DEVE REALIZZARE CHE NESSUNO DI NOI VUOLE SEGUIRLO ACRITICAMENTE, TANTOMENO RICONOSCERLO COME CAPO DI TUTTO IL CENTRODESTRA. E SE LO SCARICHIAMO, NON VA DA NESSUNA PARTE…”

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

Anna Maria Greco per “il Giornale”

 

«Caro Matteo, la fase è delicata e serve ragionevolezza». Negli ultimi giorni si è un po' innervosito, Silvio Berlusconi, per certi atteggiamenti di Salvini che, da candidato-premier del centrodestra, con troppa disinvoltura chiudeva la porta al dialogo con il Pd e trattava con il M5s, anche per spartirsi i vertici delle Camere, appropriandosi del ruolo di leader della coalizione. Così, il Cavaliere ha invitato il segretario della Lega a superare la fase derbystica e a scendere con i piedi per terra, dopo aver fatto sapere al Pd che invece di stare sull' Aventino deve dimostrare responsabilità.

BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

 

La raccomandazione a Salvini, è l'impressione tra gli azzurri più vicini al leader di Forza Italia, non sembra caduta nel vuoto. «Forse, Matteo comincia a capire che non è certo facile costruire un accordo con Di Maio, ha visto che ha subito messo un paletto sulla candidatura al Senato di Romani. Realizza che nessuno di noi vuole seguirlo acriticamente, tantomeno riconoscerlo come capo di tutto il centrodestra. E se Fi lo scarica, non va da nessuna parte».

 

berlusconi salvini meloni

Insomma, dall' ottica di Berlusconi e dei suoi, un raddrizzamento nell' azione del leader leghista c' è stato: ora sottolinea che è la coalizione ad avere il 37%, non lui, lancia segnali al Pd e assicura che non vuole tornare al voto. Ma siamo solo agli inizi del percorso e i prossimi 3-4 giorni vengono definiti «decisivi»: sono quelli che precedono l' elezione il 23 marzo dei vertici delle Camere. Una partita che per Fi non può essere separata da quella del governo.

 

Dopo aver fatto da testimone alle nozze della deputata rieletta Catia Polidori, il Cav è rimasto la notte in Umbria, ma oggi è atteso nella villa di Arcore, per il tradizionale pranzo di famiglia. Al ricevimento della Polidori ha incontrato il presidente del Parlamento europeo Tajani, il capogruppo alla Camera Brunetta, che sta incontrando in questi giorni i 5S, Michaela Biancofiore, Stefania Prestigiacomo e un drappello di neoparlamentari umbri, a cominciare dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno. «Forza, si va avanti!», è stato il messaggio a tutti.

A Roma è il momento del fidatissimo Gianni Letta, che sta riservatamente lavorando per contattare tutti e tessere la tela per mettere insieme un governo di centrodestra.

gianni letta e berlusconi

 

«Nei momenti più difficili è sempre il punto di riferimento», dicono nel cerchio magico del leader. Pare sia stato lui a suggerire a Berlusconi che un avvertimento deciso a Salvini andava dato. Ed è anche l' uomo di Fi capace di tenere un filo diretto con il Quirinale. Il Cav conta molto sulla persuasione del presidente Mattarella, che di governi di minoranza ne ha visti tanti e potrebbe convincere i dem a sostenere quello di centrodestra o ad arrivare a larghe intese.

 

Di Maio Mattarella

Intanto, tra gli azzurri si moltiplicano le dichiarazioni di solidarietà: a Brunetta, attaccato da Libero e Il Tempo e a Romani, nel mirino del M5s per il processo per peculato.

«Attaccare Brunetta significa attaccare Fi», fa quadrato Michela Vittoria Brambilla, con Marcello Fiori e altri. «Un pretesto inaccettabile quello che vorrebbe escludere Romani dalla possibile candidatura alla guida del Senato», insorge Maria Stella Gelmini, con Schifani, Gasparri, Bernini, Ravetto, Mallegni. In Calabria c' è una bega con Fdi, cui sarebbe andato il seggio dell' azzurra Maria Tripodi e Fi denuncia «gravissime anomalie».

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…