BETTINI CONTRO TUTTI - LO STERMINIO DELLA GENERAZIONE VELTRONI NON VA GIU’ AL GURU DEL “MODELLO ROMA” - “BRUTTI NOMI, PRIMARIE CHE HANNO PREMIATO GLI APPARATI E FIGURE DI STAFF. STAVOLTA O MI ORGANIZZO O MI ECLISSO” - IRRITATO PER L’ESCLUSIONE, TRA GLI ALTRI, DI RANUCCI E MONDELLO - A DIFESA DELL’ORTODOSSIA BERSANIANA, IL DALEMONE ORFINI: “PARLA LUI CHE FU AUTORE DELLE LISTE DI VELTRONI 2008 PER CUI ABBIAMO PAGATO UN PREZZO ALTISSIMO”…

1- PD: BETTINI BOCCIA LISTE LAZIO, O MI ORGANIZZO O MI ECLISSO - 'BRUTTI NOMI,ZERO CANDIDATI 'MIEI', PRIMARIE PREMIATO APPARATO'
(ANSA) - Goffredo Bettini boccia le liste elettorali del Pd e si dice pronto a una scelta radicale: ''O organizzarmi, o eclissarmi del tutto'' dalla vita politica. L'ex dominus del Modello Roma, oggi senza cariche istituzionali, affida le sue riflessioni alla rubrica 'Sostiene Goffredo' sulla testata on-line RomaItaliaLab. Bettini loda la linea di ''democrazia diretta'' presa dal Pd con Bersani.

''Tuttavia - osserva - l'assetto delle liste, completate da un pacchetto di scelte nazionali, non so quanto aiutino a spingere nel senso giusto la nostra azione''. Secondo Bettini ''non si sfugge all'impressione che le primarie, fatte in tempi troppo brevi, abbiano premiato i candidati gia' elettoralmente organizzati, i dirigenti interni a scapito di un voto di opinione che pure qua e la' si e' manifestato. Come nel caso, a Roma, di Fassina, che a conti fatti non aveva alcun bisogno di quel sostegno suppletivo garantitogli dal gruppo dirigente.

Questa impressione si ha anche nella definitiva delegazione del Lazio: tra tanti buoni candidati, stonano vecchie conferme (abbiamo rinunciato a 'campioni' come D'Alema e Veltroni per reinserire presenze logorate, assai meno essenziali e autorevoli), l'aggrumarsi di troppi esponenti con incarichi esecutivi di partito, l'indicazione ancora una volta dall'alto di alcune figure di staff, ed e' generoso definirle cosi'''. A colpire Bettini, poi, ''una certa resistenza verso la candidatura di Ignazio Marino nel Lazio''.

Secondo l'ex senatore inoltre ''Marino e' un candidato degnissimo per il Campidoglio'' ma ''il tema e' prematuro. Mi colpisce - conclude - l'assenza nelle liste di tutte le pochissime personalita' esterne e di valore nazionale che mi ero permesso di segnalare. Mi restano oscure le ragioni di queste esclusioni, se non per il fatto che essendo io oggi senza ruoli istituzionali e di potere ben pochi mi prendono in considerazione. Amo la politica ma non tanto da sopportare la superfetazione di cordate o di correnti. Dunque: organizzarmi o eclissarmi del tutto? Tertium non datur. Vedremo''.


2- E LE PAROLE DI BETTINI SCUOTONO I DEMOCRATICI
Fulvio Fiano per il "Corriere della Sera"

Primarie per Camera e Senato che «premiano candidati già elettoralmente organizzati come Fassina». Rinuncia a «campioni» come D'Alema e Veltroni, ma spazio nelle liste a «presenze logorate, assai meno essenziali ed autorevoli e indicazione dall'alto di alcune figure di staff». E poi «assenza tra i candidati delle poche personalità esterne e di valore nazionale che mi ero permesso di segnalare» e la mancata indicazione come capolista di Ignazio Marino, in corsa per il Campidoglio con David Sassoli, vicino a Dario Franceschini. Nel Pd esplode il caso Goffredo Bettini.

Il guru dei successi nella Capitale di Rutelli prima e Veltroni poi, interviene ormai sotto elezioni per criticare le scelte del partito e denunciare quello che descrive come un boicottaggio verso di lui. Tanto da meditare di «Eclissarmi del tutto».

Accuse lanciate venerdì e in parte corrette ieri («Per Fassina non ho mai parlato di candidatura esterna o correntizia») ma che valgono comunque una dura risposta di Matteo Orfini, membro della segreteria nazionale che divide con il responsabile economico del Pd la guida dei «Giovani turchi»: «Parla Bettini, autore delle liste del 2008 per le quali abbiamo pagato un prezzo altissimo, con Calearo capolista e gli assessori di Veltroni piazzati in giro per l'Italia? Bene avrebbe fatto a fare prima autocritica. La verità è che delle liste è facile parlare, ma difficile farle. Tanto forte è stato il rinnovamento che abbiamo avuto difficoltà a trovare candidati sopra i 40 anni per il Senato. E ci siamo arrivati con le primarie, un miracolo riuscire a farle. Marino avrebbe rinforzato la sua candidatura se le avesse accettate».


3- BETTINI; IO TRAVISATO, MIE CRITICHE PER BENE PARTITO

(ANSA) - ''I rilievi critici sulle liste del Pd contenuti nel mio intervento hanno suscitato nella stampa reazioni in qualche caso smisurate. Non sta a me, tuttavia, giudicare i commentatori. Sono obbligato invece a precisare i punti dove il mio pensiero e' travisato''. Cosi' Goffredo Bettini sulla testata on line RomaItaliaLab ha commentato l'effetto del suo intervento di ieri sulle stesse pagine, in cui criticava la formazione delle liste del Pd e si diceva pronto a ''organizzarsi'' o lasciare la politica.

''Molti riferimenti a candidati dei quali io non ho parlato - spiega l'ex dominus del Modello Roma - sono legittime interpretazioni di chi ha scritto. Ma sicuramente per il caso di Fassina non ho mai parlato di una candidatura interna o correntizia. Anzi ho riconosciuto come egli abbia raccolto un grande e meritato voto di opinione. Semmai ho sottolineato che una maggiore fiducia sulla sua autonoma forza, avrebbe consigliato di non dargli un sostegno suppletivo del gruppo dirigente. Inoltre, e' paradossale attribuirmi l'idea di un'alternativa tra possibili e ulteriori candidature esterne, come quella di Andrea Mondello, con la presenza in lista di Raffaele Ranucci''.

''Ranucci -aggiunge- e' un mio caro amico ed e' un senatore stimatissimo. E' uno dei pochi in grado di parlare a quel campo moderato cosi' importante per vincere a Roma. Mondello, che non ha mai chiesto niente (al contrario di altri), avrebbe semmai contribuito, insieme a Ranucci, a tenere un fronte che mi pare sguarnito e a dare il senso di un Pd plurale e aperto. Gli spazi necessari si sarebbero potuti trovare guardando altrove.

Infine, ho voluto esprimere le mie opinioni (a me pare in modo civile e ragionevole e nell'ambito di un giudizio positivo e fiducioso sulla nostra politica), non avendo avuto occasione di alcun confronto sull'esito negativo dei pochi suggerimenti che ho avanzato, che comunque non hanno mai riguardato la mia persona o una mia corrente, ma le possibilita' di vittoria del Pd, il mio partito. L'ho fatto - conclude - perche' si possa migliorare nel futuro. Per quanto mi riguarda sull'argomento mi fermo qui. Ora si impone a tutti l'impegno massimo per la competizione elettorale''.

 

 

GOFFREDO BETTINI FAUSTO BERTINOTTI GOFFREDO BETTINI pier luigi bersani STEFANO FASSINAIGNAZIO MARINO E SIGNORA WALTER VELTRONI E MASSIMO DALEMA jpegRaffaele Ranucci MATTEO ORFINI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....