“BLOOMBERG” FA I CONTI IN TASCA AL FUTURO SEGRETARIO GENERALE DEL PARTITO COMUNISTA CINESE - XI JINPING, PALADINO CONTRO L’AVIDITÀ E LA CORRUZIONE, VANTA UNA SORELLA CHE POSSIEDE UN IMPERO INDUSTRIALE - UN’IMMENSA RETE DI PRESTANOMI E GRUPPI-FANTASMA - LA CINA (CHE CERCA ORA DI CORRERE ALLA CENSURA) DIMOSTRA DI AVER IMPARATO TUTTO QUEL CHE C’ERA DA SAPERE SULLA CREATIVITA’ DELLA FINANZA INTERNAZIONALE…

1- L'ARTICOLO ORIGINALE DI BLOOMBERG SULLE RICCHEZZE DELLA FAMIGLIA DI XI JINPING
http://bloom.bg/NVrKx0


2- IL LEADER COMUNISTA E GLI AFFARI DI FAMIGLIA CHE VALGONO MILIONI
Ilaria Maria Sala per "la Stampa"

L' articolo di Bloomberg pubblicato venerdì lungo, dettagliato, ricco di informazioni e preciso - ha richiesto diverse giornate di lavoro, ed ha impegnato un gruppo di giornalisti attivi in Cina, negli Usa, e a Hong Kong. Alla fine delle loro fatiche, questi hanno messo online un pezzo di 26.000 battute in cui, letteralmente, fanno i conti in tasca alla famiglia del probabile futuro Segretario Generale del Partito Comunista, nonché Presidente, della Cina, Xi Jinping, che dovrebbe essere nominato quest'autunno per prendere i pieni poteri il prossimo anno.

Così facendo, i giornalisti di Bloomberg hanno anche illustrato, azienda per azienda, la ricca (è il caso di dirlo) rete d'interessi industriali e finanziari che consente ai famigliari dei potenti cinesi di accumulare delle fortune incomparabili, grazie anche a gruppi-fantasma, una danza indiavolata di nomi falsi, pseudonimi, e prestanome, e connessioni di sangue con cui l'élite si mette al sicuro da eccessivi controlli.

Quanto rivelato da Bloomberg è esemplare: Xi Jinping stesso, che molti descrivono come non guidato dall'avidità di denaro e che si è più volte pronunciato contro la corruzione, sembra essersi mantenuto discreto, e non avere le mani in pasta in aziende e gruppi finanziari. La sua famiglia estesa, però, e in particolare sua sorella, Qi Qiaoqiao, la famiglia della sorella e quella acquisita dopo il matrimonio con la cantante Peng Liyuan, hanno un vero e proprio impero industriale e finanziario, che si estende dai minerali all'immobiliare, passando per la telefonia mobile, ritrovandosi a controllare aziende che valgono diversi milioni di dollari Usa.

Un'inchiesta di questo tipo, con indirizzi delle aziende, nomi, cognomi, e pseudonimi delle persone che le hanno fondate e che ne sono alla guida, date, capitalizzazione, etc., ha dell'inaudito, dal momento che per quanto negli ultimi tempi la stampa di Stato cinese sia un po' più libera di pubblicare articoli sulla corruzione di alcuni potenti (ma solo una volta che sono caduti in disgrazia) e di alcune aziende, il tabù sulle famiglie degli alti membri del Partito è esplicito, e nessun giornalista cinese potrebbe spezzarlo impunemente. Trattandosi però di giornalisti stranieri che lavorano per un gruppo editoriale americano, l'ira dei censori non può spingersi più in là di tanto.

Di certo, il sito di Bloomberg è stato bloccato in Cina nel giro di pochi minuti dalla comparsa dell'articolo, ma per stare sul sicuro, anche i nomi dei familiari di Xi sono stati bloccati dalle ricerche online. Gli stessi giornalisti di Bloomberg, poi, si sono resi conto che man mano che proseguivano nelle loro ricerche e chiedevano interviste ai diretti interessati - che rifiutavano quasi sempre di concederle - sparivano dai siti web le biografie e anche i nomi dei familiari «scoperti» in importanti ruoli imprenditoriali.

Da quando sono iniziate le riforme economiche cinesi, più di trent'anni fa, è stato chiaro che, tranne che per operazioni commerciali su scala piccola o media, l'accesso alle risorse e ai permessi per sfruttarle sarebbe stato riservato a chi era vicino ai vertici del Partito - una realtà che ha portato a un divario enorme fra ricchi e poveri, e un risentimento acuto.

Così, sui social media, il cinismo nei confronti dei potenti, ma ancor più dei ricchi, è ormai moneta corrente, mentre molti s'infuriano per i «funzionari nudi»: quei funzionari che, pur servendo in posizioni amministrative in Cina, hanno mandato l'intera famiglia all'estero e i figli a studiare nelle università più prestigiose e care del mondo, malgrado salari ufficiali di poche migliaia di euro. Gran parte di essi, inoltre, esportano illegalmente ingenti quantità di denaro, acquistando immobili di lusso a Hong Kong, Londra, New York, e depositandoli nelle banche svizzere. Ma se la rabbia diventa eccessiva... ci pensano i censori a spegnerla, se non altro sul web.

 

XI JINPING jpegXI JINPING SULLA DESTRA CON LA FIGLIA XI MINGZE AL CENTRO jpegQI QIAOQIAO SORELLA DI XI JINPING jpegLA MOGLIE DI XI JINPING Peng Liyuan jpegXI JINPINGWEN Jiabaohu jintao

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