LA FINE DI BO (GUERRE PER IL POTERE IN CINA) - CHIESTA UNA “PESANTE CONDANNA” PER IL “CORROTTO” XILAI, INCASTRATO DALLE ACCUSE DELLA MOGLIE

1-CINA, TERMINATO PROCESSO A BO, CHIESTA PENA SEVERA
(Reuters) - I magistrati cinesi hanno chiesto una pesante condanna per il politico Bo Xilai nel giorno in cui termina il processo a suo carico sostenendo che la sua "stravagante" difesa dalle accuse di corruzione e abuso di potere svanisce di fronte alle prove.

La sfolgorante carriera politica di Bo è stata bruscamente interrotta lo scorso anno dallo scandalo in cui sua moglie, Gu Kailai, è stata accusata di aver avvelenato l'uomo d'affari britannico e amico di famiglia, Neil Heywood.

Quando è iniziato il processo a suo carico giovedì scorso, Bo, ex capo del Partito comunista della città di Chongqing, si è lanciato in un'inattesa difesa del suo operato bollando le testimonianze rese dalla moglie contro di lui come i vaneggiamenti di una pazza.

Il Tribunale, al termine del processo durato cinque giorni, ha detto che la sentenza verrà letta più avanti, senza fornire dettagli. Il verdetto potrebbe essere reso noto nelle prossime settimane. Bo potrebbe in teoria essere condannato alla pena di morte ma molti esperti sostengono che una condanna di questo tipo sia improbabile dato che il partito non vuole trasformarlo in un martire.

2-IL VIDEO DELLA MOGLIE: «BO XILAI CORROTTO» LUI: «È UNA PAZZA»
Paolo Salom per il Corriere della Sera

Una villa sulla Costa Azzurra. Una donna potente e forse affetta da lucido delirio. Il destino di una famiglia che rivive la tragedia di Macbeth, solo in un'altra epoca, in un altro luogo. Questi gli ingredienti della seconda udienza del processo all'ex leader neo-maoista Bo Xilai, 64 anni, che ieri doveva vedere le battute finali e invece, a sorpresa, è stato aggiornato all'indomani dopo una giornata tesissima ma della quale poco è trapelato - a paragone con il debutto - oltre i muri del tribunale di Jinan, nella Cina orientale.

Forse perché irritate dalla reazione pugnace dell'ex capo del partito di Chongqing, forse perché nella notte sono giunti precisi ordini da Pechino: fatto sta che nel secondo giorno di dibattimento le autorità hanno fatto filtrare con il contagocce quanto avvenuto nell'aula numero cinque. E i messaggi riversati su Weibo, il Twitter cinese, davano evidenza solo alle testimonianze che screditavano Bo Xilai. Come quella dell'ex capo della polizia e suo braccio destro Wang Lijun.

Ma, soprattutto, quella della moglie, Gu Kailai, 54 anni, apparsa in un video, a volte sorridente, in condizioni migliori di quando era stata mostrata al tempo della sua condanna a morte (pena sospesa), un anno fa. Gu Kailai-Lady Macbeth, dunque. È lei il centro della narrazione. Mentre il marito si duole che non sia comparsa di persona nonostante le sue richieste («Non ha voluto, non potevano obbligarla», rispondono i giudici), in una registrazione la donna racconta come, grazie al denaro di un imprenditore, Xu Ming, lei ha acquistato e ristrutturato Villa Fontaine Saint-Georges, a Cannes.

«Mio marito era informato - spiega Gu -. Sapeva tutto. Nel 2002 gli ho fatto vedere le foto della residenza, gli ho detto che era una sicurezza finanziaria per nostro figlio Guagua all'estero. Lui mi ha risposto che era stata ristrutturata benissimo, che ero un'artista». Ora, la villa è importante perché è stata il fulcro dei dissapori tra Gu e Neil Heywood, l'uomo d'affari britannico che gestiva i flussi di denaro dei coniugi e che finirà ucciso - Lady Macbeth, gelidamente ne parla come «l'incidente» - nel novembre 2011: l'inizio della fine per tutti. Il «principe rosso» perciò torna all'attacco.

Ribadisce che la Corte non è stata in grado di dimostrare un legame diretto tra lui e la residenza sulla Costa Azzurra. Spiega che la moglie «è cambiata, è folle. Non fa che raccontare bugie. Mi ha denunciato perché non era più in possesso della sue facoltà mentali. È stata sottoposta alla tremenda pressione degli interrogatori». Rimane da capire come sia maturato il tragico gesto, l'omicidio di Neil Heywood, per il quale Bo è accusato di aver cercato di insabbiare le indagini di Wang Lijun e quindi proteggere la consorte.

Perché Gu avrebbe fatto uccidere il britannico? La donna spiega che il businessman, infuriato per essere stato messo da parte in quanto «proprietario ombra» di parte della villa, minacciava lei e il figlio Guagua. Di più: intendeva andare negli Stati Uniti per «fargli del male». Per questo Gu lo ha messo su una «lista nera» che ha portato, inevitabilmente, «all'incidente».

Bo Xilai replica con la sua verità. Rivela che al tempo dell'omicidio di Heywood la moglie si era paragonata a Jing Ke, un personaggio storico cinese, un uomo che si era dato il compito di uccidere il re dello Stato di Qin, nel 227 a.C., ma aveva fallito e il sovrano (crudelissimo) era poi diventato il primo imperatore di una Cina da lui unita con la spada: Qin Shihuangdi. «Mi ha detto che aveva sentito lo stesso orgoglio: non è psicologicamente disturbata una simile persona?», avrebbe detto Bo Xilai in aula.

Un racconto che non può non aver impressionato il pubblico cinese. Quella vicenda è insegnata nelle scuole. Mao la prendeva a esempio per mettere alla berlina la Cina feudale. Oggi l'interpretazione è opposta, tanto che Zhang Yimou l'ha raccontata nel suo film «Hero» (2002), criticato all'estero proprio perché sembrava esaltare l'unità del Paese, «bene supremo» che travalica ogni altra considerazione morale.
Oggi l'epilogo: ci saranno altre sorprese?

 

 

GU KAILAI - BO XILAI - BO GUAGUA DURANTE UN'ESCURSIONE Bo Xilai Gu KailaiNeil Heywood Bo Xi XilaiNEIL HEYWOOD E BO XILAIneil heywoodBo Xilai,Gu Kailai

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…