LA BONGIORNO SI VEDE DA SALVINI: ‘IO FUTURO MINISTRO IN QUOTA LEGA? SONO TURBOANDREOTTIANA, RISPONDO SOLO QUANDO MI CHIEDONO QUALCOSA’ - IL SUO PROGRAMMA LAW & ORDER: ‘I CRIMINALI STRANIERI VENGONO DA NOI A FARE TURISMO PENITENZIARIO: L'INDULTO DEL 2006 CONSENTE DI SCONTARE LA PENA IN UN PAESE A SCELTA. E QUI ESCONO SUBITO’ - E POI STALKING, IMMIGRAZIONE E LEGITTIMA DIFESA: 'I DIVIETI SERVONO'

 

 

1. BONGIORNO (LEGA) A 24 MATTINO: "IO MINISTRO? COME ANDREOTTI, SE MAI QUALCUNO ME LO CHIEDERA' RISPONDERO' A LORO"

Da ‘Radio 24’

 

ANDREOTTI E GIULIA BONGIORNO

"Ovviamente una cosa di questo genere potrebbe spaventare tutte le persone che sto assistendo e non è assolutamente, quindi, allo stato, nei miei progetti. Se mai qualcuno me lo chiederà poi risponderò a loro". Ha risposto così l'avvocato Giulia Bongiorno, annunciata capolista della Lega, alla domanda di Luca Telese sulla sua disponibilità a diventare ministro della Giustizia. "Anche un no va detto a chi te lo chiede", ha poi aggiunto sempre nel corso della trasmissione 24 Mattino condotta da Luca Telese e Oscar Giannino: "Ecco, in questo sono andreottiana".

 

BONGIORNO (LEGA) A 24 MATTINO: SALVINI MI FACEVA PAURA POI HO CONOSCIUTO UNA PERSONA UMILE

matrimonio michelle hunziker giulia bongiorno

 

"Credo onestamente che a volte il personaggio televisivo di Salvini faccia tanta paura, o almeno a me aveva fatto paura, pensavo di non avere nulla a che fare con Salvini". A dirlo ai microfoni di 24 Mattino è l'avvocato Giulia Bongiorno all'indomani dell'annuncio della sua candidatura con la Lega. "Il mio lavoro mi spinge sempre ad andare contro le apparenze", ha però aggiunto la Bongiorno nel corso dell'intervista con i conduttori Luca Telese e Oscar Giannino: "E quando lui mi ha cercato ho visto una persona umile, concreta, attenta, con delle idee molto chiare sulle cose che vorrebbe raggiungere, sugli obiettivi che vuole conseguire. Con obiettivi chiari e nitidi. Salvini può piacere o non piacere come personaggio televisivo, io consiglio di andare oltre l'apparenza".

 

BONGIORNO (LEGA) A 24 MATTINO: ANDREOTTI NON AVREBBE MANIFESTATO SORPRESA PER LA MIA CANDIDATURA

"Chi conosce Andreotti sa perfettamente che lui non avrebbe manifestato sorpresa perché era impossibile leggere nella sua faccia qualsiasi tipo di stupore", dice l'avvocato Giulia Bongiorno ai microfoni di Radio24, scherzando con Luca Telese e Oscar Giannino e provando ad immaginare la reazione di Andreotti all'annuncio della sua candidatura con la Lega: "Intanto si sarebbe fatto spiegare", ha continuato la Bongiorno, contenta di esser definita Turboandreottiana.

 

Luca Telese, Giulia Bongiorno, Francesca Lancini, Luisella Csotamagnagna

"Poi non avrebbe risposto nulla, poi dopo un mese avrebbe detto una cosa dalla quale io avrei potuto capire se approvava o no". "Andreotti", ha ricordato la Bongiorno, "mi ha insegnato di aspettare fino all'ultima pagina prima di dire se una cosa è buona o cattiva".

 

 

2. «QUELLA SULLA LEGITTIMA DIFESA È LA PRIMA LEGGE DA CAMBIARE»

Luca Telese per ‘La Verità

 

Ieri l' annuncio di Matteo Salvini e tutti si chiedono: perché Giulia Bongiorno si candida proprio nella Lega?

(Sorride). «Ah ah ah... È vero: se lo stanno domandando in tanti. Sono bombardata di messaggi di stupore».

 

Social impazziti: secondo lei perché?

«Primo: perché sono palermitana, orgogliosa di esserlo, ma correrò in un partito nato da una storia indipendentista».

GIULIA BONGIORNO E MICHELLE HUNZIKER

 

È importante, per lei, che Salvini abbia tolto la parola «Nord» dal simbolo?

«Decisivo, direi. Sapevo che lo avrebbe fatto, ma ho potuto dire sì soprattutto per questo.

Per me l' Italia è una».

 

Secondo motivo di stupore?

«La Lega fino a ieri era quasi totalmente maschile nella sua rappresentanza. E io sono donna, e per di più impegnata per i diritti delle donne».

 

Sarà una mosca bianca?

«Assolutamente no. Anche su questo, le liste di Salvini stupiranno. Io sono parte di una nuova Lega che nasce con queste elezioni».

 

Metterà una camicia verde e la troveremo a Pontida?

«Mantengo le mie camicie, spesso bianche. Ma contano le idee, e a quelle tengo molto».

 

Farà la tessera della Lega?

GIULIA BONGIORNO

«Sarò una indipendente. Matteo conosce benissimo le mie posizioni su ogni tema, ne abbiamo parlato a lungo. Quando sono in una squadra divento un soldatino. Se mi ritaglierò uno spazio mio, sarà solo sulle questioni di coscienza che per me sono inderogabili. Altrimenti non sarei più me stessa».

 

Terzo motivo di stupore?

«Quando facevo interviste sulla giustizia mi dicevano: "Stai attenta: questo lo dice anche Salvini!"».

 

Che effetto le faceva questa critica?

(Risata). «Mi è venuta voglia di conoscerlo e confrontarmi con lui sui tanti problemi del nostro sistema».

 

Come è nato questo colpo a sorpresa?

«Sono intervenuta in un convegno della Lega sulla sicurezza, il 25 aprile 2016, a Verona. Lì è iniziato un dialogo che non si è più interrotto».

 

Parlano già di lei come una futura Guardasigilli. Conosco Giulia Bongiorno da anni: per alcuni mesi ho lavorato persino con lei, in un programma televisivo su La7 in cui ho potuto sperimentare la cura quasi maniacale con cui prepara il più piccolo dei suoi interventi.

GIULIA BONGIORNO LEGALE DI SOLLECITO

A Biancoenero, parlando dei grandi fatti di cronaca, Giulia aveva l' assillo della legittima difesa, il tema su cui si è avvicinata al Carroccio. La Bongiorno è una delle più celebri penaliste italiane, l' avvocato da cui chiunque vorrebbe essere difeso (persino J-Ax, in rima rap). Ma a riportarla in politica è una constatazione amara: «Tutte le ultime leggi sulla giustizia sono state scritte male».

 

Se glielo avesse chiesto Renzi si sarebbe candidata?

«Sinceramente no. Sui temi che conosco meglio ho visto approssimazione, faciloneria. In Parlamento si sono fatti passi indietro».

 

Faccia un esempio chiaro.

«Ad agosto avevano abolito, di fatto, la mia legge sullo stalking».

 

 

Possibile?

«Oh sì. Per depenalizzare minacce "se non gravi" e "molestie": prima hanno modificato il testo, e poi lo hanno dovuto correggere subito».

 

Meno male.

«Però c' è un signore a Torino che, in questo tira e molla, ha fatto in tempo a beneficiare della legge Orlando ed è uscito felice!».

 

Motivo?

PAOLA CONCIA E GIULIA BONGIORNO

«Tutta la legislazione di questi anni si fonda su due abbagli ideologici che nulla hanno a che vedere con la giustizia: buonismo e perdonismo. La parola magica era "depenalizzare"».

 

E sullo stalking?

«Se tu depenalizzi le molestie e le minacce "se non gravi" la legge non esiste più. Lo stalking è una "molestia"!».

 

Altro errore?

«Delegare tutto ai magistrati. È un dettaglio non da poco: non sanno scrivere, le leggi sono spesso animate da principi contraddittori».

 

È una pagella disastrosa.

«Se è per questo, con le intercettazioni Orlando ha anche limitato il diritto alla difesa e, per di più, su base censitaria».

 

 

Possibile?

«Il Pd premia chi può pagare: solo i ricchi possono difendersi».

 

Giulia Bongiorno

Come mai?

«Perché, pur se improvvisati, i codici privilegiano sempre l' accusa. I pm hanno anni per fare un' indagine. Gli imputati solo una settimana per leggere tutte le intercettazioni. Folle».

 

Con che risultato?

«Che, in sette giorni, servono cinque avvocati al lavoro sui nastri. Se il cliente arriva con un assegno da 50.000 euro in mano puoi: altrimenti non riesci a visionare tutto».

 

La polizia giudiziaria non farà più i brogliacci...

«Un' altra follia! Erano la bussola per sapere dove cercare. Questo in anni in cui non è che ci sia sempre la massima trasparenza - uso un eufemismo - sulle indagini».

 

Torniamo a Salvini.

«Dopo Verona ci siamo confrontati su questi temi. Io gli ho preparato anche delle schede, per dimostrare dove si facevano errori che il semplice buonsenso poteva correggere».

 

Il suo cavallo di battaglia sono immigrazione e legittima difesa.

«Lui ha una grandissima chiarezza di idee sulle regole che servono per una riforma vera, sulla necessità di una scrittura chiara e incontrovertibile. Altrimenti ogni processo è appeso all' interpretazione dei magistrati, più che ai diritti dei cittadini».

 

Il suo faro?

«Bisogna ridefinire regole e doveri. L' importanza dei divieti è cruciale».

 

Bongiorno e Fini

Se dovesse riassumerlo in uno slogan?

«Il divieto è l' istituto che garantisce la libertà».

 

Detto così è spiazzante.

«Il divieto è l' unico confine tra la libertà e l' arbitrio, tra rischio della prevaricazione e tutela del diritto. Alla giustizia, ma anche alla società italiana, servono paletti, confini, norme: siamo nel caos».

 

È così pessimista?

«Ogni giorno tocco con mano il disordine che regna nei luoghi della giustizia. Lo sa che stiamo creando una industria del turismo penitenziario?».

 

Come?

«Con gli svuota-carceri. L' indulto del 2006 consente di scontare la pena in un Paese a scelta. Vengono qui, non a vedere il Colosseo, ma a fare turismo penitenziario».

 

Perché?

«Abbiamo carceri da Terzo mondo, ma sanno di poterne uscire. Si viene a fare "lavanderia giudiziaria"».

 

E quindi?

«No tassativo a svuota carceri e condoni. I criminali non sono mai stupidi. Ci scelgono per questo».

 

Esempio?

«La criminalità dell' Est considera lucroso e conveniente delinquere in Italia. Non è gente improvvisata, anzi. Non lo dico io, ma il procuratore di Bologna, Ignazio De Francisci».

 

Prima legge da cambiare?

«La legittima difesa. Chi viene aggredito in casa deve trasformarsi in Sherlock Holmes: indagare, raccogliere prove. Va capovolto il principio: oggi il tema è che l' aggredito eccede nella difesa. Credo vada riconosciuto il diritto di reagire».

 

In parole povere?

«Chi entra nell' altrui abitazione accetta le conseguenze.

GIULIA BONGIORNO CANDIDATA ALLA REGIONE LAZIO

È giustificato il fatto che chi è aggredito sia in stato di ansia e di terrore».

 

Altro esempio.

«Le cosiddette offendicula. Oggi devi stare attento anche quando ti difendi in modo passivo: ad esempio a non mettere un recinto molto pericoloso, perché il ladro non si deve fare male e tu puoi essere condannato per questo».

 

Sarà anche in un collegio di coalizione?

«Non credo. Su diversi collegi proporzionali, come ha detto Salvini».

 

E i rapporti con Berlusconi come sono dopo gli scontri epici e burrascosi?

«Cortesi. L' ho visto anche di recente. Nessuna ruggine».

Parlano di lei come possibile ministro sulla poltrona che fu di Maroni.

(Sorriso). «Io sono solo una candidata e sono felice di esserlo».

 

E quando ha sentito «razza bianca»?

«Ho pensato che sicuramente era un lapsus. Fontana è un moderato».

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI

Farà ancora l' avvocato?

(Ride). «Il mio studio è il mio contatto con il mondo. Non mi faccia perdere clienti!».

 

Tutti temono i suoi famosi colloqui di selezione.

«In realtà io chiedo poche cose: inglese di livello C2, buoni voti e massimo impegno».

 

Arriva all' immigrazione partendo dal lavoro della sua associazione.

«Si trascura un tema decisivo: chi arriva in Italia talvolta considera le donne esseri inferiori. Non si adeguano alla mentalità europea, ai pari diritti uomo-donna».

 

Cosa va fatto?

«Aiutare le vittime. La donna italiana va a denunciare difficilmente. Le straniere mai, e vengono massacrate».

 

E la prostituzione?

«Va regolamentata per far emergere lo sfruttamento delle donne».

 

Un rimpianto?

«Fino a oggi non sono mai riuscita a difendere una straniera vittima di violenza».

 

Perché tornare una seconda volta alla Camera?

RENZI E ORLANDO

«Questa è l' Italia della contumacia. Sono stanco di sentire la cosiddetta "upper class" che parla male della politica e considera in parlamento una sistemazione di serie B».

 

Lei è tra i pochi che economicamente ci perdono se vengono eletti.

«La visibilità non mi mancava, ho fatto politica, in senso civile, anche da fuori».

 

Però?

«Quando in tribunale e qualcuno mi diceva "che bella legge quella sullo stalking!

", mi ricordavo - fisicamente - la mia mano che lavorava a quell' articolato».

 

Le mancava quello?

«Sì. L' idea che in un momento in cui bisogna costruire puoi essere utile».

 

 

 

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