TOGA TOGA TRA SABELLI-SCALFARI - EU-GENIO SPIFFERA CHE I MAGISTRATI ERANO A FAVORE DI QUESTA LEGGE CHE EVITA I RICORSI DIRETTI CONTRO I GIUDICI, MA L’ANM SMENTISCE

1.RESPONSABILITÀ CIVILE: LA POSIZIONE DELL’ANM

Lettera di Rodolfo Sabelli a “la Repubblica

 

RODOLFO SABELLIRODOLFO SABELLI

Con riferimento a quanto scritto ieri da Eugenio Scalfari, pensare che la «maggioranza» dell’Anm abbia fatto «pressione» per l’approvazione della legge di riforma della responsabilità civile è sorprendente. Valgono tutte le nostre prese di posizione in sede pubblica e istituzionale, sempre ferme e inequivocabili nell’avversare il disegno di legge, nel merito e come priorità in tema di riforme.

 

È vero invece che noi abbiamo rappresentato al ministro della Giustizia quanto fosse inconcepibile e incostituzionale la responsabilità civile diretta del magistrato, alla quale con forza ci siamo opposti. Ci siamo opposti anche alle altre previsioni incostituzionali del disegno di legge Buemi e dei vari emendamenti: fra le altre, vincoli all’interpretazione, sindacato sul merito dei provvedimenti, eliminazione del tetto massimo alla rivalsa, limiti al diritto di difesa del magistrato nel giudizio contro di lui.

Rodolfo SabelliRodolfo Sabelli

 

Con la presentazione dell’emendamento del Governo, le nostre critiche sono state solo in parte ascoltate. Con altrettanta forza abbiamo rappresentato fino all’ultimo al ministro che l’abolizione del filtro di ammissibilità avrebbe aggravato i carichi, intralciato la giustizia e provocato grave turbamento all’esercizio della giurisdizione. E quanto fosse contraddittorio eliminare il filtro, quando invece andavano proliferando proprio i filtri nel processo civile, con l’introduzione della mediazione obbligatoria e della negoziazione assistita. Il ministro, purtroppo, sul punto non ha ritenuto di ascoltarci.

 

LA REPLICA DI SCALFARI

SabelIi ha risposto illustrando il punto di vista dei magistrati. Spetta ora al ministro dire la sua. (e.s.)

 

 

SCALFARI SMUTANDA I PM LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA L’HANNO VOLUTA ANCHE LORO

Andrea Morigi per “Libero quotidiano

 

Come ogni sveglia rotta che si rispetti, anche Eugenio Scalfari due volte al giorno, all’incirca, dice la verità. Ma da lui, i giudici si aspettavano un po’ più d’indulgenza. Domenica il fondatore de La Repubblica, condensando nel suo editoriale i fatti più salienti della settimana, aveva promosso la riforma della giustizia, divenuta definitivamente legge dello Stato.

 

Scalfari Scalfari

Nel dettaglio, Scalfari enunciava anche quelli che a suo parere sono i punti di forza della nuova normativa, che «consente ai condannati da una sentenza giudicata, cioè dopo i tre ordini di giurisdizione, di ricorrere contro lo Stato attraverso un processo ordinario». Così, ricordava, «lo Stato avrà un potere di rivalsa contro quel giudice che ha commesso l’errore ma soltanto se ci sarà stata “negligenza inescusabile” e comunque nei limiti di metà dello stipendio di quel magistrato colpevole. Altrimenti la multa inflitta resterà sulle spalle del Tesoro».

 

Alle toghe, che finora erano riuscite a passare indenni attraverso il referendum del 1987 sulla responsabilità civile e ai tentativi di farne rispettare il risultato, il nuovo ordinamento pare minaccioso. La legge è uguale per tutti, ma coloro che si sentono più uguali degli altri si riservano il diritto di contestare il diritto.

 

A Scalfari non pare coerente. E domenica lo faceva rilevare: «Francamente non si comprende il perché delle critiche da parte della magistratura che invece l’aveva appoggiata per timore che in caso di errore la rivalsa avvenisse direttamente a carico del giudice colpevole. Questo rischio è stato scongiurato, la libertà di interpretazione delle leggi è stata ribadita. Allora perché protestano? Dovrebbero semmai chiedere maggiori risorse economiche per rendere più efficaci i servizi, questo sì.

 

Aula TribunaleAula Tribunale

Ma la legge soddisfa tutti e conquista maggiori diritti contro sentenze comprovate come basate su un errore di fondo». All’Associazione nazionale magistrati, esibendo un discreto disprezzo della libertà d’espressione e dell’indipendenza dei giornalisti che non la pensano come loro, ci pensano un po’ su. Lunedì, decidono di inviare la loro versione, a mo’ di rettifica.

 

Le opinioni non si rettificano, in una democrazia. Si possono criticare. Magari senza invadere gli spazi altrui. Comunque, in fondo alla pagina «Lettere, commenti, idee» di lunedì, La Repubblica ha trovato uno spazio anche per ospitare la lettera di Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm, che teme «abusi» e «rischi» nell’azione civile contro la propria categoria.

 

Per nulla intimorito, Scalfari non si lascia correggere e svela: «Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, con il quale ho avuto negli ultimi giorni vari contatti telefonici, credo conosca bene le vostre obiezioni e credo anche che nei limiti delle sue possibilità ne abbia tenuto conto, modificando in alcuni punti ancora più sensibili il testo iniziale della legge la quale passò al Senato e più recentemente anche alla Camera».

GIUDICI PROCESSO RUBY  GIUDICI PROCESSO RUBY

 

In ogni caso, «mi ha detto che proprio parlando con lei seppe che la vostra Associazione voleva comunque che la legge passasse per evitare che la rivalsa fosse direttamente effettuata sul magistrato denunciato da un ricorso e non più dallo Stato nella persona del Presidente del Consiglio, salvo rivalsa in alcuni casi e comunque nei limiti di metà dello stipendio dal medesimo percepito». Dunque, a che pro la messinscena? Scalfari affonda: «Lei, egregio presidente, smentisce o conferma questa vostra pressione affinché comunque la legge fosse approvata?» Regna imbarazzo fra le toghe. Avevano trattato sottobanco per una riduzione del danno? Di certo ora si accorgono che sarebbe stato meglio autoimporsi la museruola piuttosto che tentare di imbavagliare la stampa.

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO