NO PUTIN, NO PARTY – BUFERA IN GERMANIA PER L’ABBRACCIO DI SCHROEDER ALLO ZAR VLAD AL RICEVIMENTO ORGANIZZATO PER IL COMPLEANNO DELL’EX CANCELLIERE –LA MERKEL DOMANI A WASHINGTON MA È MOLTO DISTANTE DA OBAMA NELLA GESTIONE DELLA CRISI UCRAINA

1. MERKEL È LA PIÙ RILUTTANTE DELLA NATO A SCHIERARSI CONTTRO PUTIN -John Vinocur per il Wall Street Journal pubblicato da ‘Il Foglio (per gentile concessione di MF/Milano Finanza - traduzione di Sarah Marion Tuggey)
Heinrich August Winkler è uno fra i principali storici tedeschi, il suo libro "Der Lange Weg nach Westen" è considerato l'opera di riferimento sulla democratizzazione tedesca postbellica, e sulla fine del ruolo ambivalente della Germania a metà strada fra est e ovest. In un saggio pubblicato recentemente sullo Spiegel, Winkler ha espresso preoccupazione per la recente ondata che ha colpito l'opinione pubblica tedesca, sia a destra sia a sinistra - un'ondata di comprensione o perfino di sostegno per l'aggressione in Crimea e in Ucraina da parte di Vladimir Putin.
Winkler, un socialdemocratico, scrive che questo trend sta creando "nuovi dubbi sulla prevedibilità della Germania". Descrive il presidente russo come il nuovo "mecenate delle forze reazionarie" d'Europa, nemmeno dieci anni dopo aver ispirato le speranze occidentali sul fatto che la Russia potesse diventare un partner strategico. Ora, asserisce Winkler, "l'occidente deve dire addio" a tali speranze. La cancelliera tedesca Angela Merkel arriverà a Washington domani per incontrare Barack Obama e parlare della crisi tra Russia e occidente - o, come ha detto la cancelliera con un eufemismo, "degli eventi in Ucraina".
Merkel non pare intenzionata a impegnarsi nel dire ad alta voce qualcosa che possa andare contro l'opinione pubblica tedesca, che si sente intrappolata con l'occidente. Come ho sentito dire da un funzionario tedesco in un colloquio privato la scorsa settimana, tale scontro da parte della Merkel significherebbe dichiarare l'ovvio: che, dato che è stato raggiunto un punto di rottura con la Russia a causa dell'annessione della Crimea, non ci può essere ritorno al precedente, confortevole status quo nelle relazioni fra Berlino e Mosca. Se la Merkel lo facesse, ci sarebbe un cambiamento significativo nella posizione della Germania con la Russia, da "perché-non-possiamo-essere-tutti- amici" (nonché "abbiamo-degli-affari-assieme") a una posizione che accetta una revisione orientata al contenimento di Mosca.
Invece abbiamo una cancelliera che ha passato gran parte del suo tempo dall'annessione della Crimea aspettando al telefono con Mosca segnali positivi da parte di Putin. Questa si è rivelata una strategia pari a stare alla finestra in attesa della cometa di Halley (che appare ogni 75, 76 anni). Nella dichiarazione sull'Ucraina a metà marzo, Merkel ha detto in modo blando che il problema riguardava "princìpi e metodi per risolvere gli interessi in conflitto nel XXI secolo". Un paio di settimane fa, ha definito l'annessione della Crimea da parte della Russia "un caso isolato".
Queste dichiarazioni sostituiscono qualsiasi preoccupazione da parte della Merkel sul fatto che, per esempio, un sondaggio di questo mese ha rivelato come il 49 per cento dei tedeschi voglia che la Germania faccia da mediatore fra la Russia e gli Stati Uniti - sorpassando il 45 per cento che invece vuole che la nazione si schieri in modo definitivo con l'occidente.
La maggioranza dei tedeschi rifiuta anche la presenza regolare delle forze dell'Alleanza nelle nazioni al confine con la Russia. Contingenti simbolici di truppe americane sono stati mandati in Polonia e in tre stati baltici. Sulla Welt, quotidiano conservatore, Jacques Schuster ha commentato la scorsa settimana che "la Germania sta sperimentando una crescente de-occidentalizzazione" e un ritorno "ai vecchi fantasmi del compromesso". E lì è esattamente dove Putin vuole che stiano i tedeschi. Quindi perché Merkel, con un linguaggio diretto, non ha chiarito la sua posizione?
Ecco le risposte che sono riuscito a congegnare: 1. Non è il suo stile.
2. Non vuole "spaventare" l'opinione pubblica (o alienarsi i voti in previsione delle europee in maggio).
3. Attraverso risposte sotto forma di domanda: "Quand'è l' ultima volta che l' America ha vinto una guerra?". O, dopo essersi sottratta dall'attacco in Siria, "che significato hanno queste linee rosse, alla fine?". Tutto questo, a livello ufficiale, arriva assieme alle rassicurazioni sul fatto che la Merkel è davvero dalla parte dell'America. Ma come riportava il New York Times la scorsa settimana, Obama vuole, accada ciò che accada, isolare la Russia di Putin.
Alcuni osservatori hanno sottolineato come la Merkel, nel tentare di aggrapparsi alle misure di de-escalation, fu beffata da Putin quando, alla fine di marzo, il suo portavoce disse che era stata informata che la Russia aveva iniziato a ritirare le truppe sul confine con l'Ucraina. La descrizione della stessa conversazione telefonica fatta da parte della Russia non conteneva l'inesistente buona nuova. A Bruxelles, un funzionario anziano della Nato mi ha detto senza fronzoli che, riguardo ai cambiamenti di medio e lungo termine sulla posizione di forza a contrasto della belligeranza russa, "i tedeschi sono indecisi".
Può venire fuori qualcosa dall'incontro fra Merkel e Obama? Di certo lei sarà elogiata come un grande leader - il resto sarà messo da parte, almeno pubblicamente. A proposito della realtà nell'aprile del 2014: Michael Naumann, che fu ministro della Cultura nel secondo governo di Gerhard Schröder (l'ex cancelliere che ha appena festeggiato i suoi 70 anni assieme a Putin, ndt), mi ha offerto una traccia: "I tedeschi, ora e storicamente, hanno paura della Russia - ha detto Naumann - e Putin lo sa". Obama non può fare a meno di prendere in considerazione questa realtà, mentre gli Stati Uniti scendono a patti con il fatto che dovranno affrontare la Russia da soli.
2. SCHROEDER ABBRACCIA PUTIN, IMBARAZZO A BERLINO
Da "il Giornale"

Mentre quattro osservatori tedeschi sono in mano ai filorussi (insie­me con altri 9 osservatori dell'Osce) e mentre nell'Est del Paese continua l'avanzata dei militanti pro-Mosca - ieri l'assalto alla tv e alla Procura di Lugansk- la Germania si infiamma per una foto. Lo scatto impazza sulla Rete e viene costantemente riproposto dai tg: un caloroso abbraccio di Gerhard Schroeder con Vladimir Putin è diventato il tormentone del giorno in Germania.

L'ex cancelliere socialdemocratico, lunedì a San Pietro­burgo, ha festeggiato i 70 anni, partecipando a un ricevimento organizzato in suo onore dal consorzio North Stream- che come è noto presiede- al quale, fra oltre cento ospiti, era invitato anche il capo del Cremlino.

Nel clima di contrapposizione fra l'Occidente e Mosca, segnato anche dagli appelli carichi di tensione di Berlino per la liberazione dei 13 ostaggi dell'Osce, il party dell'ex leader dello Spd ha scatenato critiche durissime. Il governo di grande coalizione di Angela Merkel ha preso le distanze: una fonte ha chiarito che «Schroeder non aveva alcun mandato da parte del governo tedesco», sottolineando che «è evidente che l'ex cancelliere sia fuori dalla vita politica attiva».

Ma Schroeder - da tempo a «libro paga» di Mosca in veste di numero 1 del consorzio che fa capo a Gazprom e che ha lanciato il gasdotto russo-tedesco- è pur sempre un ex cancelliere. E proprio in queste ore la Germania vive con angoscia la prigionia dei connazionali, che ha contribuito a nuove sanzioni contro Mosca e alla successiva ira di Putin.

«È del tutto irresponsabile da parte di un ex capo di Stato non più attivo in politica», insorge il vicecapogruppo della Cdu Andreas Schockenoff. «La cancelliera e il ministro degli Esteri si sforzano da settimane di stabilizzare l'Ucraina e di tenere unita l'Ue mentre Putin cerca di destabilizzarla e dividere l'Europa. E le foto della festa dell'ex cancelliere sono propaganda favorevole a Putin, questo lo sa anche Schroeder che ne è responsabile». «I nostri giovani soffrono a pane e acqua - rincara un cristiano- sociale bavarese - e Schroeder festeggia a champagne e caviale ».

 

 

ANGELA MERKEL SHINZO ABE MATTEO RENZI ALL AJA RENZI, MERKELBerlusconi a vedere Borussia Milan con Schroeder PUTIN SCHROEDER

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...