carlo calenda maurizio martina paolo gentiloni

FATE LARGO ALLO SPERMATOZOO D’ORO DEI PARIOLI (CIT. ABBATE): CALENDA SBARCA AL NAZARENO E PRENDE LA TESSERA. POI VA A P. CHIGI E IN UN CIRCOLO PD. ‘FATEMI PARTECIPARE’ - UN RENZI SENZA LA GAVETTA POLITICA: PERFETTO PER DARE IL COLPO DI GRAZIA AL PD E RIDURLO A UN CLUB DI ‘HAPPY FEW’ TRA MILANO CENTRO E ROMA NORD. COME SE I TENTATIVI DI MONTEZEMOLO, PASSERA, PROFUMO, DELLA VALLE, GIANNINO NON AVESSERO INSEGNATO NULLA - IL BENVENUTO DI EMILIANO: ‘BISOGNA LIBERARSI DI PERSONAGGI COME CALENDA. LA SUA ISCRIZIONE? LA NOTIZIA PIÙ TRISTE DI QUESTI GIORNI’. ECCO CHI SFIDERÀ CARLETTO…

 

FULVIO ABBATE SU CALENDA: : “HA SURFATO TRA MONTI, LETTA, ITALIA FUTURA, E QUEL CERTO MONDO CHE OTTERRÀ SEMPRE LE PATENTI DELLA RISPETTABILITÀ BORGHESE, E QUESTO PERCHÉ ROMA, NONOSTANTE I SUOI ‘STICAZZI, I MA VATTELA-A-PIJA-‘NDER-CULO, ALLA FINE SA PRODURRE UNA SUA CLASSE DIRIGENTE DALLA SCRIMINATURA ESATTA, CAMICIA, POLO E ACCAPPATOIO CON LE INIZIALI”

http://m.dagospia.com/il-marchese-fulvio-abbate-ispiratissimo-su-carlo-calenda-e-uno-spermatozoo-d-oro-dei-parioli-164453

 

carlo calenda tessera pd con maurizio martina

 

  1. PD: CALENDA, CI HO APPENA MESSO PIEDE ...FATEMI PARTECIPARE

 (ANSA) - "Sono appena arrivato, è la prima volta che ci metto piede, basta. Sulle questioni politiche ho già detto la mia, sulle questioni interne..fatemi partecipare alla Direzione". Così Carlo Calenda commenta, lasciando il Nazareno, le diverse posizioni emerse all'interno del Pd sulle prossime mosse da compiere per la gestione del partito a partire dalle affermazioni di Sergio Chiamparino.

 

  1. PD: CALENDA, NOI ALTERNATIVI A M5S IL VOTO NON VA TRADITO

 (ANSA) - "Siamo stati e siamo alternativi al M5S che rappresenta non la cultura di governo la ma cultura della fuga dalla realtà. Dobbiamo rimanere qui perchè i voti che hanno dati sono voti che vogliono questo. Penso che sia sbagliato tradirli". Lo ha detto Carlo Calenda, lasciando il Nazareno, tornando a parlare dei rapporti con il M5S.

 

  1. CALENDA, DOPO IL NAZARENO VA A P.CHIGI DA GENTILONI

carlo calenda andrea romano

 (ANSA) - Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda lascia il Nazareno dopo essersi iscritto al Partito Democratico e va a Palazzo Chigi per incontrare Paolo Gentiloni. "Il Pd ha un leader ed è Paolo Gentiloni che è a Palazzo Chigi e adesso io vado a Palazzo Chigi", ha detto Calenda. Dopodiché Calenda andrà ad un circolo Dem.

 

  1. PD: EMILIANO, LIBERARSI DI PERSONAGGI COME CALENDA

 (ANSA) - "Bisogna liberarsi al più presto di personaggi come Calenda e ricominciare un cammino diverso". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano, rispondendo alle domande dei giornalisti oggi a Bari, a margine di una conferenza stampa sul turismo. "E adesso - ha aggiunto - la brutta notizia è che ha perfino deciso di iscriversi al Pd: questa veramente è la notizia più triste di questi giorni".

CARLO CALENDA EMMA BONINO

 

 

  1. CALENDA VA IN CONTROPIEDE VUOLE SCIPPARGLI IL PD PER RIFARLO A SUA IMMAGINE

Giorgio Gandola per “la Verità

 

Hasta la victoria siempre.

Ex manager di Ferrari, Sky e Confindustria; primi passi in politica a fianco di Luca di Montezemolo e secondi passi con la borsa di Mario Monti in mano; viceministro di Enrico Letta; già supino rappresentante dell' Italia a Bruxelles; nipote di un diplomatico; figlio di una regista di cinema (Cristina Comencini) e di un economista ex banchiere. Il nuovo uomo del popolo è Carlo Calenda.

 

michele emiliano

Poiché il Pd è messo peggio dei lavoratori della Embraco, con i quali ieri ha partecipato all' assemblea, scende in campo lui a salvare la sinistra dalla delocalizzazione su Marte e a sorpresa lancia la sfida congressuale a Matteo Renzi dopo averlo visto sbroccare contro Paolo Gentiloni e Sergio Mattarella nella conferenza stampa della sconfitta.

 

Per contenere il programma gli basta un tweet: «Non bisogna fare un altro partito, ma lavorare per risollevare quello che c' è. Domani mi vado a iscrivere al @Pdnetwork». Immediatamente i colonnelli del partito collassato il 4 marzo gli tendono le braccia come bambini sperduti. Arriva il grazie del presidente del Consiglio, seguito da quello del vicesegretario Maurizio Martina («La scelta giusta»), dall' entusiasmo del portavoce Matteo Richetti («Preparo il comitato d' accoglienza, si riparte alla grande»), dall' applauso di Claudio De Vincenti («Bravo, abbiamo bisogno di persone come te»).

carlo calenda capalbio libri

 

E l' umanità dolente che guarda il mondo dal 18% ha un sussulto, sembra rianimarsi come al gol del Benevento sul 4-0 per la Juventus. Scodinzolano tutti, anche Anna Finocchiaro, ed è facile immaginare il furore sordo di Renzi, che si è congratulato di prammatica, nel constatare che i beneficiati di un tempo sono già oltre, sbilanciati verso il congresso con il coltello in tasca e le sue scapole nel mirino.

 

Calenda si accorge del successo, così inatteso quanto immediato, e dà sostanza alle sue intenzioni, ci mette sopra la panna della politica. Prima ammonisce il segretario e ribadisce il no a Luigi Di Maio: «Condivido in pieno la linea sul no al governo con i 5 stelle, non commento il percorso congressuale e il timing delle dimissioni (di Renzi,ndr) perché non iscritto al Pd, trovo fuori dal mondo l' idea che la responsabilità della sconfitta sia di Gentiloni, Mattarella e di una campagna troppo tecnica».

 

CARLO CALENDA1

Poi dice la sua sul futuro, sulla ripartenza: «Abbiamo dato la sensazione di essere un partito delle élite (te lo dice uno che se ne intende). È successo in tutto l' Occidente ai progressisti, ma è anche effetto del nostro modo di comunicare ottimistico/semplicistico. Tornare a capire le paure, non tentare di esorcizzarle. Multiculturalismo, globalizzazione, innovazione spaventano i cittadini. Dire che l' unica paura è quella di avere paura significa perdere il contatto con loro e spingerli verso la fuga della realtà, al M5s. Il punto non è essere o non essere élite, ma rappresentare chi non lo è».

CARLO CALENDA

 

Mentre Richetti prepara il comitato d' accoglienza e Debora Serracchiani coglie la palla al balzo per dimettersi dalla segreteria nazionale un minuto dopo essere stata eletta in Parlamento, si profila un congresso di fuoco. Renzi aveva progettato tutto: l' uscita di scena con gli stracci che volano, il presidio dei corridoi per evitare defezioni in Parlamento, il ritorno come padre nobile in un congresso blindato dai suoi fedelissimi nel quale far eleggere Maria Elena Boschi, la continuità della Leopolda al femminile. La mossa di Calenda lo ha spiazzato. E l' accoglienza da santo protettore riservata dal Pd a colui che tre mesi fa era stato sul punto di diventare il candidato premier di Silvio Berlusconi, lo ha disgustato.

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

Il ministro dello Sviluppo economico non gli è mai piaciuto. Poco allineato, dialetticamente abile, arrogante il giusto, più volte si era messo di traverso rispetto alla paradisiaca narrazione renziana. «Non siamo rottamatori ma costruttori», «Il governo sbaglia la comunicazione, se lo dite a Renzi e al gruppo dirigente del Pd gli fate una cortesia», «I bonus per i lavoratori sono scorciatoie inutili». Fino a quel «Renzi non è più renziano» che gli è valso una bordata contraerea: «Calenda? Lo consideravo un fighetto di Confindustria».

 

CARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russo

Con Calenda al vertice del Pd, a Renzi non resterebbe che andarsene a fondare il suo partito riformista. Ma nel Pd i problemi non sarebbero risolti perché quello che nell' ambiente della politica viene definito lo Steve Jobs dei Parioli (un certo genio, l' ossessione per i dettagli, qualche eccesso d' ira) è europeista, liberal, incline alle larghe intese. Insomma, un suo clone, difficilmente spendibile per far tornare all' ovile le masse in fuga.

 

Lo ha capito al volo Sergio Chiamparino, presidente della regione Piemonte, anche lui a Riva di Chieri per l' assemblea della Embraco.

carlo calenda nel film cuore del nonno luigi comencini

Parole di fuoco. «Calenda segretario? Non si tratta di fare un concorso di bellezza o di bravura». Sarebbe disponibile anche lui, con ben altri progetti: «Possiamo dialogare con il Movimento 5 stelle.

 

Io quasi quotidianamente dialogo con la sindaca Chiara Appendino, non c' è nessun tabù da sfatare». La corsa alla successione è cominciata, i gomiti sono appuntiti. Maurizio Martina, con quell' aria da chierichetto, vorrebbe vedere tutti amici: «Con la direzione di lunedì dobbiamo aprire il nostro percorso di rigenerazione».

Carlo Calenda, Claudio Marenzi

A lui un partito Ogm andrebbe bene.

ANDREA RICCARDI ANDREA ROMANO E CARLO CALENDA

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