CAMERON CON VISTA (SULL’USCITA) - IL PREMIER PROMETTE IL REFERENDUM SUL “DENTRO O FUORI L’EUROPA” DOPO LE ELEZIONI DEL 2015: “NEL FRATTEMPO RINEGOZIEREMO I TRATTATI” - FRANCIA: “NON ESISTE UN’EUROPA À LA CARTE” - LA MERKEL È POSSIBILISTA: “PRONTI A DISCUTERE, MA SERVE UN COMPROMESSO”, WESTERWELLE E SCHULZ CONTRO: “NO AD ADESIONI DI SERIE B” - BLAIR: “LASCIARE LA PIÙ GRANDE UNIONE POLITICA ED ECONOMICA È COME SPARARSI UN COLPO IN TESTA”…

1 - GB: CAMERON, REFERENDUM SULL'UE SE SARO' RIELETTO
(AGI/REUTERS/EFE) - Con un discorso che ha gia' suscitato infuocate reazioni, il premier britannico, il conservatore David Cameron, si e' impegnato a un referendum entro 5 anni sulla permanenza o meno nell'Unione Europea, qualora vincesse le prossime elezioni. Rispondendo alle pressioni dagli euroscettici anche nel suo partito, il premier ha detto che il Regno Unito, che si uni' alla Comunita' Economica Europea 40 anni fa, non vuole uscirne, ma che la delusione per l'Ue "e' a picchi mai cosi' alti". "E' tempo che i britannici possano dire la loro, e' il momento di risolvere la questione europea nella politica britannica", ha detto; e il suo partito, Tory, fara' campagna elettorale nel 2015 promettendo di rinegoziare l'adesione all'Ue.

Cameron ha infatti spiegato che alle prossime elezioni chiedera' ai britannici "che autorizzino il governo conservatore a negoziare un nuovo accordo con gli alleati europei"; e sottoporra' a referendum questo "nuovo accordo" con l'Ue. "Daremo ai britannici un referendum con una scelta molto semplice, rimanere nell'Ue con queste nuove condizioni o venirne fuori complessivamente. Sara' un referendum dentro o fuori".

All'Ue ha chiesto maggiore flessibilita', di evitare una maggiore integrazione politica e restituire poteri al Parlamenti nazionali (Londra fara' un audit per capire quali poteri ora in capo a Bruxelles possano essere restituiti ai Paese membri), una 'ricetta' che sara' difficilmente vendibile agli altri partner.

Cameron ha accompagnato la sua proposta con un'appassionata difesa della permanenza all'interno dell'Ue (ha detto che lottera' "con il cuore e l'anima", ma per un'Unione piu' snella e competitiva, costruita attorno a un mercato unico consolidato) e ha avvertito gli elettori che, se il Paese decidera' di uscire, sara' "un biglietto d'andata, e non un biglietto d'andata e ritorno". "Non sono un britannico isolazionista", ha osservato, ma ha insistito che il blocco deve cambiare e raggiungere una maggiore competivita' in un momento in cui aumenta la distanza con i cittadini.

"Non voglio solo un miglior accordo per il Regno Unito, voglio anche un miglior accordo per l'Europa", ha aggiunto, denunciando la "sclerosi" nei meccanismi decisionali a Bruxelles. "So che ci sara' chi dira' che la visione delineata e' impossibile da realizzare, che i nostri partner non collaboreranno, che il popolo britannico si e' posto su un inevitabile cammino di uscita; e che se non stiamo bene dopo 40 anni nell'Ue, non staremo mai bene. Ma mi rifiuto di assumere un atteggiamento disfattista, per la Gran Bretagna o per l'Europa". Il discorso, rimandato in varie occasioni, era molto atteso; e mentre il premier parlava la sterlina e' scesa ai livelli minimi sul dollaro da 5 mesi mesi. Gelida, come prevedibile la reazione dei partner europei.

2 - UE: DISCORSO CAMERON; SCINTILLE CON MILIBAND AI COMUNI
(ANSA) - Scintille ai Comuni tra il premier conservatore David Cameron, reduce dall'appena pronunciato discorso sull'Unione europea, e il leader dell'opposizione, il laburista Ed Miliband, durante il question time. Cameron ha cominciato a parlare accompagnato dalle 'urla' espressione di consenso (com'e' consuetudine nel parlamento britannico) dalla parte dell'aula occupata dai Tory.

Mentre, presa la parola, Miliband ha lo ha incalzato chiedendogli, a ripetizione, ''stai dicendo che se la tua strategia non porta i frutti sperati (rinegoziare il rapporto di Londra con l'Ue ndr), raccomanderai che la Gran Bretagna esca dall'Unione Europa?''. Allo stesso modo anche Cameron ha risposto, a ripetizione, con la stessa frase: ''Voglio una Gran Bretagna forte in una in un'Europa che cambi con riforme''. E lo scambio, acceso, e' andato avanti per diversi minuti.

3 - UE: DISCORSO CAMERON; TONY BLAIR, 'COME SPARARSI ALLA TESTA'
(ANSA) - ''Come spararsi un colpo in testa'': parla anche l'ex premier laburista Tony Blair in reazione al discorso sull'Ue pronunciato oggi da David Cameron, e da Davos dice che paventare la possibilita' che la Gran Bretagna esca dall'Unione e' come minacciare di suicidarsi. Blair, che raramente dal 2010 ha commentato e tantomeno criticato la politica di Cameron, ha poi detto che lasciare l'Ue, ''la piu' grande unione politica, il piu' grande mercato al mondo'', sarebbe ''una cosa un po' folle da fare''.

4 - UE: MERKEL, PRONTI A DISCUTERE PROGETTI GB. MA SI TROVI COMPROMESSO
(ASCA-AFP) - La Germania ''e' pronta'' a ''discutere'' i progetti della Gran Bretagna nell'Unione europea, ma Londra ''non deve dimenticare che anche altri Paesi hanno le loro esigenze'', pertanto ''e' necessario riuscire a trovare un compromesso''. Cosi', il cancelliere tedesco Angela Merkel ha commentato il discorso tenuto in mattinata dal premier britannico David Cameron.

5 - BERLINO, PRENDERE SOLO IL MEGLIO NON E' OPZIONE
(ANSA) - ''Le differenze sono ancora necessarie ma una politica che voglia prendere solo il meglio non e' un'opzione''. Lo ha detto il ministro degli esteri Guido Westerwelle commentando il discorso di David Cameron, che ha lanciato un referendum per chiedere ai cittadini britannici se vogliano restare nell'Ue.

6 - SCHULZ, ADESIONE DI SERIE B ALL'UE NON E' INTERESSE LONDRA
(Adnkronos) - Un'adesione "di serie B" all'Unione Europea da parte della Gran Bretagna "non e' nell'interesse" di Londra. Cosi' il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz ha commentato il discorso del premier britannico David Cameron, che vuole ridefinire il rapporto tra il Regno Unito e l'Ue, con il 'rimpatrio' di alcune competenze cedute a Bruxelles.

"In un mondo globalizzato - ha ammonito Schulz - non e' nell'interesse della Gran Bretagna cercare di ridurre l'adesione all'Ue a qualcosa di 'serie B', scegliendo cosi' di indebolire la sua influenza sugli affari europei e globali". "Noi abbiamo bisogno di una Gran Bretagna membro a pieno titolo - ha scandito il presidente dell'Europarlamento - non ancorata nel porto di Dover".

7 - FABIUS A CAMERON, NON ESISTE UN'EUROPA 'A' LA CARTE'
(Adnkronos) - Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, rifiuta l'idea di un'Europa "a la carte", in risposta al discorso del premier britannico David Cameron, sul futuro dei rapporti tra Regno Unito e Ue. "Vogliamo che i britannici siano in grado di portare tutte le loro caratteristiche positive all'interno dell'Europa, ma non si puo' avere un'Europa a scelta", ha detto Fabius, secondo quanto riferisce la Bbc. Il capo della diplomazia francese ha poi tracciato un paragone tra l'Eurpa e una "squadra di calcio". "Se decidi di entrare nella squadra, non e' che poi puoi, dire, 'giochiamo a rugby'".

 

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