meloni scholz

COME SI DICE IN TEDESCO “DAMOSE ‘NA MANO”? - IL CANCELLIERE OLAF SCHOLZ ARRIVERA’ A ROMA GIOVEDI’ PROSSIMO E NELL’INCONTRO CON GIORGIA MELONI BALLERANNO DUE QUESTIONI CENTRALI: LA QUESTIONE MIGRANTI E LA RATIFICA DEL MES - A SCHOLZ INTERESSA METTERE UN FRENO ALL’IMMIGRAZIONE: LA SUA SPD STA SUBENDO LA RIMONTA DELL'ESTREMA DESTRA ALTERNATIVE FÜR DEUTSCHLAND ANCHE A CAUSA DEI TROPPI INGRESSI CLANDESTINI NEI LAND - A DONNA GIORGIA INTERESSA CHE BERLINO NON SPINGA TROPPO SULLA RATIFICA DEL MES…

Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ

Il tiepido disgelo con Emmanuel Macron non inganna Palazzo Chigi. Perché il Consiglio europeo del 29 e 30 giugno non termini con delle conclusioni dal sapore amaro, oggi a Roma serve la sponda di Berlino. Chiudere la partita del patto di stabilità e sostenersi reciprocamente sul fronte dei migranti del resto […] è interesse di entrambi. E quindi quando Olaf Scholz arriverà nella Capitale per ricambiare la visita di febbraio scorso della premier in Germania e inevitabilmente spingere ancora perché l'Italia ratifichi il Mes, sono questi i due principali dossier che troverà sul tavolo.

 

kais saied 3

Anche perché, parlando di migranti, per Meloni questa è una settimana decisiva. La premier infatti è attesa da una visita a Tunisi (la data sarà decisa oggi ma con buona probabilità si terrà mercoledì) in cui tornerà a indossare i panni del mediatore tra il presidente Kaïs Saïed e il Fondo monetario internazionale. […] Meloni ora proverà a strappare qualche passo in avanti sulle riforme ad un Saïed ancora convinto che ciò «destabilizzerebbe la pace sociale».

 

Senza maggiori garanzie sui diritti però (e sul non avvicinamento a Russia e Cina) è impossibile che gli Stati Uniti permettano lo sblocco del prestito da 2 miliardi di dollari che è fondamentale per evitare il default al Paese.

giorgia meloni olaf scholz

 

Una missione complessa per cui la premier si sta spendendo anima e corpo nella convinzione che mettere in sicurezza l'area rappresenti un beneficio non solo per il controllo dei flussi migratori (gli sbarchi in ogni caso sono in calo), quanto per le nostre infrastrutture strategiche. Dinanzi alle coste tunisine e per quasi 400 chilometri passa infatti il gasdotto che collega l'Algeria alla Sicilia.

 

[…] Scholz […] è oggi in difficoltà sul fronte interno, con i suoi socialisti di Spd che stanno subendo la rimonta dell'estrema destra Alternative für Deutschland anche a causa, secondo i sondaggisti, dei troppi ingressi clandestini nei Land consentiti dal governo centrale. Tant'è che da Berlino […] si guarda con interesse alle trattative europee per la riforma delle politiche di redistribuzione dei migranti e per le procedure di asilo. Un'intesa che la presidenza di turno dell'Ue guidata dalla Svezia spera già di raggiungere giovedì al Consiglio Affari interni che si terrà in Lussemburgo.

 

MIGRANTI IN GERMANIA

[…] i nodi da sciogliere sono tanti, dall'istituzione di una formula per definire la capacità di accoglienza di ogni paese alla creazione di un tetto annuale massimo fino all'ipotesi non ufficiale sulla quale è al lavoro la Commissione europea di introdurre una sanzione pecuniaria di 22mila euro per ogni migrante non ricollocato (fermo restando che la relocation non sarebbe obbligatoria). Un'idea che però al momento trova la netta contrarietà dei Paesi di Visegrad, con la Polonia e Repubblica ceca a fare da capofila. […]

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ AI FUNERALI DI RATZINGER

Alle buone relazioni economiche già benedette dall'accordo Ita-Lufthansa […] fa da contraltare la necessità, per Roma, di cercare la sponda tedesca affinché nel nuovo Patto di stabilità in arrivo entro fine anno vi sia una buona flessibilità. Punto su cui l'Italia ritiene di vantare un certo credito nei confronti di Scholz, avendo avallato il sostegno agli aiuti di Stato chiesto con forza proprio da Berlino all'ultimo Consiglio Ue. Situazione peraltro simile a quella verificatasi sulle normative per i motori termici. […]

MIGRANTI IN GERMANIA saied

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO PER UN EVENTO ALL’ANNO. ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA IN VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...