carlo calenda matteo renzi lapo elkann

IL TRIANGOLO, SI'! "A MODENA VIVEVAMO NELLO STESSO APPARTAMENTO, IO, MIA MOGLIE E LAPO ELKANN. QUANDO TOCCAVA A LUI FARE LA SPESA TORNAVA INDIETRO CON CHILI DI MOZZARELLE. E IO: ‘MA I DETERSIVI LI HAI PRESI?’” – CARLO CALENDA APRE LE VALVOLE E FA CHIAREZZA ANCHE SULLE CORNA ALLA MOGLIE: "E' SUCCESSO 30 ANNI FA" – "RENZI? QUANDO ABBIAMO FATTO LA LISTA INSIEME HO PENSATO: AL 50% VA BENE, AL 50% MI VUOLE FREGARE. È ANDATA NEL SECONDO MODO. NON RITORNEREMO INSIEME. OGNI TANTO GLI SCRIVO MA NON RISPONDE" - "NON HO MAI CAPITO PERCHÉ MI DANNO DEL PARIOLINO. NON HO MAI VISSUTO AI PARIOLI, MAI FREQUENTATO IL CIRCOLO ANIENE. ABITO IN CENTRO, DICANO CHE ABITO DENTRO LA ZTL, NO?”

Tommaso Labate per 7 – Corriere della Sera - https://www.corriere.it/sette/ - Estratti

 

(…)

 

Calenda, quali sono i ricordi più vividi della sua infanzia?

carlo calenda

«Uno è il giorno di questa foto io, mio nonno Luigi ed Eduardo in un giorno di riprese. Poi c’è un ricordo che mi lega a mio nonno paterno, ambasciatore. Nel periodo in cui era il consigliere diplomatico di Sandro Pertini alla presidenza della Repubblica, un giorno mi portò al Quirinale a vedere i Bronzi di Riace, che erano stati esposti là. In questo salone immenso eravamo noi quattro: io, mio nonno e i due Bronzi. A poche decine di metri da noi, impossibile dimenticarlo, Giovanni Spadolini giurava da presidente del Consiglio».

 

(…)

 

Perché le danno del pariolino?

«Sinceramente non l’ho mai capito. Certo, lo usano come un insulto. Non ho mai vissuto ai Parioli, mai frequentato il Circolo Aniene, mai avuto nulla a che fare con quel tipo di generone romano. Caspita, abito in centro, dicano che abito dentro la Ztl, no?».

 

Scuola?

carlo calenda comencini de filippo

«Al Liceo Mamiani, quartiere Prati».

 

Quello reso celebre dai primi film di Gabriele Muccino.

«Divertimento tanto, studio zero».

 

Politica?

«Iscritto dalla Federazione giovanile comunista. C’è una foto che immortala me e Miguel Gotor mentre leggiamo l’Unità alla Festa dell’Unita. Ero un rompiscatole già allora. Una volta che in un’elezione si prese una percentuale bassissima, feci una torta in cui ironizzavo sul risultato, con tanto ci percentuali. Pietro Folena, che era il presidente nazionale della Fgci, non la prese benissimo».

 

carlo calenda miguel gotor

(...)

Quando ha conosciuto la sua attuale moglie, Violante?

«A una festa di diciott’anni, qualche anno».

 

A Un Giorno da Pecora, due settimane fa, ha confessato di averla tradita.

«Ho confessato di aver preso una sbandata per un’altra donna e di essere ritornato con la coda tra le gambe, parliamo di una cosa successa trent’anni fa. Poi, certo, riprendendo la notizia ci hanno fatto il titolo “Calenda ha tradito la moglie”. Pensi che Violante non aveva visto nulla. Alcune amiche l’hanno avvertita e mi ha telefonato: “Carlo ma che ca…o hai detto?”».

 

Quando siete andati a vivere assieme?

«Prima di sposarci. Il problema era dirlo a sua madre, che al contrario dei miei avevano un’impostazione familiare, come dire, tradizionale».

 

Come glielo disse?

carlo calenda la moglie violante lapo elkann

«Mi presentai dalla mamma e iniziai a fare un discorso. “Allora, Violante e io ci vogliamo bene… ormai ci frequentiamo da un po’… forse è il caso di vedere come ci troviamo ad abitare sotto lo stesso tetto…”».

 

E lei?

«Mutismo totale. Mi guardava senza dire nulla, neanche mezza parola. Non sapevo più come andare avanti fino a che, parlando ormai a ruota libera, feci un inciso tipo “… ovviamente nell’attesa di sposarci… Lì mia suocera ritrovò la parola. E mi interruppe dicendo soltanto: “Quando”?».

 

La convivenza?

«Per un periodo abitammo a Modena io, lei e Lapo Elkann. Lapo e io eravamo entrati in Ferrari più o meno nello stesso periodo e dividevamo lo stesso appartamento».

 

calenda renzi

Com’era convivere con Lapo Elkann?

«Ragazzo d’oro, una persona buona e sensibile. Quando toccava a lui fare la spesa tornava indietro con cose prese a piacere, tipo chili di mozzarelle. E io: “Lapo, ma i detersivi li hai presi?”. Con Violante andò meglio perché ci mise sotto e diede ordine un po’ al tutto. E Lapo iniziò a tornare dal supermercato anche con i detersivi».

 

L’inizio della sua carriera fu con Luca Cordero di Montezemolo.

«Feci questo stage in Ferrari e poi rimasi, dal 1998 al 2004, l’epoca indimenticabile di Schumacher pluricampione di Formula 1. Poi, dopo un periodo a Sky, Montezemolo mi chiamò in Confindustria quando era presidente a occuparmi di Made in Italy e rapporti con l’estero. Continuammo assieme quando si vagheggiava di un suo ingresso in politica, tirando su l’associazione Italia Futura».

 

Le manca la vita da manager?

«Mi manca molto la gestione concreta».

 

Non le è mai capitato di applicare le liturgie del management alla politica?

carlo calenda (2)

«Sì, nel 2013, quando si trattò di costruire dal nulla la Scelta Civica per l’Italia, il partito di Mario Monti. Pensi il delirio: Monti, Fini e Casini nello stesso contenitore. Toccò a me costruire la parte operativa della lista senza sapere come farlo, perché non avevo mai fondato un partito che tra l’altro doveva essere pronto subito per correre alle elezioni. Le candidature, le liste, le firme: fu l’unica volta che rischiai l’esaurimento nervoso sul lavoro».

 

Come mai non venne eletto?

«Perché in una preda a una crisi di coscienza, visto che lavoravo nella prima azienda nata da una concessione pubblica della Campania, l’Interporto di Nola, decisi in corsa di lasciare il posto da capolista in Campania e di riparare nel Lazio come numero quattro».

 

Poi arrivò la chiamata di Renzi.

«Prima entrai nel governo Letta come viceministro. Poi, quando divenne presidente del Consiglio, Renzi mi propose di fare l’ambasciatore presso l’Unione europea. Gli dissi “chiedimi tutto ma non questo”».

carlo calenda matteo salvini bruno vespa

 

Perché?

«Perché, anche su consiglio di mio nonno ambasciatore, da ragazzo avevo rinunciato a fare il concorso per la carriera diplomatica, capendo a distanza di anni di aver fatto la scelta giusta. E poi perché sapevo quanto gli ambasciatori di carriera avessero in antipatia quelli “politici”».

 

Alla fine accettò.

«Renzi insistette perché avevo un buon rapporto con Juncker e dovevamo ricucire con lui. Aveva ragione».

 

carlo calenda

Con Renzi si sente ancora, dopo la rottura del Terzo Polo?

«Al contrario di quello che si dice in giro, non sono uno che se la segna. Posso litigare con uno ma poi me ne dimentico».

 

Quindi?

«Qualche volta gli ho scritto. A volte ero con un amico comune e gli ho mandato un selfie via whatsapp. Non ha risposto».

 

Ritornerete assieme?

CARLO CALENDA AL FORUM DI CERNOBBIO

«No».

 

In politica di solito si risponde «mai dire mai».

«Quando abbiamo fatto la lista alle Politiche del 2022, mi ero autoassegnato un cinquanta per cento di possibilità che andasse bene e un cinquanta che mi volesse fregare».

 

E poi?

«È finita col secondo cinquanta per cento. E non succederà più».

ELLY SCHLEIN CARLO CALENDA AL FORUM DI CERNOBBIOi figli di carlo calenda stremati dal viaggio in turchiacalenda festa dell'unitàcarlo calenda in turchiacarlo calenda 1 foto lapresse

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...