CARLO, IL PRINCIPE REGGENTE CHE FORSE NON DIVENTERÀ MAI RE

Enrico Franceschini per "La Repubblica"

Ha sempre la corona ben salda sulla testa e un aspetto che non potrebbe essere più regale, ma Elisabetta II non è più completamente sola sul trono. Lo ha allargato
simbolicamente, ieri, per fare posto a suo figlio Carlo, seduto al suo fianco, per di più insieme alla moglie Camilla, sul podio della camera dei Lord per la tradizionale inaugurazione dell'anno parlamentare. Con l'uniforme da Grand'Ammiraglio, appoggiato a uno spadaccino, il principe sembrava vicino come non è mai stato allo scettro che gli è destinato.

La rara apparizione accanto alla madre in un'occasione così carica di simbolismo sarà superata da un fatto senza precedenti: in novembre Carlo sostituirà la regina al summit dei paesi del Commonwealth, l'associazione delle ex-colonie britanniche, che quest'anno si svolgerà nello Sri Lanka.

Sarà la prima volta in 40 anni che Sua Maestà non partecipa all'evento. E la prima che si fa rimpiazzare dal figlio ed erede designato. A 87 anni e reduce da una seria gastroenterite che il mese scorso l'ha costretta a un ricovero in ospedale, dicono fonti di Buckingham Palace, la sovrana ha deciso di non affrontare più i viaggi a lungo raggio.

Vuole riposare di più, per «conservare il suo ruolo di monarca» il più a lungo possibile.
Nessuna abdicazione in vista, sul modello di quanto ha appena fatto la regina d'Olanda, dunque. Ma la stampa londinese si chiede se di fatto Carlo non stia già diventando un
«principe reggente», come titola il Daily Mail.

Un altro particolare conferma l'intenzione di Elisabetta II di elevare lo status del figlio. Nel tragitto da palazzo reale al parlamento, subito alle spalle della carrozza su cui viaggiavano lei e il marito Filippo, Carlo e Camilla erano a bordo della Glass Coach, considerata la carrozza reale per antonomasia: non a caso fu la stessa su cui Carlo andò a sposarsi con Diana alla cattedrale di St. Paul.

I superstiziosi potrebbero credere che porta sfortuna, ma la regina ha voluto che Carlo la usasse con Camilla per seppellire una volta di più i fantasmi di Diana e del passato. «Carlo ed Elisabetta, un lavoro reale congiunto », titola un altro giornale: una poltrona, o meglio un trono, per due, insomma. Camilla, al fianco del marito, sembrava genuinamente emozionata, come se si trattasse di un primo passo verso l'incoronazione. Mentre il
principe Filippo pareva accigliato: a lui, che pure è 91enne, forse questa condivisione non va giù.

Sempre che la poltrona per due non sia troppo stretta. E che alla lunga non sia il terzo incomodo, a sedervisi sopra: il principe William che secondo i sondaggi la maggioranza degli inglesi vorrebbe vedere sul trono dopo Elisabetta. Non sempre, come insegna la storia, un reggente diventa re per davvero.

 

CARLO E CAMILLA D INGHILTERRACARLO D INGHILTERRA E CAMILLA PARKER BOWLESLA REGINA ELISABETTA IL PRINCIPE FILIPPO CON CARLO E CAMILLA DI INGHILTERRACAMILLA PARKER BOWLES DUCHESSA DI CORNOVAGLIAIL PRINCIPE CARLO E CAMILLA PARKER BOWLES ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO ARCIVESCOVO DI CANTERBURY JUSTIN WELBY CARLO E CAMILLA ALLA CENA DI GALA DEI REALI OLANDESI CAMILLA E KATE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...