contanti contante cash

CONTANTI SALUTI - CASH, PAGAMENTI CON IL POS, LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE: COSA SUCCEDE NEGLI ALTRI PAESI D’EUROPA? - A UN ESTREMO CI SONO FRANCIA, PORTOGALLO E GRECIA, CHE SONO I PIÙ SEVERI, ALL’ALTRO I PAESI DELL’EST, IN PARTICOLARE POLONIA, REPUBBLICA CECA E CROAZIA, CHE SONO I PIÙ PERMISSIVI…

Enrico Marro per www.corriere.it

 

LA SOGLIA CONTESA DEI PAGAMENTI CASH

La battaglia del contante sarà decisiva per le sorti della manovra e del governo Conte 2. È stato proprio il premier a volere le misure per spingere gli italiani a usare di meno il contante e di più la moneta elettronica (carte di credito, bancomat), così come avviene nei Paesi più avanzati. Ma ora i 5 Stelle e Italia viva vogliono allentare la stretta sul contante, il cui tetto dovrebbe scendere, in tre anni, da 3 mila a mille euro.

gli italiani amano i contanti 4

 

IL TETTO: DAI 20 MILIONI DI VECCHIE LIRE AI 3 MILA EURO

Il tetto all’utilizzo del contante è cambiato tantissime volte nella storia della Repubblica. Ma senza apprezzabili effetti sul tasso di evasione fiscale. Il limite attuale di 3mila euro fu introdotto dal governo presieduto da Matteo Renzi con la legge di Stabilità 2016. Dal primo gennaio di quell’anno, pagamenti superiori a 3 mila euro possono essere fatti solo con strumenti diversi dal contante, in modo che ne possa rimanere traccia. La manovra Renzi triplicò il tetto precedente che era particolarmente severo, mille euro, deciso alla fine del 2011, in piena emergenza finanziaria, dal governo di Mario Monti. Quando nel 2002 fu introdotto l’euro il tetto era di ben 10.329,14 euro, i vecchi 20 milioni di lire vigenti dal 1991 (governo Andreotti VII). Poi, il secondo governo Berlusconi lo alzò, nel 2002, a 12.500 euro.

 

gli italiani amano i contanti 1

Inversione di marcia nel 2007, con l’arrivo del centrosinistra al governo. L’esecutivo Prodi abbassò il tetto a 5mila euro. Ma poi tornò al governo il centrodestra e il Berlusconi IV, appena un anno dopo, ripristinò il limite dei 12.500 euro. Lo stesso Berlusconi però ci ripensò e nel 2010 riabbassò il tetto a 5mila euro e poi nel 2011, quando la tempesta finanziaria era già nell’aria, addirittura a 2.500 euro. Oggi chi effettua pagamenti in contanti sopra 3mila euro e fino a 50mila è punibile con una sanzione minima di 3mila euro, che sale a 15mila per i pagamenti sopra 50mila euro.

 

IN EUROPA LIMITI SOLO PER 12 PAESI. E NON C'È LA GERMANIA

A un estremo ci sono Francia, Portogallo e Grecia, che sono i più severi, all’altro i Paesi dell’Est, in particolare Polonia, Repubblica Ceca e Croazia, che sono i più permissivi. Questa la fotografia sui tetti all’uso del contante in Europa. Dove su 28 Paesi, solo 12 Paesi, Italia compresa, prevedono limiti di legge. Gli altri no, tra questi anche la Germania. In Portogallo il tetto è fissato a mille euro, lo stesso cui dovrebbe arrivare l’Italia nel 2022. Mille euro anche in Francia (ma sale a 15 mila per i non residenti). In Spagna il limite è a 2.500 euro (anche qui arriva a 15 mila per i non residenti). In Belgio è di 3 mila euro, in Grecia di 1.500 euro.

 

gli italiani amano i contanti 2

Nella fascia media ci sono la Bulgaria, con circa 5.1o0 euro (10 mila leva), la Romania, che ha un tetto giornaliero per i pagamenti in contante di circa 2.100 euro (10 mila lei), la Slovacchia con 5 mila euro, la Repubblica Ceca con 14 mila euro e la Polonia e la Croazia con 15 mila euro.

 

LA MANOVRA E L’IPOTESI DI FERMARSI A 2.000 EURO

La modifica del tetto all’utilizzo del contante, attualmente fissato a 3 mila euro per pagamento, è stata al centro dello scontro nel consiglio dei ministri cominciato martedì sera e finito all’alba di mercoledì. Il Movimento 5 Stelle e ancora di più Italia viva si sono infatti opposti alla proposta iniziale del premier Giuseppe Conte di abbassare subito il tetto a mille euro. Alla fine si è raggiunto un compromesso che prevede la riduzione a 2 mila euro nei primi due anni, cioè nel 2020 e 2021, e poi a mille euro dal 2022. Ieri il sottosegretario al ministero dell’Economia, Alessio Villarosa, è tornato alla carica per i 5 Stelle, sottolineando che la Ragioneria generale dello Stato, «ovvero chi realmente lavora sul tema, stima un recupero da evasione pari a zero nel caso in cui il tetto al contante passasse da 3 mila euro a mille euro».

CONTANTI

 

La lotta all’evasione, per il capo del Movimento, Luigi Di Maio, si deve concentrare sui grandi evasori, lasciando in pace, commercianti, artigiani e partite Iva. Anche se tra i grillini non mancano voci di dissenso: «Non esistono i grandi o i piccoli evasori, esistono gli evasori», dice Giorgio Trizzino. Per Antonio Patuelli, presidente dell’Abi (banche), «il tetto al contante, per essere efficace, deve essere europeo». Nella maggioranza si cerca un compromesso già sul decreto o con emendamenti in Parlamento che ruoti su una maggiore gradualità o su un abbassamento meno severo del tetto, fermandosi a 1.500-2 mila euro.

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)