SALVATE IL SOLDATO DE LUCA – PER NON DEMOTIVARE L’ELETTORATO DEL PD IN CAMPANIA, RENZI FA FILTRARE IL MESSAGGIO CHE LA LEGGE SEVERINO È IN QUALCHE MODO SUPERABILE – TUTTO IL GIOCO STARÀ NEL DAR TEMPO A DE LUCA DI NOMINARE LA GIUNTA E UN VICE

1 - E IL GOVERNO PENSA A COME SUPERARE IL “NODO SEVERINO”

Fabio Martini per “la Stampa

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

L’imperativo categorico di Matteo Renzi, dover vincere ogni sfida per non interrompere la «striscia» del leader vincente, anche stavolta ha reso il presidente del Consiglio più reattivo dei suoi avversari. E nel giro di poche ore, da palazzo Chigi, è stata organizzata una ardita contromossa mediatica per tamponare la falla che due sere fa si era aperta nella battaglia per la conquista della Campania.

 

E nel giro di 24 ore, tra dichiarazioni e mezze parole, è stato confezionato un messaggio il più possibile rassicurante per gli elettori campani: siete preoccupati per il caos amministrativo e per il «congelamento» per molti mesi delle risorse della politica? Non vi preoccupate, il governo è pronto a «coprire» il futuro governatore De Luca e se sarà necessario qualche intervento, al momento opportuno ci penserà il presidente del Consiglio.

 

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

Un messaggio rassicurante indirizzato agli elettori campani incerti, un messaggio che ovviamente non è stato esplicitato in modo così diretto, ma per «leggerlo», basta incrociare le dichiarazioni di due personaggi- chiave: Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd appositamente giunto in Campania e lo stesso De Luca. Ha detto l’ex sindaco di Salerno: «Il presidente del Consiglio ha chiaramente definito la Severino un problema superabile, confermando che chi viene scelto dai cittadini, con un voto democratico, potrà tranquillamente governare».

 

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

Dichiarazione hard, prettamente berlusconiana - il voto dei cittadini «supera» una legge dello Stato - che va incrociata con quella di Guerini, reduce da un colloquio con De Luca: «Sulla legge Severino si è aperto un dibattito in questi mesi: credo quindi che chi sarà chiamato a intervenire su eventuali ricorsi dovrà lavorare e più avanti la politica dovrà riflettere sul tema».

 

Traduzione: aspettiamo che sulla controversissima legge Severino (che tra l’altro impone la decadenza agli amministratori locali ma non ai parlamentari già dopo il primo grado di giudizio), si esprima la Corte Costituzionale. Dopodiché se quella legge - come probabile - il 21 ottobre venisse giudicata incostituzionale, a quel punto sarà il Parlamento che riscriverà la normativa. Rimettendo in carica De Luca, rimasto sospeso, in attesa di tutti i pronunciamenti giuridici sulla Severino.

 

lorenzo guerini intervistatolorenzo guerini intervistato

E così, ieri mattina mentre il governatore Caldoro e il centrodestra ovviamente puntavano tutte le armi sul «caos» amministrativo, Renzi aveva già alzato la trincea, per fronteggiare un retropensiero insidiosissimo: in una Regione del Mezzogiorno la scomparsa per diversi mesi della politica e dei soldi della politica, può diventare un deterrente pericoloso anche per un candidato lanciato verso la vittoria come De Luca. E per non demotivare quell’elettorato, sensibile alla clientela, non c’è messaggio migliore: poter contare su un governo «amico».

 

Ecco perché da Roma si sta già lavorando anche sul lungo interim alla presidenza della Regione. La procedura amministrativa che si dipanerà dopo l’ eventuale elezione a presidente di De Luca è ancora oggetto di disquisizioni tra legulei. Ma la sequenza non potrà discostarsi da alcuni passaggi obbligati: proclamazione del risultato elettorale da parte della Corte d’Appello; nomina della Giunta e del vicepresidente vicario; procedura di sospensione del presidente della giunta da parte della presidenza del Consiglio come atto dovuto nei confronti di un condannato in primo grado come De Luca; affidamento pro-tempore della Presidenza della Regione al vice-presidente; ricorso al giudice ordinario da parte di De Luca; pronuncia della Corte Costituzionale.

 

La presidenza del «vice» potrebbe durare per alcuni mesi, ecco perché si è aperta sotto traccia una trattativa: a palazzo Chigi non dispiacerebbe l’europarlamentare Pina Picierno, De Luca preferisce Fulvio Bonavitacola, già vicesindaco a Salerno, ma bisognerà fare i conti con Ciriaco De Mita, che punta su un accademico di sua fiducia, il professor Raimondo Pasquino, già rettore della Università di Salerno.

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

 

 

2 - CAOS DE LUCA, GIÀ IN PISTA DUE POSSIBILI VICEPRESIDENTI

Ilario Lombardo per “la Stampa

 

Il destino della Campania si giocherà in cinque giorni. E’ il minimo di preavviso che devono ricevere i consiglieri eletti dal presidente in pectore, cioè il vincitore delle elezioni, prima della seduta che inaugurerà il nuovo Consiglio. Se in quei cinque giorni il premier Matteo Renzi firmerà il provvedimento che in applicazione della legge Severino sospende Vincenzo De Luca dalla carica di governatore, la Campania potrebbe trovarsi in un vuoto amministrativo: cioè senza giunta, senza un presidente e senza un vice che ne faccia le veci in attesa del ricorso.

 

E’ lo scenario più preoccupante per il governo e, diciamolo subito, meno probabile. Ma per capire bene quanto sta accadendo, e l’ottimismo che tutto sommato ostenta il Pd, bisogna soffermarsi su tutti i passaggi che ci saranno da qui in poi nell’affaire De Luca.

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

 

C’è una premessa da fare: De Luca deve vincere le elezioni. Ma diamolo per scontato, per facilitare il ragionamento. La scena si complica dopo la sentenza della Cassazione che stabilisce che il giudice competente sull’applicabilità della Severino è quello ordinario e non il Tribunale amministrativo regionale.

 

Questo vuol dire che, come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, De Luca, condannato in primo grado ma reintegrato dal Tar, se vincerà dovrà presentare un nuovo ricorso contro la sospensione, con la speranza che venga accolto. A differenza del Tar, però, che può anche sbrigare la questione «in mezza giornata» (come disse l’ex sindaco salernitano), il giudice ordinario si prende solitamente più tempo. Che cosa accade allora?

ANTONIO DI PIETRO E VINCENZO DE LUCAANTONIO DI PIETRO E VINCENZO DE LUCA

 

Che De Luca deve nominare al più presto un vicepresidente. Uno fidatissimo. E i nomi che ha in mente sono due. Uno, è Raimondo Pasquino, ex rettore dell’università di Salerno e attuale presidente del consiglio comunale di Napoli. L’altro è Fulvio Bonavitacola, deputato, il pasdaran deluchiano a Montecitorio. «Sono deduzioni logiche – conferma quest’ultimo – Siamo le persone a lui più vicine. E per una fase che sarà molto delicata, in cui lui potrebbe non esserci, vuole uomini fidati». Fino a qui tutto bene.

 

Ma c’è un’ulteriore problema di tempi. Lo Statuto regionale campano stabilisce che entro 20 giorni venga convocata la prima seduta ed entro i 10 successivi il governatore nomini la giunta compreso il suo vice. La sospensione della Severino scatta quando De Luca entra in possesso delle sue funzioni. Con la proclamazione, qualche giorno dopo l’elezione. Il prefetto dà comunicazione della sospensione al governo.

 

E il premier, sentito il ministero dell’Interno, firma l’atto finale. Ma qui l’intreccio si complica. Secondo l’avvocato Gianluigi Pellegrino, autore del ricorso in Cassazione contro il Tar, ma anche altri giuristi, «Renzi dovrà provvedere subito, senza alcun tipo di melina o di attesa, alla sospensione di De Luca, il quale non avrà potuto nominare un vice che possa svolgere le funzioni». Risultato: si torna al voto.

Raimondo Pasquino Raimondo Pasquino

 

Secondo il Pd, invece, il tempo per arrivare a quella nomina ci sarà. Basta che Renzi non firmi nei cinque giorni prima della convocazione del primo consiglio: a quel punto De Luca potrebbe nominare la giunta nelle ore subito successive alla seduta. Cosa che fa dire al candidato del Pd che «per Renzi la legge Severino è superabile» e al vicesegretario dem Lorenzo Guerini che l’ex sindaco di Salerno «è candidabile, eleggibile e insediabile».

 

Se andrà così, De Luca avrà modo di scegliere il vice che siederà al suo posto, e non dovrà fare altro che aspettare che il giudice ordinario si esprima, per entrare a pieno nei panni del governatore. Sempre che vinca le elezioni e sempre che il ricorso vada a buon fine.

crozza come vincenzo de luca a piazzapulitacrozza come vincenzo de luca a piazzapulita

 

VINCENZO DE LUCA A SECONDIGLIANOVINCENZO DE LUCA A SECONDIGLIANO

 

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)