CASTA PRIDE! VACANZE ROMANE GRATIS PER I MAGISTRATI DEL TAR

Sergio Rizzo per "Il Corriere della Sera"

Notizia ferale, quella arrivata a tutti i magistrati del Tar e del Consiglio di Stato qualche giorno fa in una comunicazione del nuovo segretario generale della Giustizia amministrativa Oberdan Forlenza. Eccola: per la notte del 13 aprile prossimo non è previsto il rimborso del pernottamento a Roma.

Il giorno dopo sono previste le elezioni del nuovo Consiglio di presidenza, l'equivalente del Csm per i circa 400 giudici amministrativi che sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti. Il seggio resterà aperto dalle 9 alle 21 per dare modo a tutti, anche quelli che non hanno sede nella Capitale, di arrivare a Roma in treno o aereo, votare e tornarsene a casa. Un giorno di indennità di missione, viaggio pagato e stop.


Apriti cielo. Il malumore si è immediatamente propagato nella posta elettronica interna, dove ha iniziato a serpeggiare la rivolta. A raffreddare gli animi non è servito nemmeno ricordare, a quanto pare, che le procedure del voto sono rigorosamente stabilite da una legge del 1973. I più riottosi hanno replicato che la prassi seguita finora aveva sempre previsto il weekend romano, con indennità di missione del giorno prima e conseguente pernottamento.

Chi ha lamentato quindi di essere costretto dalla distanza a una trasferta faticosissima, chi ne ha fatto una questione di principio, chi ha persino tirato in ballo il principio di autonomia. Fatto sta che la cosa, invece di essere liquidata come una rivendicazione tanto assurda da non poter nemmeno essere presa in considerazione, è diventata una faccenda di Stato.

Tanto da rendere necessaria una riunione del Consiglio di presidenza il giorno di Venerdì Santo e addirittura, ispirati forse dalla decisione presa dal capo dello Stato Giorgio Napolitano per sciogliere i nodi della crisi di governo, la creazione di una commissione di saggi incaricata di risolvere l'intricato caso. E non è finita qui.

Perché l'istruttoria della commissione dovrà essere prima oggetto di un confronto, previsto oggi, con l'ostinato Forlenza che si rifiuta di accordare il soggiorno in albergo. Per essere successivamente sottoposta, domani, a una riunione del plenum del Consiglio di presidenza. Chiamato probabilmente a ratificare una soluzione sorprendente.


Volevate forse che in una tale concentrazione di esperti di procedure, norme e cavilli non si riuscisse a risolvere un problema così banale? Ecco allora che a qualcuno è venuto in mente un autentico colpo di genio. Un convegno! Non un semplice convegno, sia chiaro, bensì un convegno «formativo».

Dove sta la differenza? Che siccome la formazione fa giustamente parte dell'attività di un magistrato, la partecipazione a un incontro «formativo» è lavoro. Lo spiega bene una mail inviata ai magistrati lunedì scorso dalla segreteria dell'Ufficio studi del Consiglio di Stato, che vale la pena di riportare integralmente:

«In occasione delle votazioni dei componenti elettivi del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa previste per il 14 aprile p.v. l'Ufficio studi, massimario e formazione ha organizzato un incontro formativo dal titolo "Trasparenza e privacy nell'amministrazione e nella giustizia amministrativa".

Si rammenta che i magistrati potranno usufruire del trattamento di missione per raggiungere la sede dell'incontro nella giornata di sabato e partecipare poi alle votazioni previste per la giornata successiva del 14 aprile».


Il convegno si aprirà alle due del pomeriggio di sabato 13 aprile. Dopo gli «spunti introduttivi» del presidente di sezione del Consiglio di Stato Paolo Cirillo, interverranno fra gli altri il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi, la presidente della Civit Romilda Rizzo e il Garante della privacy Antonello Soro, fino a qualche mese fa ex parlamentare del Pd. Seguiranno passeggiata, cena e una bella dormita. Prevedibile costo del supplemento formativo, fra indennità e pernottamenti, circa 25 mila euro. Briciole. Già.

E il prezioso tempo perduto per le riunioni, i lavori della commissione, le polemiche via mail? Ancora più avvilenti degli sprechi, tuttavia, sono la caratura e il ruolo dei protagonisti di questa vicenda che lasciano interdetti. Esponenti di una magistratura competente a decidere su fatti di enorme importanza economica, per esempio gli appalti pubblici, e certo la più vicina al potere: quella che finisce di regola nelle stanze dei bottoni, a gestire i ministeri e scrivere le leggi. Con retribuzioni a partire da 6 mila euro netti al mese. Che permettono, ne siamo più che certi, anche il lusso di una notte in albergo (con cena) a Roma.

 

togheconsiglio-di-statoVincino su magistrati VIGNETTA ANTI CASTA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…