P4 CHIACCHIERE? - DUELLO CHIOCCI-TRAVAGLIO SULL’INCHIESTA DI CURCIO E WOODCOCK - IL SEGUGIO DEL “GIORNALE”: “IL RIESAME HA ANNULLATO I CAPI D’IMPUTAZIONE AL CARABINIERE LA MONICA. PAPA NON ANDAVA ARRESTATO. QUELLA DEI PM È STATA UNA RICOSTRUZIONE DEI FATTI CHE HA SPUTTANATO CON 13MILA PAGINE DI INTERCETTAZIONI MEZZ'ITALIA BECCATA AL TELEFONO CON BISIGNANI” - MARCOLINO: “IL VENIR MENO DI DUE IMPUTAZIONI SU 21 NON INFICIA L'ARRESTO DI PAPA. DELL'ESISTENZA DELLA P4, È CONVINTO PERSINO BISIGNANI CHE HA PATTEGGIATO 1 ANNO E 7 MESI DI CARCERE PER 10 IMPUTAZIONI”…

1- IL GRANDE FLOP P4: CADONO ANCHE LE ACCUSE AL CARABINIERE
Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

Un'altra picconata alla fantasmagorica P4. Il carabiniere Enrico La Monica non è più latitante. Da oggi è un uomo libero. Il tribunale del Riesame (VIII sezione) ha annullato nel merito - così come aveva già fatto con rinvio la Cassazione - i capi di imputazione contestati al maresciallo del Ros, presunto «perno» dell'altrettanto presunta associazione segreta tra Alfonso Papa e Luigi Bisignani. Il «terzo» necessario a costituire, stando al codice, l'associazione per delinquere che tale è risultata non essere.

Il ricorso di La Monica (assistito dall'avvocato Domenico Mariani) era relativo all'accusa di concussione per aver acquisito, presso la banca dati delle forze dell'ordine, notizie riservate sull'imprenditore napoletano Alfonso Gallo. Informazioni top-secret che sarebbero state utilizzate dal parlamentare come forma di ricatto e di indebito strumento di pressione nei confronti di Gallo.

Una ricostruzione dei fatti affascinante, pruriginosa, ma assai lontana dalla verità: 007, soldi, minacce e sesso (sì, spuntano amanti e week end romantici in alberghi di lusso) l'ideale per una spy-story non per una banale vicenda giudiziaria che ha portato ingiustamente per cento giorni in galera un parlamentare (lo dicono i giudici di Riesame e Suprema Corte) e che ha sputtanato con 13mila pagine di intercettazioni mezz'Italia beccata al telefono con Bisignani. Giusto, allora, far parlare i giudici del Riesame che impiegano poco a smontare l'accusa: l'interrogazione abusiva alla rete, da parte del maresciallo, è del 31 agosto 2007.

Quattro anni prima dei fatti su cui i pm hanno indagato, «fatti accertati tra il gennaio e l'aprile 2011» hanno invece scritto. Troppo tempo per una possibile connessione tra gli eventi. Non ci sono, poi, «dati documentali sulla base dei quali l'Ufficio di Procura aveva desunto che gli accessi al Ced (...) fossero stati effettuati dal maresciallo La Monica». Non c'era la prova, ma hanno detto che c'era. E manca soprattutto il tassello principale: «Gli elementi dai quali desumere, a livello indiziario, che La Monica prestandosi ad ottenere dati riservati su Gallo, fosse ben consapevole di contribuire a una condotta intimidatoria svolta nei confronti dell'imprenditore da Papa, al fine di un illecito tornaconto personale solo di quest'ultimo».

Già, perché per i pm il maresciallo avrebbe fatto tutto questo senza ricevere nulla in cambio. Avrebbe rischiato la galera (e l'ha evitata perché scappato in Senegal) solo per fare un piacere all'amico. Per il carabiniere ci sarebbe stata solo una vaga promessa (è questa l'ipotesi della corruzione) relativa a una «sponsorizzazione» di Papa per l'ingresso nei servizi segreti militari. Ipotesi anch'essa smontata dal Riesame: poiché non ci sono prove del rapporto criminale tra Papa e La Monica (l'accesso abusivo al cervellone della polizia, il contrabbando di notizie giudiziarie segrete) cade anche la concatenata ipotesi che Papa abbia potuto spendersi per agevolare il carabiniere-confidente.

Insomma. Per i giudici, le prove per spedire il militare dietro le sbarre non ci sono, perché difetta la «dimostrazione, seppur a livello indiziario, del pactum sceleris tra i due soggetti»: «Non emergendo dagli atti alcun altro elemento indiziario idoneo a corroborare l'ipotesi accusatoria con specifico riferimento alla conclusione dell'accordo corruttivo - concludono - si impone l'annullamento» dell'ordinanza d'arresto. Il che significa che, se fosse finito in manette, La Monica avrebbe riconquistato la libertà dopo 11 mesi (ingiustificati) di carcere. Altro che mal d'Africa. Col senno di poi, dal suo punto di vista ha fatto bene a scappare e a starsene lontano dall'Italia.

 

2- CASO P4, QUANTE BALLE SPAZIALI
Marco Travaglio per "l'Espresso" del 20 aprile 2012

L'altra sera, su La7, il vicedirettore del "Giornale" Nicola Porro sdottoreggiava sul processo P4: "Si è appena scoperto che Alfonso Papa non andava neppure arrestato".

In contemporanea un altro esperto di diritto penale, Pierluigi Battista, vergava su Twitter una tacitiana sentenza sullo scandalo che l'estate scorsa terremotò il mondo della politica, degli affari e dell'editoria: "Dunque, dopo la P3, anche la P4 era una bufala (prevista). Aspettiamo impazienti il lancio della solida P5". Intanto "il Giornale" titolava: "I giudici ridicolizzano Woodcock, la P4 era una farsa. Il Tribunale boccia l'arresto di Papa". E "Libero", in stereo: "Il Riesame conferma: la P4 non esiste".

Ora, se davvero qualche giudice avesse stabilito che la P4 se l'è inventata Woodcock e che Papa non andava arrestato, la faccenda sarebbe grave: per quell'indagine Luigi Bisignani s'è fatto 4 mesi e 20 giorni di arresti domiciliari e Papa, il primo onorevole per cui il Parlamento abbia autorizzato l'arresto dopo trent'anni di dinieghi, ha trascorso 101 giorni a Poggioreale e altri due mesi ai domiciliari. In realtà la Procura, fra i vari reati contestati a Papa, riteneva che sussistesse a suo carico anche l'associazione per delinquere. Il gip disse no. Il Riesame disse sì. La Cassazione rinviò gli atti a un altro collegio del Riesame, che ha stabilito l'insussistenza di quel reato.

C'entra qualcosa tutto questo con l'arresto di Papa? Non c'entra nulla: Papa non fu arrestato per associazione per delinquere, ma per una spaventosa serie di altre accuse. Di queste, una sola è caduta: la corruzione del carabiniere Enrico La Monica (fuggito all'estero). Il che ha subito fatto strillare il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Il verdetto del Riesame è una clamorosa sconfessione per i pm Curcio e Woodcock e per coloro che in Parlamento gli hanno fatto da subalterni servitori". Forse Cicchitto dimentica le altre 19 imputazioni per cui Papa è già stato addirittura rinviato a giudizio nel processo che è in corso a Napoli.

E precisamente: tre corruzioni, cinque favoreggiamenti, tre concussioni, tre estorsioni e cinque rivelazioni di segreti. In più Papa è indagato per la presunta ricettazione di Rolex rubati. Robetta. Dunque, ricapitolando: il venir meno di due imputazioni su 21 non inficia minimamente l'arresto di Papa, chiesto da tre pm, deciso da un gip, confermato da tre giudici del Riesame e poi da cinque della Cassazione.

Sarà almeno vero che qualche giudice ha scritto che la P4 era "una bufala", "una farsa", "non esiste"? No, è un'altra balla. Del resto, dell'esistenza della P4, non sono convinti soltanto i giudici, ma persino il principale accusato di averla organizzata e diretta: l'ex piduista Bisignani, già condannato a 2 anni e 6 mesi per la maxitangente Enimont. Che infatti ha patteggiato a Napoli 1 anno e 7 mesi di carcere per 10 imputazioni di associazione per delinquere, concussione, corruzione, ricettazione, favoreggiamento e rivelazione di segreti, senza la sospensione condizionale della pena. Figurarsi come si sarebbe sentito se i giudici avessero stabilito che era innocente a sua insaputa.

Ma il bello è che il suo patteggiamento è stato usato da Alessandro Sallusti (sul "Giornale" il 26 novembre) per dimostrare non la sua colpevolezza, ma la sua innocenza e naturalmente l'inesistenza della P4: "Fiumi di fango su politici, ministri, giornalisti. Un clima fetido che ha minato la maggioranza e non certo agevolato la lotta alla crisi economica. Ecco, non era vero nulla. La società segreta non è mai esistita. E adesso chi paga per questa ennesima patacca mediatico-giudiziaria?". Nello speciale Codice Sallustiano, non sono innocenti gli assolti, ma quelli che patteggiano le condanne. E se, per la P4, un imputato patteggia e l'altro viene rinviato a giudizio, vuol dire che la P4 non esiste. Lo dicono Sallusti, Belpietro, Porro e Battista. Dimostrando, a loro insaputa, che la P4 esiste eccome. E lotta insieme a loro.

 

 

GIAN MARCO CHIOCCIALFONSO PAPA WOODCOCK E FRANCESCO CURCIOWOODCOCKLUIGI BISIGNANI MARCO TRAVAGLIO ALFONSO PAPA SALLUSTI Senza titolo belpietro Pierluigi Battista

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?