CHRISTIE, CHE CANDIDATO! - PER MOLTI, IL GOVERNATORE PANZONE DEL NEW JERSEY, CATTOLICO DI MADRE ITALICA, È L’ANTI-OBAMA CHE I REPUBBLICANI STAVANO ASPETTANDO - RICK PERRY SI È GIÀ AMMOSCIATO, E CHRISTIE HA IN TASCA 300 MLN $ IN DONAZIONI PROMESSE DAI SUOI AMICI MILIARDARI, E IL SOSTEGNO DI FOX NEWS - MANCA IL SUO ANNUNCIO: MA DI SICURO CI SONO LE DECINE DI VOLTE IN CUI HA GIURATO CHE NON SI SAREBBE CANDIDATO (VIDEO)…
1 - DA NON PERDERE: IL VIDEO DI POLITICO.COM CON TUTTE LE VOLTE IN CUI CHRIS CHRISTIE GIURA CHE NON CORRERÃ PER LA PRESIDENZA
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2 - CHRISTIE CARTA SEGRETA DEI REPUBBLICANI IN CRISI
IL GOVERNATORE DEL NEW JERSEY VERSO LA CANDIDATURA
Maurizio Molinari per "la Stampa"
L' indebolimento nei sondaggi di Rick Perry nella corsa alla nomination repubblicana rimette in campo il rivale Mitt Romney e spinge un crescente numero di conservatori a cercare ulteriori alternative: è questa la genesi dell'attenzione per Chris Christie, il popolare governatore del New Jersey, dal fisico imponente, bersagliato nei comizi dalla domanda: «Quando si candida?».
Lunedì la scena si è ripetuta in Missouri e in New Jersey ma a contare di più sono state le aperte pressioni del pubblico della Biblioteca presidenziale di Ronald Reagan a Simi Valley, in California, dove Christie ha parlato martedì notte dopo aver camminato nel parterre sottobraccio a Nancy Reagan.
La novità è venuta dal fatto che, per la prima volta, Christie ha evitato di smentire nettamente l'ipotesi di una candidatura, ammettendo di «essere molto emozionato» da chi la sostiene con vigore. E non si tratta solo di elettori ma anche di importanti donatori, che leggono con preoccupazione gli ultimi sondaggi: sebbene Rasmussen assegni a un ipotetico candidato repubblicano 3-4 punti in più rispetto a Obama, nel duello del 2012 l'attuale presidente prevale, secondo Cnn, su Perry di 5 punti e su Romney di 1, lasciando intendere che i conservatori sono uniti nel voler riconquistare la Casa Bianca ma divisi sul loro sfidante.
Perry perde consensi in Stati come New Hampshire, Virginia e North Carolina, dove i repubblicani hanno bisogno degli indipendenti per vincere. E poiché Romney non riesce a mobilitare gli evangelici, si apre lo scenario-Christie.
Dalla sua il governatore del New Jersey ha il fatto di essere arrivato nel 2010 a guidare uno Stato liberal pur avendo ricevuto la carica di procuratore generale da George W. Bush, di essere figlio di un irlandese e di un'italiana, di opporsi all'aborto e alle nozze gay come al porto d'armi, di essere favorevole alla moschea di Ground Zero come alla lotta senza tregua contro i jihadisti di Al Qaeda: posizionandosi a metà strada tra valori conservatori e politiche democratiche, Christie, classe 1962, ricorda il profilo politico dell'ex sindaco di New York Rudy Giuliani. Ma a differenza di Giuliani ha un'oratoria travolgente, che conquista le platee ed è paragonata dagli opinionisti a quella che nel 2008 accompagnò Obama alla Casa Bianca.
Il discorso alla Biblioteca Reagan l'ha messa in mostra, quando ha definito «il vero eccezionalismo americano» come «una visione seguita da azioni basate su principi che ci hanno fatto diventare l'invidia del mondo», invocando per la campagna del 2012 «non una strategia elettorale ma una strategia di rivitalizzazione dell'America».
Su Obama ha infierito senza eccedere nei toni: «Mi chiedo dove sia finito l'Obama che nel 2004 si candidò senatore per unire gli americani, ora riesce solo a dividerli». E ancora: «Le azioni di Obama non sono quelle di un leader ma di un politico che vuole essere rieletto». E' un approccio mirato a strappare a Obama i voti in fuga - indipendenti e liberal - dal partito democratico e il fatto di ricoprire la carica che fu di Woodrow Wilson ne aumenta l'impatto.
Resta tuttavia da vedere come potrà riuscire credibile allo zoccolo duro conservatore, che sta contestando Perry per la linea morbida sull'educazione dei figli dei clandestini. Un'ipotesi è che tenti di giocare la carta dell'economia, perché il New Jersey ha tagliato la spesa pubblica di 3 miliardi di dollari sfidando i sindacati senza aumentare le tasse. Di certo il tempo stringe: la volontà dei repubblicani della Florida di far svolgere le primarie il 31 gennaio è destinata a far partire la campagna in Iowa subito dopo capodanno.
3 - IL BURATTINAIO ( E THE NEW, NEW THING )...
Andrea Salvadore per il suo blog, www.AmericanaTVblog.com , del 27 settembre 2011
Mattinata interessante a Morning Joe su MSNBC, la mia sveglia quotidiana televisiva quotidiana alle sei. Ha sempre gli ospiti, i collaboratori migliori ( fissi Mike Allen di Politico , Mark Halperin di Time e John Heilemann del New York magazine ). Oggi il tema e' il punto sulla corsa per la Casa Bianca tra i repubblicani. In apertura passa Letterman che al primo posto della sua Top Ten mette " Perfino la Bachmann pensa che Perry sia fuori di testa".
Questa e' l'introduzione a Tina Brown che arriva per dire quello che ha pubblicato su The Daily Beast e Newsweek.
Ovvero che il grande burattinaio dei conservatori americani, quel signore di 71 anni che porta a casa 23 milioni all'anno (dono di Rupert Murdoch) per avere fatto di Fox News la televisione che ha annichilito CNN, sta oggi ripensando la sua strategia. Dopo avere soffiato sull'emergere del Tea Party, avere dato spazio a Glenn Beck e Sarah Palin ( e avere fallito nell'opposizione a Obama nel 2008) oggi e' alla ricerca di un candidato potabile, gradito anche a Wall Street.
Che non sono Perry e Romney. E che potrebbe essere l'ex prosecutor ( avvocato, magistrato ) con meno esperienza in politica di quanta ne aveva Obama, il bullo, bravissimo nel botta e risposta, Chris Christie. Che proprio oggi prova ad allargare i suoi orizzonti finora limitati alle Jersey Shores con un discorso alla Reagan Library.
Quello che Tina Brown dice di Roger Ailes, il capo di Fox News, era piu' o meno stato scritto dal New York magazine lo scorso maggio. La televisione che fa litigare, che ingigantisce l'ala estrema porta denaro e ascolti ma fa perdere le elezioni, come e' successo nel 2008 ( nel suo piccolo, che avrebbe fatto la Polverini senza Ballaro' ?).
Ora il burattinaio spinge per un nuovo candidato e riposiziona la televisione che dirige piu' "fair and balanced" (corretta ed equuilibrata, lo slogan di Fox News, deriso da tutti i comici e da chiunque abbia testa sua propria).
Che purtroppo non pare essere lo chiccoso Jon Huntsman, quello che dice cose sensate e che arriva a Morning Joe subito dopo Tina Brown. Dice ad esempio Huntsman che e' stato senza precedenti l'attacco di Perry ad Obama su Israele. E che il mercato e' sempre a caccia della new, new thing, la cosa nuovissima. Che in questo caso, l'abbiamo capito, e' Chris Christie.
4 - CHRISTIE HA 300 MILIONI GIÃ PRONTI...
Dall'articolo di Mario Platero per "Il Sole 24 Ore"
Anche perché Christie gode dell'appoggio di un gruppo di sostenitori ricchissimi, dai fratelli Koch (David è l'uomo più ricco a New York), a Ken Langone (fondatore di Home Depot) a Paul Singer, un hedge fund manager che lo implorano da tempo ad entrare in gara. Il New York Times di ieri ha raccontato di incontri con questi finanzieri a cui avrebbe partecipato lo stesso Christie. Il gruppo, trasversale, include cattolici, ebrei e protestanti con inlfuenza sulla costa orientale, nel Midwest e nel movimento Tea Party. A Christie sarebbe stato offerto un contributo iniziale di circa 300 milioni di dollari!







