CI GIOCHIAMO I MARÒ(NI) - IL CASO DEI MARÒ SI INGARBUGLIA: IN INDIA SONO IMMINENTI LE ELEZIONI E I CANDIDATI ASSECONDANO L’OPINIONE PUBBLICA, INVIPERITA CONTRO GLI ITALIANI “ASSASSINI” - GLI INQUIRENTI VOLEVANO FAR SCENDERE GLI ALTRI MARINAI DALLA ENRICA LEXIE PER INTERROGARLI, MA LORO SI SONO RIFIUTATI - I MARÒ NON SONO RINCHIUSI IN UN CARCERE COMUNE, MA NELLE STANZE RISERVATE AI PRIGIONIERI “VIP” - I NOSTRI PERITI STANNO PARTECIPANDO ALLE INDAGINI PER CAPIRE CHI HA SPARATO AI PESCATORI INDIANI...

Massimo Numa per "la Stampa"

«Abbassare i toni». Lo dice il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, dopo un'altra giornata di tensione. Ieri si sarebbe verificato un tentativo di pressione sui quattro marò rimasti dopo l'incidente a bordo della Enrica Lexie, tuttora ancorata a 10 miglia da Kochi. Gli inquirenti indiani, per interrogarli, avrebbero voluto che scendessero a terra. La nave è stata di nuovo perquisita, per acquisire i dati della scatola nera. Invito respinto, mentre l'armatore viene sollecitato a chiudere la partita delle fideiussioni richieste dai giudici per garantire i risarcimenti: obiettivo, alzare le ancore e tornare subito in Italia.

La situazione dei nostri marò prigionieri a Trivandrum, India del Sud, è delicatissima e ci vuole cautela e sensibilità per non esarcebare di più l'opinione pubblica indiana e conseguentemente, la classe politica locale, impegnata nelle elezioni, imminenti, e dunque molto sensibile agli umori dell'elettorato.

Il governatore Omeen Chandry, del partito del Congresso, cristiano ortodosso (alta la percentuale di cristiani, lo sono pure le famiglie delle vittime) è molto popolare fra i tre milioni di pescatori e vorrebbe rimanere tale. I sondaggi danno un risultato incerto, con minimi spostamenti di voti da uno schieramento all'altro. Lui dice che «contro gli italiani ci sono prove incontrovertibili e devono stare in prigione». La stessa opinione dei sindacati dei pescatori.

I marò sono di fatto reclusi nelle stanze di un ex ospedale, all'interno del carcere destinato tempo fa a ospitare i vip della politica nei guai per vari motivi. Ci fu una dura battaglia sui media per i privilegi concessi a un ex ministro che riuscì a telefonare, mentre era in prigione, ben 3.946 volte. «Le facilitazioni concesse ai soldati possono essere revocate in qualsiasi momento, noi siamo rimasti qui a vigilare che non succeda.

L'accelerazione imposta dalle autorità locali martedì notte, con il tentativo fallito di trasformare i marò in detenuti comuni, è un fatto grave. Detto questo non possiamo dimenticare il lutto, che appartiene anche a noi, per i pescatori indiani uccisi e anche noi vogliamo sapere la verità, qualunque essa sia».

Il sottosegretario non lo dice, ma gli echi delle polemiche e delle prese di posizione violente di alcuni politici (ma non solo) avrà come unico risultato il rischio di pregiudicare quanto di buono e utile sta accadendo in questa vicenda, ormai un vero intrigo internazionale. Di buono c'è che i nostri periti balistici continuano a partecipare alla perizia condotta dal Forensic Team della polizia a Trivandrum.

Trattati con rispetto - va considerato che nelle norme dello Stato del Kerala non è prevista la condivisione di atti giudiziari con Paesi stranieri - e con l'unico scopo di ricostruire quanto è accaduto alle 16 del 15 febbraio scorso, a 22 miglia dalla costa di Kochi, e dunque sicuramente in acque internazionali.

Oggi sono in programma esami importanti e domani, forse, sarà possibile sapere quale indirizzo hanno preso le indagini, se i proiettili recuperati nei corpi dei pescatori sono di calibro Nato e se (in base agli esiti delle prove di sparo) sono stati esplosi dai fucili in dotazione ai sei marò del Battaglione San Marco imbarcati sulla «Enrica Lexie» per proteggerla da banditi e pirati. Da qui si ripartirà per definire la linea di difesa.

Se dovessero emergere responsabilità dirette da parte dei fucilieri italiani, è chiaro che si tratterebbe di un incidente, nel corso di un'azione nata da un equivoco, quando il peschereccio partito dal porto di Neendakara, Kollam, si sarebbe troppo avvicinato alla petroliera, ignorando i segnali di stop trasmessi dall'equipaggio della nave. Ma attenzione a non sottovalutare le autorità dello Stato del Kerala. Guidano un paese di 37 milioni di abitanti, Trivandrum è anche un centro di ricerca scientifica nelle applicazioni militari. Con milizie, Guardia Costiera e risorse autonome.

 

MASSIMILIANO LATORRE E SALVATORE GIRONEMASSIMILIANO LATORRE SALVATORE GIRONE IN INDIA india maro' italiani STAFFAN DE MISTURA E MOGLIE GENEVIENNEENRICA LEXIEGIULIO TERZI DI SANTAGATA

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?