santamaria

“SONO STATO STRUMENTALIZZATO” – CLAUDIO SANTAMARIA SI PENTE DI AVER SOSTENUTO VIRGINIA RAGGI E I 5 STELLE: “NON MI PIACE QUANDO MI ETICHETTANO COME GRILLINO. HO CREDUTO IN UN SOGNO, HO SPERATO IN UN PROGETTO” – “IO E FRANCESCA CI SIAMO TRASFERITI A MILANO, È DINAMICA, PIENA DI ENERGIA NON AGGRESSIVA, CREATIVAMENTE STIMOLANTE” – VIDEO: QUANDO CANTAVA "NUNTEREGGAE PIÙ" AL COMIZIO PER VIRGY

 

Elvira Serra per “Liberi Tutti – Corriere della Sera”

 

Allora, quando vi trasferite?

«Abbiamo appena fatto il trasloco!».

francesca barra claudio santamaria

 

Tutti insieme?

«Certo!».

 

Perché Milano?

«La trovo una città dinamica, piena di energia non aggressiva, non pesante, creativamente stimolante. C' è un' atmosfera europea che mi piace molto, mi fa sentire connesso al resto del mondo».

 

Quale zona le piace di più?

francesca barra su instagram con claudio santamaria

«Io e Francesca la stiamo riscoprendo in bicicletta, vedo cose architettonicamente bellissime. Una volta siamo sbucati sulla Biblioteca degli alberi.

Un' altra abbiamo visto i fenicotteri in un cortile».

 

E Roma non le mancherà?

«Intanto è a meno di tre ore di treno da Milano, quindi posso decidere la mattina di andare a prendere mia figlia a scuola. Roma resta una delle città più belle del mondo, se non la più bella. Ma è come se ci fosse questa grande bellezza dormiente che non sento vicina a quello che voglio fare. Creativamente mi sento a una svolta».

francesca barra claudio santamaria

 

Claudio Santamaria è venuto a trovarci al Corriere della Sera , in Sala Albertini. Con lui c' è la moglie Francesca Barra, musa e adesso anche ufficio stampa, che ascolta in silenzio salvo intervenire ogni tanto con l' entusiasmo degli innamorati. Non per togliere o smorzare, ma per aggiungere. Come quando racconta lei come hanno trovato casa sui Navigli: «Eravamo fermi a mangiare un gelato, i bambini giocavano, tutto perfetto. Avevamo cercato di raggruppare una serie di appuntamenti immobiliari. A un certo punto lui mi dice: "Ma qui vicino non dovevamo vedere una casa?!". E io: "L' ho eliminata, non riuscivamo a vederle tutte!". Lui invece ha insistito, l' abbiamo vista ed era quella giusta. È vicino all' acqua, questa cosa è potentissima. È più di una casa, è la nostra factory . Nel piano alto c' è la bottega artigianale, mi ha regalato un telaio per fare i tappeti, io già cucio le gonne da sola; poi ci sono i suoi strumenti, perché Claudio canta, compone, fa musica elettronica, ha tre chitarre elettriche, una acustica, una classica, suona la tromba, mi ha regalato l' ukulele, ci sta mettendo sotto tutti con la musica!».

claudio santamaria

 

Nella vostra famiglia allargata - Renato, Emma e Greta i figli di Francesca, Emma di Claudio - avete mai preso in considerazione la possibilità che Emma possa innamorarsi di Renato, come succede ai figli di Orlando e Angelica (Santamaria e Claudia Pandolfi; ndr ) in È arrivata la felicità?

Risponde ancora lei: «Ce lo domandiamo tutti i santi giorni! Crescono insieme e vanno d' accordo. Io sono più tranquilla, perché il mio è maschio. Comunque a Claudio dico sempre: meglio il mio che un altro, almeno ci vai d' accordo!».

claudio santamaria da vanity fair 5

 

Claudio, stavamo parlando della sua svolta professionale. A cosa si riferiva?

«Alla regia. Penso che tutto quello che ho fatto fino a ora, cinema, teatro, doppiaggio, audiolibri, fiction tv, fotografia, mi abbia portato a questo punto. Quando ho girato il cortometraggio The Millionairs , nel 2016, dopo il primo "Motore!, Azione!" ho provato una emozione fortissima. Guardando poi le immagini girate, vedevo quello che avevo immaginato. Tornato nel mio albergo ho pianto dalla gioia».

 

È entrato in intimità con la sua creatività.

«Ogni atto creativo è simile a un parto, diventa qualcosa fuori di te. Questo emoziona e fa piangere».

 

Quale sarà il suo prossimo soggetto?

claudio santamaria da vanity fair 1

«Il romanzo che sto scrivendo per Mondadori assieme a Francesca, che è mia moglie, la mia migliore amica, la mia musa».

 

E reciterà anche sua moglie nel film?

«No, ma se volesse sarebbe un' attrice fantastica».

 

Dirigerà se stesso?

«No, per quello non mi sento pronto. Forse comparirò in una scena, come Hitchcock».

 

Se potesse sognare in grande, chi vorrebbe dirigere?

«Marlon Brando no, che è morto. Direi Meryl Streep e Jude Law, un attore che mi è sempre piaciuto».

 

Immaginiamo la vita dell' attore piena di glamour. In realtà è anche molto faticosa. Per interpretare il suo ruolo nel nuovo film di Gabriele Mainetti, Freaks Out , si sottoponeva ogni volta a tre ore di trucco.

claudio santamaria (2)

«Sì, tre ore e un quarto, tre ore e mezzo per truccarmi, e quaranta minuti per struccarmi. Ero coperto di peli sulla faccia, sul collo, andavano dappertutto. Quando mangiavo dovevo mettere le mollette e guardarmi in uno specchio perché non mi entrassero in bocca. È stato uno dei ruoli più difficili, se non il più duro, sia dal punto di vista psicologico che fisico».

 

Che differenza c' è tra il set di un colosso come Casino Royale , dove ha recitato accanto a James Bond, e uno italiano come Freaks out ?

«Il livello dei due film, comparato ai Paesi di provenienza, è altissimo: ognuno è di serie A. La differenza è nei mezzi a disposizione: Gabriele Mainetti ne ha tanti. Casino aveva risorse non voglio dire illimitate, ma quasi».

 

Una cosa che c' è lì e non c' è qui.

«Lo stand in , una figura professionale che da noi in Italia non esiste: è una persona vestita come te per provare le luci del tuo personaggio. Gli attori sul set recitano solo la loro parte, tutto il resto tendenzialmente lo fanno altri. Ecco perché penso che gli attori americani non siano necessariamente i più bravi: in quelle condizioni è davvero difficile sbagliare».

claudio santamaria ai david

 

Ha fatto a cazzotti con Daniel Craig.

«Ho preso una gomitata sul naso e gli ho dato un cazzotto sul naso: purtroppo per lui aveva un' infezione e veniva da sei mesi di botte...».

 

I personaggi a cui è più affezionato?

«È sempre difficile scegliere... Però quelli che ricordo con maggior forza sono Rino Gaetano ed Enzo Ceccotti, il protagonista di Lo chiamavano Jeeg Robot . Per uno ho perso venti chili, per l' altro li ho presi. Uno era magro, tenero, dinoccolato, aereo, poetico. L' altro un orso, chiuso, non parlava, non chiedeva scusa o per favore. Sentivo che stavo entrando in qualcosa di diverso da me con ognuno di loro».

 

Le piacerebbe presentare Sanremo , come ha fatto il suo amico Pierfrancesco Favino?

la sindaca virginia raggi (2)

«Perché no? Potrei sentirlo nelle mie corde: mi piace cantare, fare le imitazioni, ballare. Con Picchio (Favino; ndr ) facciamo Mastroianni e Fellini. Sarebbe un' esperienza meravigliosa».

 

La sua attività di fotografo, invece, le ha procurato non poche critiche. Mi riferisco all' autoscatto di lei e sua moglie nudi dentro la doccia e postato su Instagram.

«Quello scatto era stato pensato, costruito, posato. Non era un momento privato condiviso. Esprimeva arte. Mia moglie è la mia musa, come lo era Silvia per Leopardi e la Duse per D' Annunzio. L' arte è mossa dall' amore».

 

Bisogna ammettere che da subito siete stati presi di mira dai social, fin da quando si è diffusa la notizia che stavate insieme.

«La felicità altrui dà fastidio».

 

Lei è felice?

«Sì. Nella vita e nel lavoro mi stanno succedendo cose straordinarie, ho avuto un upgrade , ho saltato di categoria. Posso dire che non ho mai conosciuto l' amore prima e ora lo conosco. Dal punto di vista lavorativo la mia vita privata ha inciso molto. L' attore, se è nutrito da gioia e felicità lavora meglio. A me ha dato stabilità».

 

francesca barra nuda ritratta da claudio santamaria

Mi racconta un piccolo momento quotidiano che la rende felice?

«Fare colazione insieme, io che gliela preparo. Raccontarci i fatterelli, siamo pettegoli!, baciarci a tavola come due ragazzini mentre i nostri figli ci dicono che siamo sbaciucchioni. Lei mi racconta cose che ho già ascoltato, ma ogni volta resto rapito dal modo in cui mi parla».

 

La fedeltà?

francesca barra claudio santamaria

«È totale. Una complicità così forte non l' ho mai avuta con nessuna. Il tradimento è impensabile, impossibile».

 

Dei tanti premi ricevuti a quale è più legato?

Qui interviene Francesca: «Marito dell' anno! È veramente perfetto».

 

È contento del riconoscimento?

«Moltissimo, è il più importante! Degli altri, invece, direi il David per Lo chiamavano Jeeg Robot e il Nastro d' Argento per Romanzo criminale ».

VIRGINIA RAGGI SCOSCIATA

 

Quale suo film ha rivisto più spesso?

« Lo chiamavano Jeeg Robot : dieci volte!».

 

Almeno in chiusura devo chiederle del suo impegno con i 5 Stelle. Salirebbe ancora sul palco a sostenere la sindaca di Roma Virginia Raggi?

«No. Sono stato strumentalizzato. E poi visto l' andazzo generale non lo rifarei».

 

Perché dice di essere stato strumentalizzato?

«Non mi piace quando mi etichettano come grillino. Io ho creduto in un sogno, ho sperato in un progetto. In generale mi sono pentito di essermi esposto politicamente. Un attore può anche fare da megafono alle persone comuni, ma i politici il megafono lo hanno già».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…