COMPAGNIA DE GIRO(LAMO) - SI ALLARGA L'INCHIESTA DEI MAGISTRATI SULLA SANITOPOLI BENEVENTANA - 5 NUOVI INDAGATI DEL CERCHIO MAGICO DI NUNZIARELLA, CHE ADESSO RISCHIA DI ESSERE INDAGATA

Conchita Sannino per "La Repubblica"

Punto di svolta. «La tempesta è pronta», ti raccontano nei posti che contano. E Benevento, città di circoli e intrecci, di consorterie e (letterarie) streghe, lo sospettava già da giorni. Cinque membri del direttorio beneventano insediato sotto la guida di Nunzia De Girolamo finiscono nel mirino degli inquirenti. Sarebbero tutti già iscritti nel registro degli indagati. Come previsto, si allarga la Sanitopoli beneventana che travolge la Asl e tocca il ministro alle Politiche agricole.

Non è escluso che, all'esame della Procura e dalla Guardia di Finanza di Benevento, ci sia anche la posizione dell'esponente dell'Ncd nell'esecutivo, da sottoporre a doverosi accertamenti anche a sua tutela, per disinnescare eventuali strumentalizzazioni o ricatti.
Una storia, quella di un ex direttore amministrativo che si sente in bilico e comincia a intercettare i suoi "soci", porta ad un'altra storia: l'esistenza di un comitato d'affari che tratta la pubblica sanità e molte altre vicende come «interesse privato» del gruppo.

Uno stretto riserbo avvolge la fase due dell'indagine, dopo le deflagranti pagine finora emerse sulle intercettazioni (la De Girolamo: «Mandagli i controlli e vaffa... « oppure «Chi è ‘sta stronza... «che ha disposto il controllo sanitario su un amico). Che le indagini dovessero puntare sulle pratiche del direttorio lo aveva già aveva indicato il gip Flavio Cusani in dicembre. Mentre la Procura lavorava sotto traccia, anche con proprie (e legali) intercettazioni.

Chi partecipava a quello che il giudice battezza direttorio? Oltre la presenza dell'allora deputata e coordinatrice provinciale del Pdl, Nunzia De Girolamo, sedevano i suoi due
fedelissimi, Giacomo Papa e Luigi Barone, oggi entrambi al lavoro al gabinetto del ministero; il direttore generale della Asl, attuale manager Michele Rossi; lo stesso Pisapia, allora direttore amministrativo; il direttore sanitario Mino Ventucci.

Le nuove ipotesi di reato andrebbero dall'associazione per delinquere all'abuso e alla turbativa d'asta. «Non abbiamo nulla da dire, anche perché abbiamo tanto da lavorare», taglia corto il pm Giovanni Tartaglia Polcini, che ieri letteralmente si sottrae all'assedio delle telecamere uscendo dall'aula del Tribunale del Riesame di Napoli, dove - in un clima tesissimo - si fronteggiano accusa e difesa sull'obbligo di dimora a carico di Pisapia, l'ex direttore amministrativo finito sotto inchiesta per peculato e truffa, l'uomo che con il suo telefoninoregistratore durante l'estate del 2012 ha captato le espressioni più spicce della De Girolamo e anche di Rossi.

Al Riesame vengono depositati nuovi atti sia dal pm, sia dagli avvocati di Pisapia, Vincenzo Regardi e Sabrina Ricciardi, che offrono alla valutazione del collegio, presieduto da Mariella Montefusco, oltre cinquanta pagine di nuove trascrizioni da cui emerge con forza lo scontro tra Pisapia e il suo dg, Rossi, su presunte anomalie che riguardavano la gara d'appalto del servizio 118, poi fatta revocare da Rossi contro i pareri dei dirigenti.

È una trasferta importante quella del pm ieri a Napoli: lo accompagna anche il procuratore capo Giuseppe Maddalena. Tanti, troppi i nodi da sciogliere nella gestione della Asl, almeno dall'arrivo - nell'autunno del 2011 - del direttore generale Michele Rossi. Il filone sulla Sanitopoli beneventana rischia di inglobare oggi anche incredibili vicende finora rimaste sullo sfondo.

Come quella che riguarda l'impiego dei fondi per la riabilitazione della provincia di Benevento: 14 milioni 903 mila, quasi tutti destinati, in teoria, a migliorare la qualità di vita dei bambini disabili e delle loro famiglie. Ma, come denuncia l'associazione "Insieme per..." guidata da Andrea Festa - anche con esposti in Prefettura e in Procura - «esistono gravi e reiterate anomalie sull'uso dei fondi».

Dei quasi 15 milioni, solo 3 finiscono a Benevento città, «e oltre il doppio - dice Festa - cioè 6 milioni e 300mila euro vanno al ben più contenuto distretto di Sant'Agata de' Goti». Qui, sarà un caso, c'è un potente centro convenzionato guidato da un politico, Michele Razzano, consigliere comunale. Sarò un caso anche che Razzano ha di recente cambiato partito? Da pochi mesi, ha aderito ufficialmente, come confermano i siti on line locali, «dopo un favorevole incontro con la ministra», al Ncd della De Girolamo.

 

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