matteo salvini antonio tajani giorgia meloni autonomia

PER UNA VOLTA MELONI DEVE RINGRAZIARE LE TOGHE – LO STOP DELLA CONSULTA AL REFERENDUM PER L’ABROGAZIONE DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA FA ESULTARE LA LEGA (“AVANTI TUTTA”) E FA TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO ALLA DUCETTA, CHE NON INTENDEVA DIFENDERE A MORTE LA RIFORMA DEL CARROCCIO – I TOGATI HANNO RITENUTO INAMMISSIBILE IL QUESITO REFERENDARIO ALLA LUCE DELLA SENTENZA DELLO SCORSO DICEMBRE DELLA STESSA CORTE CHE AVEVA DEMOLITO L’IMPIANTO DELLA RIFORMA – CHE SUCCEDE ORA? IL GOVERNO DOVRÀ RISCRIVERE I PUNTI CONTESTATI. E LE TRATTATIVE TRA REGIONI E LO STATO POSSONO RIPRENDERE…

1 - NO AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA VIA LIBERA AI QUESITI SU LAVORO E DIRITTI

Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”

 

https://www.repubblica.it/politica/2025/01/21/news/corte_costituzionale_referendum_decisione_giudici-423951336/

 

ROBERTO CALDEROLI GIORGIA MELONI

Inammissibile. La Corte costituzionale sbarra la strada al referendum che puntava all’abrogazione totale dell’Autonomia differenziata targata Lega. Gelati gli entusiasmi della sinistra, ma a leggere le poche righe di comunicato della Corte, appaiono poco fondati anche il plauso e l’esultanza della Lega. Passano, invece, tutti gli altri quesiti referendari, su lavoro, diritti e cittadinanza, per i quali la Cgil, + Europa e società civile avevano raccolto oltre 4 milioni di firme.

 

Sette ore di camera di consiglio ma sembra siano state poche le divergenze interne sul sì o no all’Autonomia, superate poi nella decisione che viene sintetizzata in uno stringato comunicato.

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Due pagine. Ma è la prima, quella con il diniego, a pesare di più, sul regionalismo. Relatore Marco D’Alberti, vicino al collega Cassese, allievo del maestro Giannini.

 

In attesa del deposito della sentenza, la Consulta scrive che ha stoppato «il quesito referendario sulla legge n. 86 del 2024, come risultante dalla sua sentenza n. 192 del 2024», perché ormai «l’oggetto e la finalità » di quel quesito non risultano chiari» e ciò «pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore».

 

Se la legge Calderoli è stata demolita dalla stessa sentenza 192 della Corte – questo, in estrema sintesi, il ragionamento dei giudici – se insomma il disegno leghista che violava i principi di eguaglianza e sussidiarietà è stato reso fondamentalmente inapplicabile all’esito di quei pesanti rilievi di incostituzionalità, quale sarebbe la legge da abrogare? In realtà, è l’esame della Consulta, i cittadini finirebbero per esprimersi su un generico gradimento dell’autonomia, che invece è previsto dalla Costituzione.

 

opposizioni alla camera con il tricolore contro l autonomia

«Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata come tale – sottolinea ancora la Corte – e in definitiva sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di revisione costituzionale».

 

Ecco perché arriva la bocciatura, insieme però al via libera per gli altri cinque referendum. Dopo l’ultima udienza pubblica, in cui sono stati ascoltati gli esponenti dei rispettivi comitati, ecco la raffica di sì per gli altri cinque quesiti che chiamano i cittadini alla consultazione popolare (quorum permettendo, certo) su un nuovo volto di diritti e lavoro nel Paese: sulla demolizione del Jobs act, sul dimezzamento dei tempi (da dieci a cinque anni di residenza) per l’acquisizione della cittadinanza italiana, e anche sulla responsabilità solidale di aziende (appalti e subappalti) in chiave di sicurezza anti-infortuni.

 

[…]

 

corte costituzionale magistrati

Subito dopo la pubblicazione del comunicato, è il governatore del Veneto Zaia a lanciarsi in un commento soddisfatto e nell’incitamento, “Avanti tutta”. Parole che provocano «stupore» dalle parti del Palazzo della Consulta, che si appresta a depositare le motivazioni tra pochi giorni, termine ultimo 10 febbraio.

 

Tempi serrati, quelli in cui si è mossa la Corte, anche per effetto dei prolungati ritardi della politica. La Consulta ha peraltro deciso con un quorum ridotto al minimo storico – solo 11 giudici su 15 – dopo aver invano atteso che il Parlamento compisse il suo dovere nell’elezione dei quattro membri che mancano, per i quali ci si attendeva l’accordo tra maggioranza ed opposizione entro martedì scorso. Il patto maggioranza-opposizione invece è saltato, in aula ci riproveranno giovedì. […]

 

2. PERCHÉ LA CORTE HA RITENUTO IL QUESITO INAMMISSIBILE CHE COSA SUCCEDERÀ ORA

Estratto dell’articolo di Martina Zambon per il “Corriere della Sera”

 

1 Cos’è la riforma dell’Autonomia differenziata?

matteo salvini roberto calderoli

Con la modifica del Titolo V della Costituzione (art. 116), si introduce la possibilità, per le Regioni che la chiedessero, di ottenere «maggiori e ulteriori forme di Autonomia» rispetto allo Stato. Le materie richiedibili dalle Regioni sono 23, dall’ambiente alla scuola.

 

2 Cos’è la legge Calderoli?

È una legge d’attuazione costituzionale riferita all’Autonomia. Di fatto è una legge quadro, una «cornice» che fissa regole di ingaggio e iter per arrivare alla stipula di Intese Stato-Regione su alcune o tutte le 23 materie.

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

3 La Consulta si era già espressa sull’Autonomia?

Sì, a dicembre i giudici della Corte costituzionale hanno depositato la sentenza sul ricorso contro la legge Calderoli presentato da 4 Regioni — Puglia, Campania, Sardegna e Toscana — rilevando alcuni profili di […]

 

4 Quali sono i punti oggetto di rilievo da parte della Consulta?

Pur confermando la legittimità della legge sotto il profilo costituzionale, la Corte ha rilevato 7 rilievi costituzionali basati sul concetto, centrale, di sussidiarietà, l’avvicinamento del livello di governo più efficace. […]

 

giorgia meloni roberto calderoli.

5 Perché ieri la Consulta si è dovuta pronunciare nuovamente sull’Autonomia?

«Perché era stata avanzata la richiesta di un referendum abrogativo dell’intera legge Calderoli. Il comitato referendario — composto, fra gli altri, da tutte le forze di opposizione, tranne Iv, e dalla Cgil — aveva superato abbondantemente le 500 mila firme richieste ottenendo un primo via libera dalla Cassazione.

 

6 Perché la Consulta non ha riconosciuto l’ammissibilità del referendum abrogativo?

Perché, dopo la sentenza di dicembre della Consulta che «riscrive» i punti contestati (servirà un passaggio in Parlamento), il quesito referendario di abrogazione di una legge già «riscritta» sarebbe risultato non corretto: il quesito deve avere lo stesso significato al momento della raccolta firme e al momento delle urne, ma la legge contestata è stata, di fatto, già modificata dal pronunciamento della Consulta.

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

7 E quindi cosa accade ora?

I negoziati fra Veneto, Liguria, Piemonte, Lombardia e lo Stato sulle 9 materie non Lep possono riprendere. Per le altre 14 materie, le cui funzioni necessitano della definizione dei Lep, si attende il lavoro della Ctfs, Commissione tecnica dei fabbisogni standard.

MATTEO SALVINI - ROBERTO CALDEROLI

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…