COSTA DISCORDIA! DOPPIO PARERE TECNICO AFFONDA DEFINITIVAMENTE PIOMBINO: LA FINESTRA CON LE MIGLIORI CONDIZIONI PER SPOSTARE IL RELITTO SI CHIUDE L’8 AGOSTO, MA IL PORTO TOSCANO NON SARÀ PRONTO PRIMA DI FINE SETTEMBRE

1 - È DECISO, IL RELITTO VIA QUESTA ESTATE

Alfredo Faetti per “Il Corriere Fiorentino”

 

SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA FOTO LAPRESSE SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA FOTO LAPRESSE

La svolta alla fine è arrivata. Ed è abbastanza forte da dare la spinta definitiva verso Genova e chiudere i giochi. Ieri il Consiglio dei ministri ha deciso che sarà la Capitaneria di porto di Livorno ad autorizzare lo smaltimento della Costa Concordia. Sembra un tecnicismo, invece è una decisione che di fatto toglie ogni potere decisionale a Regione Toscana e Provincia di Grosseto, gli unici soggetti al tavolo della conferenza dei servizi che puntavano su Piombino. «Non ho nulla da dire — commenta amaro il governatore Enrico Rossi — Escludo ogni ricorso nei confronti del governo, ci tuteleremo invece verso Costa Crociere».

 

Le ultime speranze di tenere il relitto in Toscana si sono spente ieri mattina durante l’ultima riunione romana sull’emergenza. Due i colpi da ko rifilati a Piombino. Il primo, appunto, è la decisione di spostare la competenza sul rilascio delle autorizzazioni dalla Provincia di Grosseto alla Capitaneria di porto di Livorno. Una scelta arrivata dopo la richiesta di chiarimenti sull’argomento avanzata dal presidente della Provincia grossetana Leonardo Marras alla fine della riunione della settimana scorsa.

 

La motivazione sta in questi termini: se la Concordia veniva definita un «rifiuto speciale» soggetto a un «trasporto trasnazionale», la competenza sarebbe stata dell’ente maremmano; ma visto che non deve fare alcun viaggio fuori dall’Italia, la competenza va alla Capitaneria. Anche se il relitto sarà qualificato dal governo, come sembra, un rifiuto.

 

costa concordia incontro ravvicinato costa concordia incontro ravvicinato

Il Consiglio dei ministri ha indicato come referente il contrammiraglio Arturo Faraone, già dal 2012 soggetto attuatore dell’emergenza Concordia nominato dal commissario Franco Gabrielli. Dopo ieri mattina, il capo della Protezione civile ha carta bianca sullo smaltimento del relitto. Tant’è che ha chiesto e ottenuto un’accelerazione sulle decisioni e puntuale è arrivata la time-line: il relitto lascerà l’isola del Giglio tra il 13 luglio e il 9 agosto. Piombino, per quella scadenza, non sarà pronta ad accogliere la nave.

 

Anche questo aspetto è stato motivo di scontro ieri mattina a Roma. Da una parte gli uomini di Costa Crociere hanno portato un dossier per illustrare i ritardi che segnano i lavori sulla banchina piombinese. Stando ai loro dati, la Toscana non potrebbe essere in grado di accogliere la nave prima di cinque mesi. Tesi esattamente opposta rispetto a quella dell’Autorità portuale piombinese, che sempre ieri ha consegnato all’Osservatorio un nuovo crono-programma, secondo cui la Concordia può entrare nel porto a fine settembre ed essere messa in sicurezza. «Per quella data ce la faremo» assicurano da Piombino.

 

LA COSTA CONCORDIA SI RIALZA LA COSTA CONCORDIA SI RIALZA

La decisione finale sul porto di destinazione comunque non arriverà prima del 26 giugno, termine della conferenza dei servizi. Al momento, gli addetti ai lavori stanno vagliando cinque rotte per il trasferimento della nave: la richiesta è che venga scelta quella che passa lontano dalle isole dell’arcipelago toscano, in modo da limitare al massimo i danni all’ambiente. Ed è su quest’ultimo aspetto, l’ambiente, che Rossi lancia un appello al governo a proposito delle «responsabilità che si assumono con la decisione della scelta dei tempi e del porto e con l’indisponibilità a valutare la soluzione più opportuna».

 

Ma in cuor suo, forse, il governatore sa che gli spazi di manovra sono sempre più esili. «Mi sembra che da tempo si stia lavorando per la soluzione di Genova — dice — Gli azzardi si fanno quando non esistono alternative, altrimenti il buon senso consiglia di scegliere la soluzione meno rischiosa. Lo capirebbe anche un bambino».

 

2 - CONCORDIA: FINESTRA PER TRASPORTO TRA 13 LUGLIO E 8 AGOSTO

(ANSA) - La Concordia potrebbe lasciare l'Isola del Giglio in direzione di Genova tra il 13 luglio e l'8 agosto: sulla base delle statistiche elaborate dall'Ispra e' infatti questo il periodo nel quale e' minore la probabilita' di avere onde significative piu' alte di due metri, il valore massimo indicato dal progetto di trasferimento di Costa.

 

La 'finestra' per l'ultimo viaggio della nave naufragata due anni e mezzo fa al Giglio e' stata ipotizzata oggi nel corso della Conferenza dei Servizi che si e' tenuta a Roma e che, dopo la delibera del Cdm del 13 giugno, dovra' prendere una decisione definitiva sul porto di smaltimento entro il 26 giugno. Nella riunione di oggi sono state analizzate le integrazioni presentate da Costa in seguito alle richieste delle amministrazioni ma, soprattutto, si e' ribadito che l'unico progetto su cui si sta lavorando e' quello relativo al trasporto e allo smaltimento nel porto di Genova.

 

ENRICO ROSSI ENRICO ROSSI

Dunque nessuna possibilita', allo stato, che la nave possa andare a Piombino. Tra l'altro, nella delibera emanata dal Consiglio dei ministri venerdi' scorso, viene anche superato il problema della competenza sulle autorizzazioni. Non dovendo infatti trasportare la Concordia fuori dall'Italia, decade il regolamento europeo del 2006 che attribuiva alle Regioni o alla province la competenza sul rilascio delle autorizzazioni al trasporto. In sostanza, si legge nella delibera, "per il relitto della Costa Concordia e per il suo contenuto, le funzioni in materia di controllo e autorizzazione sono attribuite alla competente autorita' marittima".

 

Vale a dire la Capitaneria di Porto. Se dunque il cronoprogramma proseguira' senza intoppi, il relitto potrebbe lasciare il Giglio negli ultimi dieci giorni di luglio. Un programma che pero', non e' ancora definitivo: a eventuali problemi tecnici che potrebbero ritardare il rigallegiamento, bisognera' valutare anche le condizioni meteo a ridosso della data scelta. E non e' escluso, infine, che possano subentrare ulteriori valutazioni che potrebbero far slittare il trasferimento a settembre.

 

La Conferenza dei servizi si riunira' nuovamente il 25 giugno e in quell'occasione verra' presa una decisione definitiva, con il via libera o meno al progetto che prevede il trasferimento della Concordia a Genova. Via libera che non prevede pero' le autorizzazioni al rigalleggiamento: quelle dovranno arrivare dall'Osservatorio di monitoraggio dopo che la Costa avra' fornito tutte le rassicurazioni ambientali e strutturali in merito a questa fase del progetto.

 

3 - IL CONSIGLIO SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI HA BOCCIATO L’IPOTESI PIOMBINO: I LAVORI NON FINIRANNO IN TEMPO

R.D.F. per “Il Sole 24 Ore”

 

Resta indirizzata su Genova la scelta di Costa Crociere e degli assicuratori in merito alla destinazione del relitto della Concordia. Ieri, nel corso della conferenza dei servizi, riunitasi per la seconda volta in sede istruttoria a Roma, l'ipotesi alternativa di Piombino, caldeggiata nei giorni scorsi dal governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha perso ulteriore smalto.

 

PORTO PIOMBINO PORTO PIOMBINO

Nelle prime fasi dell'incontro, infatti, i tecnici di Costa (al meeting di ieri hanno preso parte solo gli esperti, non i politici) hanno spiegato che la scelta del porto ligure è dipesa, tra l'altro, da fatto che l'assemblea generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, nonostante l'ok dato alle opere per il rilancio dello scalo di Piombino, ha già chiarito di ritenerlo non m grado di terminare i lavori in tempo per accogliere la nave .

 

II documento risale al gennaio 2014 e muove critiche circostanziate (sotto il profilo idraulico, marittimo geologico e ambientale) al piano presentato per modificare il porto di Piombino in modo da renderlo capace di accogliere il relitto. L'Autorità portuale ha risposto (in febbraio) replicando ad alcuni punti del testo. Restano tutta via pesanti considerazioni. Ossia che «il progetto posto all'esame», scrive il Consiglio superiore, non dispone di alcun margine «di sicurezza del rispetto dei tempi di realizzazione.

 

CLAUDIO BURLANDO CLAUDIO BURLANDO

Ciò comporta che l'insorgere di un qualsiasi problema non prevedibile (come a titolo di esempio: le interazioni tra il traffico traghetti ed il posizionamento dei mezzi effossori, condizioni meteomarine avverse, inconvenienti tecnici dei mezzi, eventuali ritardi nelle forniture, etc.) possono comportare ritardi localizzati sulla singola lavorazione ma anche problematiche complesse digestione dell'intero appalto». Inoltre l'assemblea del consiglio «sulla scorta del cronoprogramma allegato al progetto», rileva che «le opere che saranno eseguite nella prima fase dovranno essere considerate agibili» senza numerosi interventi infrastrutturali di banchina.

 

«Tale assunzione – a parere dell'assemblea- anche ai fini del raggiungimento dell'obiettivo minimale dell'accoglimento del relitto entro i primi 7 mesi decorrenti dalla data di consegna dei lavori, appare estremamente critica con particolare riguardo all'effettivo raggiungimento delle condizioni di agibilità minime per la sicurezza dei mezzi all'ormeggio e per quella delle persone e cose transitanti sulle opere». Insomma, ha spiegato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, «con la conferenza di oggi il tema del dove (portare Concordia, ndr) è definito.

 

Ora il compito che ci resta è dire come». Per questo la Regione metterà intorno a un tavolo Comune di Genova, Provincia, Autorità portuale, Capitaneria, Asl e Arpal. In modo da creare un pool che possa esprimersi su temi quali la rotta del relitto, il numero di mezzi che dovrà accompagnarlo, eventuali sversamenti e così via. La conferenza decisoria è fissata il 25 giugno alle 11.

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