SOTTO-MARINO (QUASI) AFFONDATO - CROLLA LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL SINDACO, ULTIMATUM DEL PD: “AZZERI LA GIUNTA” - SASSOLI: “L’AGONIA NON VA MAI PROLUNGATA. ALTRIMENTI DIVENTA ACCANIMENTO. IL DEGRADO DI ROMA È EVIDENTE A TUTTI”

1. AUT AUT DEL PD A MARINO: “NO RATTOPPI, ORA AZZERA”

Giovanna Vitale per “la Repubblica

 

IGNAZIO MARINOIGNAZIO MARINO

Riassetto radicale contro rimpasto soft. S’è trasformata in una partita a scacchi, con annessa guerra di nervi, quella che si sta giocando fra il Pd e il sindaco di Roma. Complicata da un calendario che non ammette errori: oggi, in Campidoglio, Ignazio Marino dovrà prima affrontare i residenti di Tor Sapienza e poi spiegare in aula il multagate (esibendo però a discarico i bollettini pagati); domani discuterà con il vicesegretario Lorenzo Guerini l’azzeramento della giunta chiesto a gran voce dal partito romano; nei giorni a seguire, sarà costretto nella trattativa su assessori e deleghe.

 

Un percorso a ostacoli. Dagli esiti imprevedibili. Lo hanno ben capito al Nazareno, che non a caso ha deciso di intervenire per cercare di porre fine al muro contro muro che tanto male sta facendo non solo a Roma, ma allo stesso Pd, restituendo l’immagine di un partito dilaniato da lotte intestine.

 

lorenzo guerinilorenzo guerini

A provarlo, un sondaggio arrivato al quartier generale all’inizio della settimana scorsa, nel pieno dell’ affaire multe e con la rivolta Tor Sapienza appena esplosa, secondo cui il gradimento di Marino sarebbe precipitato al 15% (ben otto punti in meno rispetto al dato rilevato un paio di mesi fa da Swg) mentre i democratici registrerebbero un calo tra il 4 e il 6,5%.

 

A indossare i panni del peacekeaper, il vicesegretario Guerini. Che nel primo pomeriggio di ieri ha chiamato il sindaco per fissare l’incontro sollecitato da giorni e cercare di capire le sue reali intenzioni.

 

matteo renzi koalamatteo renzi koala

«Come pensi di uscire da questa impasse?», la domanda di Guerini. «Beh, io penso di sostituire un assessore o due e di rimescolare alcune deleghe: mi sono reso conto che alcune persone non sono nel posto giusto », la replica. «Io però non credo che basteranno dei piccoli cambiamenti», ha tagliato corto il vicesegretario, rimandando la discussione al faccia a faccia di domani.

 

Un botta e risposta che allarma non poco Guerini. «Ma a voi un rimpasto soft va bene?», scrive per sms al presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti. Poi chiama il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo, impegnato in una riunione di gruppo piuttosto burrascosa.

 

David Sassoli David Sassoli

«Per noi la proposta di Marino è irricevibile, inaccettabile, così non andiamo da nessuna parte», il verdetto di entrambi i consiglieri. Lo sospettava, il braccio destro del segretario premier: con loro concorda l’uscita di un comunicato durissimo, da poter contestare al sindaco quando i due si vedranno.

 

La notizia ha sui consiglieri piddini rinchiusi in conclave un potere quasi taumaturgico: fino a quel momento divisi fra frenatori e oltranzisti, di fronte all’ipotesi che la giunta subisca un semplice maquillage si ricompattano in un fronte comune. «Chiediamo che si prouscire ceda in tempi rapidissimi ad un radicale riassetto della squadra e alla definizione di una nuova agenda programmatica per affrontare le gravissime questioni sociali e occupazionali che attraversano la nostra città a partire dalle periferie», dettano in una nota. Il «cambiamento è una strada obbligata», concludono.

fabrizio cicchittofabrizio cicchitto

 

Da seguire in tempi brevi: una settimana al massimo. Per poi affrontare i problemi veri della città: «Serve una nuova agenda programmatica », esortano i consiglieri pd. Sempre più convinti che a Marino serva «un tutor», qualcuno che conosca bene la città e la macchina amministrativa, dunque un vicesindaco forte al posto del vendoliano Luigi Nieri. E pazienza se Sel non è d’accordo e minaccia di dalla maggioranza.

 

«Roma non può più aspettare », è il leitmotiv. Troppe le questioni aperte. A cominciare dalle periferie: una polveriera a rischio contagio. Dopo la contestazione a Marino, ieri la furia di Tor Sapienza si è scatenata contro la senatrice del M5S Paola Taverna: «Qui i politici non li vogliamo, fate schifo tutti», hanno urlato gli abitanti.

 

Anche se lì «il problema non è l’immigrazione ma il disagio sociale e il degrado», ha bacchettato la presidente della Camera Laura Boldrini. Un’altra botta per il sindaco. Ormai inseguito dalle proteste. In serata solo le camionette di polizia e carabinieri gli consentono di arrivare sano e salvo sulla Cassia.

 

2. SASSOLI: BASTA CON L’AGONIA, CAMBI TUTTO O SE NE VADA

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica

 

Sergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo Sergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo

«Lei mi domanda di Marino. È da giugno che io gli chiedo di azzerare la giunta. Occorre un deciso cambio della squadra, ma anche dell’impostazione del sindaco. A Roma c’è un degrado che è molto evidente. A tutti, proprio a tutti». David Sassoli è vicepresidente dell’Europarlamento per il Pd. Ed è il secondo classificato alle primarie che nel 2013 incoronarono Ignazio Marino candidato al Campidoglio. Da allora è successo di tutto. «Se non riesce a ripartire, è meglio mettere fine all’agonia».

 

Chiedere a lei di Marino può suonare paradossale, ma comunque: candidarlo è stato un errore?

«Io quelle primarie le ho perse, eppure sono state una bellissima esperienza. Mi hanno fatto crescere. E ho capito una cosa: chi vince deve fare squadra con tutti».

 

E invece il sindaco ha fatto diversamente?

«Le dico solo questo: ho parlato con Marino e con l’altro sfidante, Paolo Gentiloni, pochi giorni dopo le elezioni. Poi non ci siamo mai più visti. Ecco, penso che la lezione sia questa: chi vince deve coinvolgere tutti. Così non è stato, ma non ascoltare il Pd è una scelta sbagliata».

Cosa può fare, adesso, Marino?

«Deve azzerare e ripartire. Ha una grande responsabilità, non deve disperdere il voto dei romani. Quelle elezioni ci hanno consegnato il Campidoglio e pure quindici municipi su quindici».

 

Insomma, può ancora recuperare una situazione che sembra compromessa?

«Ha ancora una possibilità. Non deve avere paura. Altrimenti diventa tutto molto difficile».

 

Mirko Coratti Mirko Coratti

Che orizzonte temporale ha di fronte Marino per rendere possibile questa ripartenza?

«È già in ritardo. E basta con questo inutile balletto del “me lo devono chiedere loro”.

Altrimenti questo affanno diventa un enfisema».

 

La vicenda delle multe, poi, non ha aiutato.

«Con quella vicenda diventa più tutto più faticoso. Ora comunque serve discontinuità. Marino è capace? Se lo è, è possibile riconquistare una sintonia con la città».

 

Altrimenti meglio il voto di una lenta agonia?

«L’agonia non va mai prolungata, sennò diventa accanimento. E sarebbe paradossale».

Cosa non funziona, a Roma?

«Basta guardare il centro storico, le grandi periferie».

 

Pensa a Tor Sapienza?

«Certo, ma anche ad altre zone completamente abbandonate. C’è un degrado insopportabile. E sa una cosa? Non è vero che tutti i politici non vanno in periferia».

Allude a Marino, che si è recato a Tor Sapienza solo quattro giorni dopo i primi disordini?

«Io a Tor Sapienza sono andato quindici giorni fa. C’era un incontro in un circolo del Pd e c’erano anche alcuni dei comitati che poi hanno protestato. Tutti i segnali del degrado erano evidenti. Tutti. Un Comune vale se ascolta i quartieri».

 

 

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)