LA CURA PER LA CURIA: TAGLIO DEI COSTI, ACCORPAMENTO DEI DICASTERI E PROFILO INTERNAZIONALE PER LA SEGRETERIA DI STATO

Marco Ansaldo per "La Repubblica"

Ieri mattina alle nove, per la prima volta dopo l'uscita di Benedetto XVI accompagnato dalle lacrime di monsignor Georg Gänswein, le luci sono tornate ad accendersi nell'Appartamento papale. Il suo successore Francesco, dal residence di Santa Marta dove ha scelto invece di abitare, ha varcato la porta del Palazzo Apostolico.

È salito in ascensore fino alla Terza Loggia e, una volta dentro, ha attraversato quello che ha definito «un imbuto rovesciato», nell'Appartamento «grande» ma «non lussuoso», con un ingresso stretto che permette di entrare con il contagocce mentre lui ha bisogno di «vivere in comunità».

Jorge Mario Bergoglio era accompagnato da 8 porporati, il cosiddetto "Consiglio dei cardinali" incaricato, come recitava il recente chirografo papale, un documento scritto di suo pugno, di «aiutarmi nel governo della Chiesa universale » e di studiare «un progetto di revisione» della Curia romana. Le foto che mostrano il gruppo ritraggono i porporati intenti a disporsi nella sala della Biblioteca privata attorno a un tavolo rettangolare, le cartelline con gli appunti davanti, e le bottigliette di acqua minerale: l'immagine di un normale consiglio di amministrazione di un ente o di una banca. E il Papa vestito di bianco sul lato corto a presiedere la riunione.

Un evento inedito, che avviene il giorno dopo la diffusione del lungo messaggio di Francesco sulla necessità di ripartire dal Concilio Vaticano II e di aprire la Chiesa alla modernità, lanciato con l'intervista concessa a Eugenio Scalfari pubblicata ieri sul nostro giornale. Un dialogo che ha fatto il giro del mondo.

La riunione è stata del tutto operativa. Due sessioni di lavoro, una al mattino e una al pomeriggio. Per tre giorni, fino a domani. Con Francesco quasi sempre presente. Ieri ha avviato i lavori con una breve introduzione, e i cardinali, guidati dal loro coordinatore, l'honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, hanno cominciato a discutere. Hanno provenienze e nazionalità le più diverse. Sono Giuseppe Bertello, Francisco Javier Errazuriz Ossa, Oswald Gracias, Reinhard Marx, Laurent Monsengwo Pasinya, Sean Patrick O'-Malley, George Pell, con il vescovo Marcello Semeraro a svolgere le funzioni di segretario. Lingua di lavoro: l'italiano.

Le proposte sul tavolo sono tante, raccolte in 80 dossier. «Il lavoro sarà lungo», ha detto lo stesso pontefice. «Non si tratta di prendere la costituzione Pastor bonus (sulla Curia, ndr) e provare a cambiare questo o quello - aveva anticipato giorni fa il cardinale Maradiaga - No, quella costituzione è sorpassata. Ora c'è una situazione diversa e bisogna scrivere qualcosa di diverso».

C'è dunque la riorganizzazione da dare alla Curia, da snellire attraverso l'accorpamento di dicasteri e uffici (a venire toccati potrebbero essere Giustizia e Pace, Cor Unum e i Migranti). C'è un nuovo volto da disegnare per la Segreteria di Stato, che con il ritorno dal Venezuela di una figura di alto livello diplomatico come il nuovo braccio destro del Papa, monsignor Pietro Parolin, si doterà di un profilo più internazionale. C'è da ridefinire, di converso, il ruolo della Conferenza episcopale italiana, per un ritorno pieno ai rapporti con l'ambiente politico nazionale.

Ci sono questioni nuove come quella del "Moderator Curiae", una sorta di direttore generale con mansioni di coordinamento fra i dicasteri. E argomenti delicati come la comunione ai divorziati e risposati, le nullità matrimoniali, le coppie conviventi. C'è, soprattutto la questione della collegialità, di cui il "Consiglio dei cardinali" rappresenta un tassello fondamentale, ma che vedrà sicuramente anche un potenziamento del Sinodo dei Vescovi. E lì si dovrà decidere se solo con poteri consultivi, come ora, oppure - e questa sarebbe la vera rivoluzione - anche deliberativi vista l'insistenza di Francesco nel chirografo all'essere aiutato «nel governo della Chiesa».

Prima della riunione, il pontefice aveva concelebrato messa con gli 8 cardinali nella cappella della Casa Santa Marta. «Oggi, qui, in Vaticano - aveva detto nell'omelia - incomincia la riunione con i cardinali consultori. Il nostro lavoro ci faccia tutti più umili, più miti, più pazienti, perché la Chiesa possa dare una bella testimonianza alla gente». Il Papa, come ha detto nell'intervista a Scalfari, vuole nella Chiesa «un'organizzazione non soltanto verticistica ma anche orizzontale».

 

papa francesco bergoglio foto lapresse ANTONIO SPADARO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO BERTONE-BERGOGLIOPAROLIN Pietro ParolinL'ARCIVESCOVO GIUSEPPE BERTELLONUNZIO APOSTOLICO GIUSEPPE BERTELLO

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO