giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini mes meccanismo europeo di stabilita

DAGOREPORT - L'EUROPA FIBRILLA: SE L'ITALIA NON APPROVA IL MES, SCENDE IL RATING DEI BOND EUROPEI (IL MECCANISMO DI STABILITA' E' LA MIGLIORE GARANZIA PER L'ACQUIRENTE) - IL PARERE PRO-MES DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA NON ARRIVA A CASO: GIORGETTI AVEVA IL SOSTEGNO “MORALE” DEL QUIRINALE - MA IL MINISTRO AL SEMOLINO È MOSSO ANCHE DA UNA PERSONALISSIMA AMBIZIONE: SOGNA DI DIVENTARE COMMISSARIO EUROPEO, NEL 2024, AL POSTO DI GENTILONI E SI VUOLE ACCREDITARE COME EURO-AFFIDABILE (MA LA DUCETTA CI VUOLE PIAZZARE UN "FRATELLO D'ITALIA" PERCHE' NON VUOLE LASCIARE A SALVINI LA SCELTA DEL SUCCESSORE DI GIORGETTI AL MEF) - CHE SUCCEDEREBBE ALLA MAGGIORANZA SE IL 30 GIUGNO FDI VOTASSE IN AULA LA RATIFICA DEL FONDO SALVA STATI INSIEME AL PD? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Il parere tecnico sul Mes, inviato dal capo di gabinetto del Ministero dell’Economia, Stefano Varone, non ha colto Giorgetti di sorpresa - il capo di gabinetto non è un neutrale tecnico ma esprime il parere e il giudizio politico del ministro.

 

Il leghista bocconiano, che non può fare certo il finto tonto di fronte alla presa di posizione del suo più autorevole braccio destro, è da sempre favorevole alla ratifica della riforma del Fondo salva Stati e lo ha più volte, apertamente, palesato, sia con gli alleati di governo, che con gli omologhi europei.

 

In tutti gli incontri dell’Eurogruppo, a Giorgetti viene rivolta sempre la stessa domanda: “Quando approvate il Mes?”.

 

giorgia meloni contro il mes

E il ministro al semolino, tra una smorfia rassegnata e uno sguardo sollevato al cielo, nicchia e tentenna. E poi traccheggia. Si è reso conto, il poverino del Varesotto, che la ritrosia italiana sta diventando davvero uno stigma nelle stanze che contano, e non solo per lo scetticismo del governo (Per Meloni il Mes è “un tradimento verso il popolo”; per Salvini “un crimine nei confronti di lavoratori e risparmiatori italiani”.

 

"L'avversione al Mes - scrive Stefano Folli su Repubblica - viene tenuta in vita come pegno verso la base elettorale più tradizionale. Quella che si aspettava, dopo il 25 settembre '22, una Giorgia Meloni sovranista e nemica dell'Unione come lo era stata qualche tempo prima delle elezioni. ...... “no al Mes” significa rassicurare una parte dell'elettorato di destra sconcertato e sospettoso verso il “moderatismo” governativo.

MESSAGGIO DI SALVINI A BAGNAI SUL MES NON FIRMIAMO UN CAZZO GIUGNO

 

Giorgia Meloni vuole costruire il partito conservatore, ma lungo la strada non intende perdere gli spicchi del vecchio elettorato oltranzista. Nessun nemico a destra, si potrebbe dire. Tutti incamminati verso la conversione conservatrice, ossia meno Orbán e più “popolarismo” alla Weber.....E dunque la diffidenza verso il fondo salva-Stati è un'assicurazione per gli euroscettici presenti in Fratelli d'Italia non meno che tra i leghisti di Salvini".

 

GIORGETTI MATTARELLA

Purtroppo per Meloni e Salvini c'’è una ragione tecnico-finanziaria grossa come un macigno: senza l’ombrellone del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), il rating dei bond europei sprofonda.

 

I titoli di Stato di ogni Paese Ue, quando vengono messi sul mercato, vantano come principale garanzia quella del potenziale intervento europeo (attraverso il Mes) in caso di crisi di liquidità o, peggio, di default.

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

Il no italiano, bloccando l’esecutività del Meccanismo, crea di fatto un cortocircuito che rende i bond europei più rischiosi, quindi più onerosi per chi li emette (gli Stati) e di conseguenza provoca un abbassamento del rating.

 

Essendo l’Italia il Paese con il debito pubblico più alto e i conti meno in ordine, l’effetto del veto al Mes è quello di mettere ancora di più sotto pressione le finanze pubbliche di Roma, come segnalato dalla stessa lettera del Mef.

 

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

Giorgetti sta giocando una partita complessa e, a tratti, rischiosa. L’ok al Mes da parte della sua struttura ha fatto imbizzarrire Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Un doppio colpo, che lascia supporre che un cuor di melone come lui non si sia mosso in solitaria.

 

Che ci sia il sostegno “morale” del Colle dietro il parere tecnico del Tesoro, è più di un sospetto. Ma a mandarlo lancia in resta a dire che il Mes è cosa buonae giusta, c’è anche la sua personalissima ambizione di diventare, nel 2024, commissario europeo al posto di Paolo Gentiloni.

 

SALVINI LE PEN-2

Visto che sul suo nome, in quanto leghista alleato in Europa di Marine Le Pen e dei para-nazi di Afd, aleggia più di un dubbio (eufemismo), l’economista di Cazzago Brabbia deve guadagnarsi sul campo i galloni di euro-affidabile. E quale miglior modo di convincere i cattivoni sovranisti a cedere al tabù del Mes?

 

Peccato che Giorgia Meloni abbia altri piani per la poltrona italiana nella prossima commissione: vuole piazzare qualcuno di Fratelli d’Italia. Teme che a Giorgetti, qualunque sia il suo percorso di rivergination, a Bruxelles non faranno sconti e non concederanno le deleghe pesanti riconosciute al Gentiloni in quota Draghi. A quel punto, è il pensiero della Ducetta, tanto vale mettere uno dei nostri.

 

matteo salvini claudio borghi

Giorgia Meloni è finita in un cul de sac: era convinta di avere Giorgetti dalla sua parte, ma il parere tecnico di Via XX Settembre ha reso evidente che così non è. Il timore principale della premier è che, se facesse fuori il ministro del Carroccio, Salvini a quel punto risponderebbe mettendole vicino qualcuno di peggio (un Bagnai, un Borghi o qualche altro euro-scettico).

 

Intanto, la commissione Esteri della Camera ha approvato il testo base del ddl di ratifica del Mes, con i soli voti di Pd, Italia Viva e sinistra. Il M5s si è astenuto e la maggioranza non ha partecipato. La questione su cui tutti si interrogano è quale sia l’orientamento di Fratelli d’Italia sulla ratifica. Tutti gli altri partiti hanno chiarito in maniera inequivocabile cosa intendano fare: Lega e Cinque stelle sono contrarissimi, Forza Italia, Pd e Terzo Polo favorevoli.

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

E il partito di Giorgia Meloni? Gli “addetti ai livori” sostengono che ci sia una spaccatura in Fdi, diviso tra favorevoli e contrari: il sospetto è che un’eventuale approvazione del Mes in Parlamento potrà avvenire solo con una maggioranza politicamente mista. Ma chi ce lo vede Fratelli d’Italia votare il Meccanismo europeo di stabilità insieme al Pd e alla sinistra? Cosa succederebbe con gli alleati della Lega?

 

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…