matteo salvini giorgia meloni ursula von der leyen roberta metsola

DAGOREPORT – ANCHE ROBERTA METSOLA VA IN PRESSING SU GIORGIA MELONI: LA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, RIELETTA CON UNA MAGGIORANZA RECORD DI 562 VOTI, COMPRESI QUELLI DI ECR, OGGI TELEFONERÀ ALLA DUCETTA PER CONVINCERLA A SMETTERLA DI NICCHIARE E APPOGGIARE APERTAMENTE URSULA VON DER LEYEN – LA DUCETTA È CONSAPEVOLE DELL’IMPORTANZA DI NON AUTOESCLUDERSI, MA È TERRORIZZATA DI PERDERE ECR, DALLA REAZIONE DI SALVINI PRONTO A URLARE ALL’INCIUCIO CON I SOCIALISTI E DALLO ZOCCOLO POST-FASCIO DEL SUO ELETTORATO, DA SEMPRE EURO-SCETTICO – BIDEN O TRUMP? CHIUNQUE VINCA, PER L’UE È FINITA LA PACCHIA DELLA SICUREZZA MILITARE PAGATA DAGLI USA...

DAGOREPORT

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

Come vanno le trattative tra Ursula e Giorgia? Oggi dovrebbe esserci una telefonata tra Roberta Metsola e la Meloni.

 

La presidente uscente del Parlamento europeo, che ha già incassato il sostegno di Ecr e oggi sarà con ogni probabilità confermata nel suo ruolo, proverà a convincere la sora Giorgia a dare il suo appoggio anche alla riconferma di Ursula von der Leyen come presidente della commissione

 

La premier, che ha compreso l’importanza di non autoescludersi dalle stanze del potere con un voto contrario all’ex cocca della Merkel, è però terrorizzata sia dalla reazione dei suoi alleati conservatori (in primis, i polacchi del Pis) sia dall’assalto, da destra, di Matteo Salvini e Marine Le Pen, che la accuserebbero di tradimento e di inciucione con i socialisti.

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI

 

Non solo. La Ducetta teme di alienarsi anche una grossa fetta del suo elettorato, rimasto immarcescibilmente euroscettico, e dunque contrario ad atteggiamenti dialoganti con i “burocrati” di Bruxelles.

 

Il tutto mentre l’alleato nemico Salvini cavalca nelle praterie dell’opposizione in Europa con il gruppo dei Patrioti e flirta in prima linea con Donald Trump (il leghista incontrerà il tycoon nei prossimi giorni alla convention repubblicana di Milwaukee ed è stato uno dei pochi ad accusare direttamente “la sinistra” di essere mandante dell’attentato all’ex presidente americano).

 

matteo salvini e marine le pen a bruxelles dopo le europee 2024

Quel che la Meloni ha capito, ma ormai è chiaro a tutti i capi di stato e di governo europei, è che per l’Unione cambierà tutto, indipendentemente dall’elezione di Biden o di Trump. All’isolazionismo dei repubblicani, ormai fa da contraltare lo scetticismo dei democratici, stanchi di fare da badanti al Vecchio continente.

 

L’umore generale negli States spinge a una “spending review” per tenere in patria i miliardi ora destinati a proteggere l’Europa, e qualcuno a Bruxelles forse ora rimpiange il naufragio degli accordi di Ankara, per arrivare alla pace tra Mosca e Kiev, faticosamente messi in piedi dalla mediazione di Erdogan e affossati dall’allora premier britannico, Boris Johnson, convinto che la Russia fosse ormai in ginocchio.

 

ECR, 'NOSTRA MAGGIORANZA A FAVORE DELLA CONFERMA DI METSOLA'

(ANSA) - "Una larga maggioranza" del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr) voterà a favore della conferma di Roberta Metsola alla guida dell'Eurocamera. "Metsola ha mostrato il suo impegno al dialogo, la sua apertura all'equilibrio e al compromesso, perfino quando c'erano opinioni fortemente divergenti. E' stata abile a costruire ponti e a trovare terreni politici comuni", ha sottolineato il co-presidente di Ecr Nicola Procaccini. "Metsola ha molte delle qualità che una presidente del Pe necessita. Il suo impegno per l'Ucraina è stato notevole", ha aggiunto l'altro co-presidente, Joachim Brudzinski.

 

morawiecki meloni

ROBERTA METSOLA RIELETTA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

(ANSA) - La Plenaria riunita a Strasburgo ha rieletto Roberta Metsola presidente del Parlamento europeo. L'eurodeputata maltese guiderà l'Eurocamera per i prossimi due anni e mezzo.

 

MAGGIORANZA RECORD PER METSOLA, RIELETTA CON 562 VOTI

(ANSA) – Roberta Metsola è stata confermata alla guida dell'Eurocamera con una maggioranza record della Plenaria. Metsola infatti è stata eletta con 562 sì su 699 votanti. Un lunghissimo applauso ha accolto l'esito. L'altra candidata, Irene Montero, ha preso 61 preferenze.

 

MELONI AL BIVIO EUROPEO VON DER LEYEN CHIUDE “NIENTE INTESE STRUTTURALI”

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

giorgia meloni roberta metsola vertice italia africa

Quarantott’ore per decidere dove puntare i 24 voti di FdI nel pallottoliere di Strasburgo. Con ancora «tutti gli scenari aperti», confidava ieri sera una fonte di via della Scrofa. Cioè votare sì, no o astensione sul bis di Ursula von der Leyen.

 

Giorgia Meloni continua a sentire via messaggi la presidente uscente della Commissione, a caccia di conferma. L’ha fatto anche in queste ore tribolate. Ma la premier vuole decidere solo dopo un chiarimento vero, al telefono, con la popolare tedesca, atteso entro oggi. Stamattina von der Leyen vedrà il gruppo dei Conservatori. Ma, con in tasca l’appoggio dei Verdi, ieri ha potuto escludere patti con Ecr. Almeno formali.

 

Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki

«Non ci sarà una cooperazione strutturale», ha confermato ieri, incontrando gli europarlamentari di Left. Certo, questo non esclude sponde sui singoli voti. O un patto di non belligeranza.

 

Comunque vada il vertice di stamattina, Ecr si presenterà giovedì nell’emiciclo di Strasburgo spaccata. I belgi di N-Va e i cechi di Ods sono già passati al fronte pro-Ursula. E perfino dai polacchi del Pis, secondo fonti europee, filtra un imprevisto possibilismo. Resta da capire che farà Meloni. Antonio Tajani è in pressing: «Ascoltiamo von der Leyen, badiamo ai contenuti».

 

roberta metsola viktor orban giorgia meloni

L’altro vice di Meloni, Matteo Salvini, tifa per il no «agli inciuci». Due linee opposte di cui la premier dovrà tenere conto. Ecco perché dentro FdI c’è chi crede che l’opzione più praticabile sia l’astensione. Anche se in questo caso un eventuale appoggio sotterraneo a von der Leyen (il voto è segreto) sarebbe più complicato da mascherare. Sarebbe più facile nel mucchio dei favorevoli o dei contrari, che saranno più numerosi.

 

Prima di decidere, Meloni vuole capire che delega strapperà in Commissione. Sogna una vicepresidenza esecutiva. Difficile. E tratta su Concorrenza, Mercato interno, Bilancio e Affari economici. In pole resta il ministro Raffaele Fitto […]. […]

 

Gli europarlamentari di Ecr si sono già riuniti ieri. Oggi sosterranno la popolare Roberta Metsola, che corre per il bis da presidente dell’Eurocamera. E hanno indicato due candidati a vicepresidente. Un polacco del Pis, Robert s Zile, e la meloniana Antonella Sberna. Elezione sicura?

giorgia meloni e matteo salvini alla camera

 

«Rischiano», trapela da fonti informali del Pse. Che potrebbe, almeno in parte, provare a sabotare la nomina. Ecco perché in Ecr studiano le contromosse. Nelle ultime ore circola l’idea di un test: cioè provare a far votare Sberna da tutto l’arco a destra dei Liberali. Quindi Popolari, ma anche Patrioti e i sovranisti capeggiati da Afd. La manovra è alle battute iniziali. Ma se riuscisse - non scontato - dimostrerebbe che un asse tra Ppe ed Ecr può saldarsi. E potrebbe poi condizionare FdI sull’Ursula Bis. […]

Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawieckiursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia gli scazzi tra meloni e salvini by rolli il giornalone la stampaantonio tajani giorgia meloni matteo salvini

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO