nadia calvino daniele franco fabio panetta piero cipollone banca europea degli investimenti bei

DANIELE FRANCO NON SARÀ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI: ALL’EX MINISTRO DRAGHIANO È STATA PREFERITA LA VICEPREMIER SPAGNOLA, NADIA MARIA CALVINO – L’ITALIA NON HA AVUTO LA FORZA DIPLOMATICA PER IMPORSI. ANCHE PERCHÉ, PER AVERE QUELLA POLTRONA, RISCHIAVA DI PERDERE QUELLA LASCIATA LIBERA DA FABIO PANETTA (FUTURO GOVERNATORE DI BANKITALIA) NEL BOARD DELLA BCE. AL POSTO DEL COCCO DELLA MELONI DOVREBBE ARRIVARE PIERO CIPOLLONE, EX CONSIGLIERE ECONOMICO DI CONTE, SPONSORIZZATO DA VISCO

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

daniele franco foto di bacco

«La partita è chiusa», ammette un diplomatico italiano. Lo confermano due fonti delle istituzioni europee: il prossimo presidente della Banca europea degli investimenti sarà la vicepremier e ministro del Tesoro uscente di Spagna, Nadia Maria Calviño. Ha avuto la meglio sulla concorrenza del commissario danese Margrethe Vestager, ma soprattutto del ministro del Tesoro del governo Draghi, Daniele Franco.

 

La designazione, ormai certa, avverrà nella prossima riunione dei ministri finanziari dell'Unione del 15 e 16 settembre a Santiago di Compostela. Nonostante l'impegno di Giancarlo Giorgetti, la spagnola ha avuto la meglio su tutti i possibili outsider[…].

 

Nadia Calviño

La Spagna conquista la Bei per almeno tre ragioni. La prima: nella lunga esperienza al governo Calviño ha avuto il tempo di promuovere sé stessa. La battaglia per conquistare la poltrona della Banca europea degli investimenti può apparire ai più una faccenda per addetti ai lavori, ma si tratta di una delle istituzioni più importanti dell'intera Unione. La Bei è uno dei più grandi finanziatori sovranazionali al mondo, la più antica banca di sviluppo regionale del mondo.

 

IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA

[…] La seconda ragione […] è il fatto di essere donna. Ursula von der Leyen e Christine Lagarde ci tengono a mantenere alta la presenza femminile ai vertici comunitari, e la Bei, sin dalla nascita nel 1957, è stata sempre in mano a uomini.

 

E infine: l'Italia, uno dei Paesi fondatori dell'Unione, patria dei primi due presidenti della Bei, non ha avuto la forza diplomatica di imporsi. O meglio, le circostanze hanno costretto il governo Meloni a fare una scelta fra la poltrona dell'istituzione con sede in Lussemburgo e quella che rischiavamo di perdere nel Consiglio direttivo della Banca centrale europea.

 

mario draghi daniele franco considerazioni finali ignazio visco 2023

Per capire questa faccenda di poltrone […] occorre riavvolgere il nastro della storia […] agli ultimi giorni di giugno, quando il governo è impegnato nella scelta del successore di Ignazio Visco alla guida della Banca d'Italia. Giorgia Meloni […] ha già deciso: il successore deve essere un alto funzionario di Banca d'Italia, ovvero Fabio Panetta, al quale qualche mese prima aveva offerto, senza successo, la poltrona di ministro del Tesoro.

 

La scelta di Panetta porta con sé un problema: […] è membro del Comitato direttivo della Banca centrale europea, un ristretto gruppo di economisti (sei) che affiancano a tempo pieno il lavoro dei venti governatori dell'area euro. Fin qui i quattro grandi Paesi della moneta unica - Germania, Francia, Italia e Spagna - hanno avuto un posto di diritto nella cabina di compensazione della politica monetaria europea.

PIERO CIPOLLONE

 

Ma ora che l'Unione monetaria si è allargata, i Paesi più piccoli iniziano a sgomitare.

E così la diplomazia italiana deve fare i conti con le ambizioni del blocco dei Paesi baltici, alleati storici dei tedeschi e a favore di una politica monetaria rigida. In sintesi, Meloni doveva scegliere se combattere la battaglia per la Bei o rischiare di perdere una poltrona a Francoforte.

 

Il primo novembre Panetta si deve insediare alla guida di Banca d'Italia. Secondo quanto ricostruito con le fonti consultate, la riunione successiva a quella che designerà Calviño alla Bei - a metà ottobre - sceglierà il nome del successore di Panetta a Francoforte. E anche in questo caso il nome è ormai certo: si tratta del vicedirettore generale della Banca d'Italia Piero Cipollone.

 

GIANCARLO GIORGETTI DANIELE FRANCO

A favore della sua candidatura […] varranno la lunga esperienza internazionale e i buoni rapporti con l'opposizione: fra il 2018 e il 2019 è stato consigliere economico a Palazzo Chigi di Giuseppe Conte. Cipollone è anche il candidato preferito del governatore uscente Ignazio Visco, che si è speso a suo favore. […] prima di dire sì alla candidatura di Panetta davanti al Consiglio superiore della Banca d'Italia, Visco avrebbe chiesto esplicite garanzie perché il successore a Francoforte del preferito di Meloni fosse proprio Cipollone.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…