dario franceschini laura boldrini

DARIO FRANCESCHINI STA PER ASSESTARE UN COLPO MICIDIALE A MADAMA LAURA BOLDRINI - SALVO SORPRESE LA “SUA” LUCIA PAGANO VERRÀ ELETTA NUOVO SEGRETARIO GENERALE DI MONTECITORIO - NAUFRAGATA LA CANDIDATURA DEL CAPO SEGRETERIA DELLA BOLDRINOVA, FABRIZIO CASTALDI

DAGOREPORT

DARIO 
FRANCESCHINI  
LAURA 
BOLDRINI 
DARIO FRANCESCHINI LAURA BOLDRINI

 

Non fatevi ingannare dall’aria fintamente inoffensiva, o dal dolce accento ferrarese, o dai suoi libri dal tono un po’ esangue. L’uomo che non passerà alla storia per la sua proposta di legge sulla valorizzazione della salama da sugo, ossia Dario Franceschini, mancato presidente della Camera, sta per assestare un colpo micidiale a madama Laura Boldrini, cioè a colei che quel posto gliel’ha soffiato.

 

Salvo sorprese dell’ultim’ora, tra le 13 e le 14 la Boldrinova vedrà infatti miseramente naufragare la candidatura del suo capo segreteria, Fabrizio Castaldi, alla carica di nuovo segretario generale di Montecitorio. 

 

E chi la spunterà? Proprio Franceschini, il Rommel dei beni culturali, ex migliore amico di Enrico Letta e oggi utile compagno di viaggio di Matteo Renzi (almeno fino a quando Matteuccio avrà il vento in poppa): sull’ambita poltrona che fu di Ugo Zampetti vuole piazzare Lucia Pagano, capo del servizio commissioni, fedelissima donna-ombra del buon Ugo ma, soprattutto, coniuge dell’illustrissimo funzionario del Senato Mauro Fioroni.

 

Fioroni? Come avete detto?

LUCIA 
PAGANO  
LUCIA PAGANO

Sarà mica, questo Mauro Fioroni, un parente dell’onorevole Giuseppe Fioroni da Viterbo, deputato Pd ala Franceschini, un uomo così moderno da inforcare il pince nez persino tra i gggiovani della Leopolda? Ebbene sì: è il cugino.

Ma guarda che combinazione.

 

La partita per mettere Montecitorio nelle mani della sora Pagano in Fioroni è stata aspra. Diciamocelo. E’ stato un gioco di potere in perfetto stile democristiano, anzi andreottiano, da Prima repubblica, dove merito ed esperienza non sono stati certo il principale criterio dirimente.

 

Alleati di Franceschini nella difficile pugna sono stati gli onorevoli AreaDem Ettore Rosato e Marina Sereni, gli stessi che - dicono le palme del Transatlantico – stanno già giocando la partita per Franceschini al Quirinale, in perfetto asse con Zanda al Senato.

BOLDRINI ZAMPETTI BOLDRINI ZAMPETTI

 

Eh, sì. Il buon Dario è convinto di avere ottime carte per il Colle, e intende giocarsele tutte: accortissimamente e fino in fondo. Piazzare la Pagano alla Camera (cosa che gli garantirà, a scanso di sorprese, il controllo tecnico delle urne al momento dell’elezione) gli servirà, in caso di vittoria, e con il buon Zampetti al suo fianco, a creare un solidissimo asse di potere Quirinale-Parlamento per i prossimi anni. Sette, per la precisione: la durata del mandato presidenziale coincide con l’incarico del segretario generale della Camera dopo la riforma approvata nei mesi scorsi.

 

Che bella combinazione, anche questa!

E madama Boldrini?

Mauro 
Fioroni
Mauro Fioroni

Come in una puntata di House of Cards, la poveretta è stata dapprima fomentata contro il candidato che per merito era dato da tutti per scontato, ossia il capo del servizio assemblea Giacomo Lasorella, poi crudelmente illusa sulle possibilità di successo del suo pupillo Castaldi; criticata da tutti per la scelta, è stata logorata per settimane e alla fine beffardamente disillusa.

 

Il suo veto su Lasorella ha oltretutto umiliato renziani, bersaniani, bindiani, Cinquestelle e Forza Italia, che già non la amavano granchè, lasciando ai margini come utili idioti i gruppi minori, che sono ormai considerati irrilevanti sia per la maggioranza che per l’opposizione.

Peggio di così non poteva andarle.

Chapeau.

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