
DAZI AMARI PER TRUMP! GLI USA FANNO I CONTI CON L’INCUBO RECESSIONE: LE TARIFFE VOLUTE DAL TYCOON AFFOSSANO LA CRESCITA. NEL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO L’ECONOMIA AMERICANA SEGNA UN -0,3%, DATO PEGGIORE DA INIZIO 2022 PESANO L’AUMENTO DELL’IMPORT PER GLI ACCAPARRAMENTI DELLE AZIENDE E I TAGLI FEDERALI DI MUSK - TRUMP SCARICA LA COLPA SU BIDEN MA ALLA FINE DEL 2024, SOTTO L’AMMINISTRAZIONE DEM, L’ECONOMIA ERA CRESCIUTA DEL 2,4 PER CENTO…
Massimo Basile per la Repubblica - Estratti
donald trump nello studio ovale si vanta di aver fatto arricchire i suoi amici miliardari
Dopo settimane in cui gli economisti parlavano di possibile recessione entro metà 2025 e Donald Trump li accusava di diffondere fake news, è arrivata la conferma: nel primo trimestre dell’anno l’economia degli Stati Uniti rallenta.
Il dipartimento del Commercio ha comunicato che il Pil, il prodotto interno lordo - il valore di tutti i beni e servizi prodotti nell’economia - è diminuito a un tasso annuale dello 0,3 per cento, mentre gli analisti prevedevano una crescita dello 0,4. È la prima contrazione dal primo trimestre del 2022.
Non è considerato ancora drammatico, ma indica una debolezza. Alla fine del 2024, sotto l’amministrazione Biden, l’economia era cresciuta del 2,4 per cento.
Dopo essersi preso in passato i meriti dei dati positivi, stavolta Trump ha addossato al suo predecessore la responsabilità di quelli negativi. Ma ci sono due indizi che forniscono una prova su chi sia il vero responsabile: l’aumento dell’import, in relazione alla politica dei dazi, e la spesa pubblica, che si è ridotta per effetto della stretta di Elon Musk, regista di un drammatico taglio di fondi e posti di lavoro federali.
Le importazioni sono aumentate ma quello che sembra un dato controcorrente ha una spiegazione: le aziende si sono affrettate ad anticipare la mannaia dei dazi, accelerando le importazioni che sono cresciute a un ritmo più rapido rispetto al terzo trimestre 2020, quando l’economia si stava riprendendo dopo il lockdown dovuto alla pandemia da Covid.
donald trump e la guerra dei dazi
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Il rapporto del dipartimento del Commercio ha dominato una giornata ricca di dati. Ad aprile le crescita dei posti di lavoro nel settore privato è rallentato più del previsto, mentre l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali - l’indicatore d’inflazione preferito dalla Federal Reserve, la Banca centrale americana - è risultato in linea con le aspettative. La spesa dei consumatori è cresciuta solo dell’1,8 per cento, ma nel quarto trimestre del 2024 era salito al 4 per cento.
Wall Street ha reagito inizialmente in modo negativo: tutti gli indici hanno aperto in rosso, per poi chiudere misti intorno alla parità. Il clima di incertezza non è nato ieri.
Già nelle scorse settimane erano stati diffusi dati che indicavano una prospettiva commerciale altalenante dell’amministrazione Trump. Il calo della fiducia dei consumatori è un altro segnale di preoccupazione. La guerra dei dazi lanciata a tutto il mondo, e seguita da correzioni, retromarce, o - come nel caso della Cina - un’escalation fino all’imposizione del 145 per cento sulle importazioni, ha spaventato gli imprenditori, raffreddato gli investimenti e spinto i consumatori a risparmiare.
E la politica dei dazi non ha ancora fatto sentire pienamente i suoi effetti: i cargo con i prodotti cinesi, per esempio, sottoposti ai nuovi dazi, stanno arrivando solo adesso dopo una trentina di giorni di viaggio via mare.
DONALD TRUMP E I WALL STREET - VIGNETTA BY ALTAN
Al porto di Los Angeles, principale ingresso negli Stati Uniti dei prodotti asiatici, il calo dei container è superiore al 30%. Un crollo, sostengono gli analisti, che si farà sentire sul mercato nelle prossime settimane, porterà all’aumento dell’inflazione e al rallentamento degli affari. Lo scenario potrebbe portare altre cattive notizie a Trump con il secondo trimestre. A quel punto dare ancora la colpa a Biden potrebbe non bastare.
TRUMP SCARICA LA COLPA SU BIDEN
Estratti da repubblica.it
(...) Trump non ci credeva, non voleva crederci, oppure era convinto di preparare la nuova età dell’oro, cioè il ritorno al privato dopo l’abbuffata di pubblico con Biden. Quindi quando ieri mattina ha scoperto che la crescita è diventata improvvisamente negativa tra le sue mani, ha sentito la necessità di arrampicarsi sugli specchi.
«Questo — ha scritto sui social — è il mercato azionario di Joe Biden, non quello di Trump. Io sono entrato in carica il 20 gennaio. Il nostro Paese avrà un boom ma dobbiamo liberarci dell’eredità di Biden. Ci vorrà un po’ di tempo, non ha nulla a che vedere con le tariffe, è solo che ci lasciati con numeri negativi, ma quando inizierà il boom, sarà unico.
METTI IL DAZIO TOGLI IL DAZIO - MEME SU TRUMP
Siate pazienti». Il 29 gennaio 2024, quando i mercati andavano a gonfie vele sotto la guida del predecessore, sempre su Truth aveva sostenuto l’opposto: «Questo — aveva scritto — è il mercato azionario di Trump, perché i miei sondaggi contro Biden sono così buoni che gli investitori prevedono la mia vittoria». Queste dichiarazioni non possono essere entrambe vere e gli americani conoscono la realtà. Come al solito, però, il capo della Casa Bianca è convinto che se ripeti una bugia abbastanza spesso, alla fine diventa verità. Perciò, riunendo il gabinetto, ha ripetuto la sua falsa difesa:
DONALD TRUMP I DAZI E I MERCATI
«È colpa di Biden. Sono arrivato a gennaio e questi sono dati trimestrali. Tutto quello che ha fatto Biden in economia ha distrutto il Paese». Quindi ha aggiunto: «Abbiamo ereditato un caos. I mercati azionari ci dicono quanto cattiva è la situazione ereditata».
CAPPELLO MAKE AMERICA GREAT AGAIN MADE IN CHINA
MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP
DONALD TRUMP VOLEVA ESSERE UN DURO - MEME BY EMAN RUS PER L ESPRESSO