giuseppe conte enrico letta nicola zingaretti goffredo bettini

SÌ, VOTARE. MA COME? - LA VERA DIFFERENZA TRA LETTA E ZINGARETTI SI CONSUMA SULLA LEGGE ELETTORALE - IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD, IN ASSE CON SALVINI, PROPENDE PER IL MAGGIORITARIO - IL GOVERNATORE DEL LAZIO E L'AVVOCATO DI PADRE PIO VOGLIONO IL PROPORZIONALE - L'INTERVISTA DI BETTINI AL "CORRIERE" E IL PIZZINO A ENRICHETTO…

Zingaretti Bettini

Dagonews

 

Sì, votare. Ma come? Sulla legge elettorale si registra l'ennesima distanza tra la gestione Letta e quella del tandem Bettini-Zingaretti. Se il governatore del Lazio, d'accordo con Giuseppe Conte, propendeva per un sistema proporzionale, Sotti-Letta pensa al maggioritario (in asse con Salvini).

 

zingaretti letta

Nella sua intervista al "Corriere", Goffredo Bettini - con il suo linguaggio felpato - ha fatto capire di non condividere le idee del nuovo segretario Pd: "Lo schema maggioritario impone un'alleanza già definita in partenza. Si deve procedere con accortezza. È buffo. Quelli che mi hanno tanto criticato su una mia presunta idea di alleanza "strutturale" con i 5 Stelle, non riflettono sul fatto che mentre con il proporzionale ogni partito può mantenere, in una alleanza competitiva, la propria identità e il proprio profilo, con il maggioritario il Pd sarà obbligato "strutturalmente" a presentarsi di fronte agli elettori con il movimento di Grillo, e spero rapidamente di Conte".

conte zingaretti

 

Il "pizzino" a Letta è chiaro: "Segnalo il pericolo di una sovrapposizione di punti di riferimento sociali, di posizionamento, di parole d' ordine tra il Pd e ciò che sarà il nuovo partito di Conte. Sarebbe un errore. Ridurrebbe le potenzialità espansive dell'intera alleanza".

 

Se i Cinquestelle, per bocca del presidente della commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia, hanno rinforzato il sostegno alla mozione Conte-Zingaretti ("Noi restiamo convinti proporzionalisti, non credo possiamo indietreggiare"), Salvini va in soccorso di Enrico Letta: "Il proporzionale ci riporterebbe ai riti della prima Repubblica e Letta condivide: la sera delle elezioni gli italiani hanno il diritto di sapere chi li governera'  per i successivi 5 anni".

GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTEgoffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conteBettini e Zingaretti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...