matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

“PREPARIAMOCI AL VOTO E NON PERDIAMO TEMPO IN RIUNIONI CONVIVIALI” – GASATA DAI SONDAGGI, GIORGIA MELONI VUOLE ANDARE ALL’INCASSO E STRIGLIA GLI ALLEATI DI CENTRODESTRA – POI FIUTA PUZZA DI BRUCIATO: "QUESTA LEGISLATURA CI HA REGALATO TANTE SORPRESE. A FARE PREVISIONI SI RISCHIANO FIGURACCE" - L'AVVISO A SALVINI: “IO PREMIER SE VINCIAMO? LA REGOLA NON È CAMBIATA: IL PARTITO CHE OTTIENE PIÙ VOTI È QUELLO CHE ESPRIME IL NOME” (COSA NE PENSA BERLUSCONI?)

Venanzio Postiglione per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni al comizio di vox in spagna

Presidente Giorgia Meloni, sul Corriere di ieri c’è la sua foto con il cartello «Elezioni subito». Da quanto tempo ce l’aveva pronto?

«Dall’inizio della legislatura... Come molti ricorderanno, quasi subito, con i risultati poco chiari, abbiamo detto che sarebbe stato meglio tornare al voto. Temo che la storia ci abbia dato ragione. Noi non chiediamo le elezioni soltanto adesso, per i sondaggi favorevoli: lo diciamo da tempo, quando c’erano altri numeri. Senza una maggioranza coesa a sostenere il governo, arrivano solo compromessi al ribasso e spreco di risorse. Senza riforme. Tre governi diversi e i risultati li vediamo».

 

La guerra, il gas, l’inflazione, il Covid, un Paese molto preoccupato. Perché insiste sul voto subito? Non è meglio avere un governo?

giorgia meloni al comizio di vox in spagna 2

«Intanto il governo c’è. Questo racconto per cui si svuotano le istituzioni non è corretto . Nelle democrazie parlamentari c’è sempre un esecutivo in carica fino a quello successivo. Draghi resterebbe fino alle elezioni. Il voto visto come le cavallette delle piaghe... non condivido. Tutti i Paesi del mondo hanno la guerra, la pandemia, ma non si pongono il problema di quando ci sono le elezioni. Non le hanno sospese. Il tema esiste solo in Italia. Le urne non sono buone solo per i giorni di sole. Anzi. Nella tempesta hai bisogno del capitano scelto dall’equipaggio con una rotta e una meta. Basta con l’accanimento terapeutico di questo Parlamento e con i governi che non raggiungono risultati».

 

Draghi appare deciso a lasciare, il presidente Mattarella spinge per un ripensamento. Mercoledì il premier parla alle Camere. Lei cosa prevede?

«Questa legislatura ci ha regalato tante sorprese. A fare previsioni si rischiano sempre figuracce. Dubito che la crisi rientrerà. Quando fu votata la fiducia a Draghi dissi in aula: “Ora li vede applaudire ma con il semestre bianco vedrà i dissidenti che salteranno fuori”. In realtà l’orizzonte era la pensione dei parlamentari. Inevitabile che partiti volessero ricostruirsi una presunta verginità. Prevedibile.

 

giorgia meloni 4

Draghi se ne è reso conto. Capisce che i rapporti nella sua maggioranza possono solo peggiorare. E il calo del consenso è un altro aspetto delle sue valutazioni. Poi il premier conosce la situazione economica dell’Italia e quindi i problemi in arrivo, soprattutto per responsabilità dei partiti. Non escludo che si provi a convincerlo in ogni modo o si tenti con altre alchimie. Ma non vedo margini. Sarebbe scandaloso mettere assieme il quarto governo di fila caduto dall’alto solo per far vivacchiare la legislatura. Sarebbe una scelta di gravissima irresponsabilità».

 

Berlusconi e Salvini sono in bilico tra il sì al voto e i «supplementari», come dice Giorgetti. Un’altra frattura con lei. È delusa?

«La delusione la riservo alle questioni affettive. Qui siamo alleati ma i partiti sono diversi. La coalizione, spero, lavorerà assieme per vincere e governare. Le differenze ci sono sempre state, ma le posizioni non così divergenti. La Lega predilige il ritorno alle urne. Berlusconi esclude un nuovo governo con un altro premier. Sarebbe molto grave se gli alleati, addirittura senza Draghi, si prestassero a portare avanti la legislatura con il Pd e a impedire agli italiani di votare».

 

giorgia meloni 2

Gli stessi Berlusconi e Salvini continuano a sentirsi, cercarsi, lavorano assieme. Poco fa è arrivata una nota congiunta dopo una telefonata. È anche un modo per escludere lei?

«No, mai pensato. Normale che i due partiti assieme al governo tentassero di saldarsi di fronte all’aggressività della sinistra per i suoi progetti. La protervia di portare in Aula provvedimenti divisivi come cannabis e ius scholae... Giusto parlarsi di più tra loro, sono al governo. Anzi: qualcosa di più potevano portare a casa. Quando però l’esperienza è chiusa, è ovvio che dobbiamo tornare a vederci tutti assieme. Con un taglio diverso e con capacità di decisione. Sede istituzionale, ordine del giorno e conclusioni con indicazioni operative. Non c’è tempo da perdere in riunioni conviviali. Ora forma e sostanza».

 

Presidente, lei insiste sul voto. Ma come può presentarsi unito il centrodestra davanti agli elettori dopo un’intera legislatura di divisioni, tensioni, incomprensioni?

«È un problema relativo. Quello che ha stonato sono state le scelte, in alcuni casi. E quella che ha stonato più di tutte, incomprensibile e ingiustificabile, è stata di mandare a monte la possibilità di eleggere un Capo dello Stato espressione di metà dell’Italia per rieleggere un Presidente che la sinistra aveva scelto sette anni prima.

 

Senza chiedere a noi cosa ne pensassimo. Il centrodestra sta assieme per compatibilità, non per necessità. È il suo stato naturale. Sui grandi temi la sintesi è facile, molto più dei nostri avversari, che stanno assieme solo per battere le destre. Noi non abbiamo mai detto che ci uniamo per battere la sinistra. Non litighiamo mai sulle grandi questioni del Paese».

 

giorgia meloni 5

Non voglio immaginare come sarà complicato decidere i candidati nei collegi... Si terrà conto del fatto che lei è in testa nei sondaggi? E la regola «chi prende più voti è il candidato premier» è ancora valida? Non ne sento parlare più.

«Ho chiesto chiarezza al centrodestra. Se le stesse regole che valevano per gli altri non dovessero valere per Fratelli d’Italia, sarebbe un bel problema. Ma io confido che siano le stesse. Berlusconi, in un’intervista nel 2018, era stato esplicito: “Forza Italia è il partito con più voti, starà a noi indicare il premier”. Perché le regole dovrebbero cambiare oggi? Peraltro così teniamo al centro i cittadini e la democrazia. Anche sui collegi... cinque anni fa si è detto che la distribuzione dei candidati si faceva sulla base della media dei sondaggi. Il metodo dovrà essere lo stesso».

 

Qualche mese fa, qui sul Corriere, si era candidata a leader dei conservatori italiani. A che punto è il suo progetto?

giorgia meloni 4

«Intanto sono leader dei conservatori europei. Come si è visto anche alla conferenza di maggio di Milano, vogliamo dialogare e dare rappresentanza a mondi nuovi, a personaggi nuovi, anche se non vengono dalla storia della destra. L’obiettivo è parlare a più settori, coinvolgere le energie migliori. Ci sarà bisogno di loro. Se pensassi di poter fare da sola, sarei una mitomane. Vorremmo persone competenti, libere, intelligenti. Che ci diano una mano a uscire dalle secche. Niente pregiudizi, niente limiti».

 

Non sarà un autunno semplice, tra guerra, economia, mercati, Europa, disagio sociale. Dica la verità. L’ipotesi di arrivare a Palazzo Chigi, di diventare premier, le dà più spinta e soddisfazioni oppure più preoccupazioni?

«Non ragiono così, partendo da me stessa. Prima combatti, poi se vinci discuti sul ruolo di ciascuno. Le battaglie non sono mai vinte in partenza. In base al responso degli italiani, decideremo chi fa che cosa. Amo questo Paese, conosco la politica, le condizioni reali dell’Italia. Se andassi avanti con la leggerezza della reginetta al ballo sarei una irresponsabile.

giorgia meloni 2

 

Chiunque si immagina la nazione sulle spalle e non si vede tremare i polsi sarebbe un incosciente. Ovvio che prevalgano le preoccupazioni. Anche per i conti disastrosi che governi targati sinistra ci hanno lasciato, il record storico del debito, l’economia reale, la classe media verso la marginalità, la guerra, la pandemia, il costo delle materie prime... Allora piedi per terra, tanto studio, coraggio di dire quello che si può e quello che non si può fare. Senza mentire. La buona politica ha bisogno di fiducia».

matteo salvini giorgia meloni federico sboarina salvini meloniSALVINI MELONI BERLUSCONIgiancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini matteo salvini giorgia meloni federico sboarina matteo salvini giorgia meloni federico sboarina

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA