ÉCOLE BARISIENNE - D’ALEMA NON MOLLA LA GUERRA A RENZI: SARÀ CAPOLISTA PER CUPERLO A BARI CONTRO L’ULTRÀ RENZIANO’ EMILIANO

Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

Che queste primarie avesse deciso di viverle in prima linea, Massimo D'Alema, si era capito fin dall'inizio. Gli attacchi a Matteo Renzi degli ultimi giorni, le interviste televisive prima e dopo il voto degli iscritti, e ora, la decisione di presentarsi come capolista per Gianni Cuperlo a Bari, non fanno che confermarlo.

L'ex premier guiderà uno dei listini collegati al "bello e democratico": un modo per assicurarsi un posto all'Assemblea nazionale del Pd, ma soprattutto, per non darla vinta a chi tuona contro la vecchia guardia e vorrebbe si facesse da parte.

In realtà, dirigenti come Walter Veltroni, Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani non hanno bisogno di misurarsi nello stesso modo: sono ex segretari, un posto in assemblea ce l'hanno di diritto. Mentre pare che Franco Marini abbia deciso di rinunciare. E che altri come lui ci stiano ancora pensando.

Proprio ieri, Romano Prodi precisava il senso della sua scelta di non votare alle primarie, appoggiando chi - nel Pd - cerca un nuovo corso. «Tutti hanno capito che non l'ho fatto assolutamente con un senso di distacco, ma per lasciare che ci sia una nuova dirigenza che sia libera da tutti i passati e i condizionamenti», ha detto il Professore durante un convegno a Bologna. «Come per l'Europa ho detto che bisogna pensare al futuro, così è per l'Italia. Bisogna che i nuovi leader si affermino. La palla adesso è a loro».

D'Alema, invece, corre. E la cosa pare non sia affatto piaciuta a quello che è ormai diventato il più acceso renziano della Puglia, Michele Emiliano. Ieri - su Twitter - il sindaco di Bari scriveva ironico: « # D'AlemaSiCandidaABari. Escludo però che lo faccia contro di me come scritto sui giornali. Sarà senz'altro un appassionato confronto!».

Qualche ora prima, era stato molto più duro: «Sono disgustosi quelli che votano un uomo in letargo da vent'anni scriveva riferito a Cuperlo - solo per obbedire al "padrone" decaduto del partito. Se mai fosse segretario, non avrebbe alcuna autonomia da D'Alema». Tweet a parte, la campagna si preannuncia aspra: e Gianni Cuperlo fa di tutto per spostarla sui contenuti.

Oggi sarà proprio a Bari, dov'era fissato da tempo un incontro pubblico con i suoi sostenitori. Ieri, ha polemizzato con le uscite del consigliere economico di Renzi, Yorem Gutgeld, che ha proposto privatizzazioni e tagli alle pensioni «da 3000, 3500 euro lordi». «Non si incrocia una possibile ripresa tagliando le pensioni di 3000 euro lordi, come ho letto oggi in qualche intervista - ha ribattuto Cuperlo - serve creare lavoro. Serve una svolta radicale delle politiche pubbliche. L'austerità uccide ogni speranza».

Un concetto che ha ribadito in serata, ospite di Servizio Pubblico insieme al leader della Fiom Maurizio Landini. Dopo aver spiegato che la caduta del governo Letta non farebbe che aprire una pericolosa «crisi al buio», il candidato democratico ha sostenuto che «la politica europea del rigore è fallita», che «il patto di stabilità è da modificare, così com'è non funziona», e che «è necessario creare lavoro anche con un'azione diretta del pubblico per rilanciare i consumi e la domanda interna».

«Si può portare il rapporto deficit/pil dal 2,5 al 2,7 per cento - senza sforare il 3 - e recuperare 3 miliardi da investire in opere pubbliche sul dissesto idrogeologico », propone Cuperlo. Perché «la politica deve decidere che una delle più grandi opere deve essere quella di mettere in sicurezza il Paese. Invece di romperci la testa per trovare miliardi per cancellare l'Imu, avremmo dovuto trovare risorse per il territorio».

 

LIGRESTI E DALEMA dalema moretti foto mezzelani gmt matteo renzi lingua prodi dalema 2006 2 lapGIANNI CUPERLO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO