1- WOODCOCK E PISCITELLI PIZZICANO UNA LETTERINA DI LAVITOLA CHE SPUTTANA BERLUSCONI 2- “VIGLIACCO PRENDERE LE DISTANZE DA ME, LEI CHE È IN DEBITO CON ME. FUI IO A DIRLE DI ‘COMPRARE’ SERGIO DE GREGORIO”, ELETTO IN SENATO DA DI PIETRO E USATO PER FAR CADERE IL GOVERNO PRODI (VALTERINO AVEVA ‘LAVORATO’ ANCHE DINI E FATTO ARRIVARE A MASTELLA LE CARTE DELLA PROCURA SULL’ARRESTO DELLA MOGLIE NEL 2008) 3- TRA BENEFICI CHE IL BANANA GLI AVREBBE CONCESSO FIGURANO CIRCA 400/500.000 EURO DI RIMBORSO SPESE, PER I DOCUMENTI RELATIVI ALLA "CASA DI MONTECARLO" DI FINI 4- L'EX MARESCIALLO DEI CARABINIERI ENRICO LA MONICA (P4) AVREBBE DISTRUTTO ALCUNE FOTOGRAFIE IN CUI BERLUSCONI ERA RITRATTO INSIEME CON L'EX GOVERNATORE DELLA CAMPANIA ANTONIO BASSOLINO E ALCUNI AFFILIATI A CLAN CAMORRISTICI 5- ANCORA: ‘’LA MONICA ERA LA FONTE CHE HA CONTRIBUITO A SALVARE BERTOLASO (GLIELO PUO CHIEDERE), CI HA COPERTI NELL'INDAGINE SULL'ACQUISTO DEI SENATORI, HA DATTO UNA MANO SUL SERIO NELLE INDAGINI SU SACCÀ (CON LE INTERCETTAZIONI) E COSENTINO’’

1- LAVITOLA: LETTERA A CAV, 'VIGLIACCO PRENDERE LE DISTANZE'
(ANSA)
- "Non so se le Sue prese di distanza sono reali, o frutto di un misto di istinto di conservazione, vigliaccheria e cattivi consigli o, come spero, di un giusto e normale gioco delle parti".

E' uno dei passaggi di una lettera scritta dall'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola e destinata a Silvio Berlusconi. La lettera è stata trovata in un computer sequestrato all'imprenditore Carmelo Pintabona. Il testo è stato depositato dai pm Piscitelli e Woodcock al processo per tentata estorsione al Cavaliere.

2- LAVITOLA: 'CAV IN DEBITO PER AVER IO COMPRATO DE GREGORIO'
(ANSA)
- Silvio Berlusconi sarebbe stato in debito con Lavitola perché questi aveva 'comprato' il senatore Sergio De Gregorio, che lasciò l'Idv per aderire al centrodestra. E' uno dei presunti favori che Valter Lavitola rinfaccia all'ex premier Berlusconi nella lettera sequestrata dai pm di Napoli.

Nella lettera Lavitola sottolinea i suoi presunti interventi per favorire la caduta del governo Prodi. Afferma in particolare di "aver tenuto fuori dalla votazione cruciale Pallaro, fatto pervenire a Mastella le notizie dalla procura di Santa Maria Capua Vetere da dove erano arrivate le pressioni per il vergognoso arresto della moglie". Sostiene anche di "aver lavorato Dini" assieme "a Ferruccio Saro e al povero Comincioli". "Ciò - aggiunge, nella lettera a Berlusconi - dopo essere stato io a convincerLa a tentare di comprare i Senatori necessari a far cadere Prodi".

3- LAVITOLA: BERLUSCONI,MI PROMISE ENTRARE NEL GOVERNO
(ANSA)
- Nella lettera destinata a Silvio Berlusconi, ma mai recapitata, Valter Lavitola afferma, tra l'altro, che l'ex premier gli promise un posto nel governo. Lavitola elenca una serie di presunti impegni presi dal Cavaliere.

"Lei mi ha ha promesso: più volte di entrare al Governo (persino mi chiamò dopo la nomina della Brambilla e con onestà mi disse che era dispiaciuto di non riuscire solo con me a mantenere la parola); di mandarmi al Parlamento Europeo (alle precedenti presi da solo 54.000 preferenze); di entrare nel Cda della Rai; che il primo incarico importante che si fosse presentato sarebbe stato per me (inizio 2010), di collocare la Ioannuci nel cda dell'Eni; di nominare Pozzessere almeno direttore generale di Finmeccanica".

4- LAVITOLA, EBBI DA BERLUSCONI SOLDI PER CARTE CASA MONTECARLO
(ANSA)
- Nella lettera scritta a Berlusconi, Valter Lavitola elenca una serie di benefici che l'ex premier gli avrebbe concesso. Tra questi figura una elargizione di circa 400/500.000 euro di rimborso spese, per i documenti relativi alla "Casa di Montecarlo". Il riferimento è al suo viaggio a Santa Lucia, in Centramerica, per procurare atti che avrebbero dovuto dimostrare che proprietario effettivo dell'appartamento (un tempo appartenuto ad An) era il cognato di Fini.

Lavitola scrive di aver ottenuto "400/500mila euro (non ricordo) di rimborso spese per la 'Casa di Montecarlo', dove io ce ne ho messi almeno altri 100.000. Martinelli (il presidente di Panama, ndr) ha contribuito con 150.000 euro oltre che con il volo privato da Panama a Roma (circa 300.000 euro), quando Le portai i documenti originali di Santa Lucia (circa 300.000 euro).

Certo non potevo rischiare a Roma che me li trovassero (li portarono fuori i piloti). Ovviamente gli ho restituito le somme compensandole con altre partite. Tutte somme non concordate con Lei (ma di cui lei era a conoscenza) e che quindi non voglio essere restituito. Mentre per Tarantini le devo io 255.500 euro (che è ovvio le restituirò)'".

 

5- LAVITOLA, 'CC ELIMINO' FOTO DI BERLUSCONI CON CAMORRISTI'
(ANSA) - L'ex maresciallo dei carabinieri Enrico La Monica, coinvolto assieme al parlamentare del Pdl Alfonso Papa e all'uomo d'affari Luigi Bisignani nell'inchiesta sulla P4 e latitante da più di un anno, avrebbe distrutto alcune fotografie in cui Berlusconi era ritratto insieme con l'ex governatore della Campania Antonio Bassolino e alcuni affiliati a clan camorristici: lo sostiene l'ex direttore dell'Avanti!, Valter Lavitola, nella lettera indirizzata al Cavaliere e trovata dai pm nel computer di Carmelo Pintabona.

Tra le "aberranti accuse a me mosse", Lavitola - nel documento zeppo di refusi, errori di ortografia e grammatica - indica "nello specifico" quelle relative all'inchiesta P4, "per averLe insistentemente raccomandato il maresciallo La Monica. Era la fonte che ha quantomeno ha contribuito a salvare Bertolaso (glielo puo chiedere), ci ha coperti nell'indagine sull'acquisto dei Senatori, ha datto una mano sul serio nelle indagini su Saccà (con le intercettazioni) e Cosentino, ed ha elliminato alcune foto che La vedevano ritrato assieme a Bassolino e ad alcuni mandanti della Camorra per la vicenda dei rifiuti (sono certo che lei non sapesse chi fossero).

Eravamo - prosegue la lettera - in grande debito e lui si era reso conto che Bisignani e Papa lo sfruttavano e lo prendevano in giro promettendogli di andare ai Servizzi per guadagnare 200 euro in più al mese. Io lo mantengo da un anno in Senegal. Non c'é nulla di più pericoloso di un amico che si sente tradito, abandonato e senza vie di uscita".

 

MARTINELLI LAVITOLA BERLUSCONI VARELABERLUSCONI CON RICCARDO MARTINELLI E VALTER LAVITOLA jpegSergio de gregorioDE GREGORIO - DI PIETROfini_casa_montecarloBERLUSCONI COL PRESIDENTE DI PANANA. NEL CERCHIO LAVITOLACLEMENTE MASTELLA SANDRA LONARDO PAPA E MASTELLAy can08 lamberto diniLAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMABerlusconi e Bertolaso al termovalorizzatore di Acerra bertolaso bassolino al seggio elezioni regionali

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”