1. FERMI TUTTI! C’E’ UNA BOMBA SULLA PRIMA PAGINA DEL “SOLE 24 ORE”: ‘’SENZA BISOGNO DI GRAZIA O AMNISTIA, E SENZA SCHIZZI DI FANGO CONTRO ESPOSITO, BERLUSCONI HA UNA VIA PER ALLONTANARE LO SPETTRO DELLA DECADENZA DA SENATORE E DELLA SUCCESSIVA INCANDIDABILITÀ. DOVREBBE CHIEDERE L'AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE CHE, IN CASO DI ESITO POSITIVO, “ESTINGUE LA PENA DETENTIVA” 2. SE L'EX PREMIER SI AFFRETTASSE A FARLO (HA TEMPO FINO AL 15 OTTOBRE) - ACCETTANDO DI ESSERE “RIEDUCATO” - CADREBBE L'EFFETTO PENALE DELLA DECADENZA DA SENATORE NONCHÉ QUELLO DELLA SUCCESSIVA INCANDIDABILITÀ PER SEI ANNI 3. POTREBBE RESTARE AL SUO POSTO DI SENATORE E PERSINO RICANDIDARSI, FINO A QUANDO NON DIVENTERÀ DEFINITIVA LA CONDANNA ALL'INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI

Donatella Stasio per Sole 24 Ore

Il Pdl reclama «l'agibilità politica» del suo leader, ma Silvio Berlusconi ha già davanti a sé una possibile strada per allontanare lo spettro della decadenza da senatore e della successiva incandidabilità. Dovrebbe chiedere l'affidamento in prova al servizio sociale che, in caso di esito positivo, «estingue la pena detentiva e ogni altro effetto penale».

Se l'ex premier si affrettasse a farlo (ha tempo fino al 15 ottobre) - accettando di essere «rieducato» attraverso l'assegnazione a un'associazione di volontariato o a un lavoro socialmente utile che ne favorisca la «revisione critica» - e se al termine del periodo di affidamento (dopo un anno, che con lo sconto di 45 giorni per semestre scenderebbe a 10 mesi e 15 giorni) il Tribunale di sorveglianza ritenesse positivo l'esito della prova, cadrebbe l'effetto penale della decadenza da senatore nonché quello della successiva incandidabilità per sei anni.

Potrebbe quindi restare al suo posto di senatore e persino ricandidarsi, almeno fino a quando non diventerà definitiva la condanna all'interdizione dai pubblici uffici (la cui quantificazione è stata rimessa dalla Cassazione alla Corte d'appello di Milano). A quel punto si aprirebbe una nuova partita in Parlamento sulla sua decadenza/incandidabilità.

Insomma, senza bisogno di strappi politico-istituzionali (la grazia, l'amnistia, le forzature nella Giunta delle immunità) e senza schizzi di fango contro Antonio Esposito - il presidente del collegio della Cassazione che ha condannato Berlusconi e ha concesso l'intervista "galeotta" al Mattino - finalizzati a scenari del tutto improbabili (come l'annullamento della sentenza), Berlusconi potrebbe percorrere la strada prevista dalla legge per non essere estromesso dalla politica, almeno nel brevissimo periodo.

L'esito non è garantito ma altamente probabile. Perché, se è vero che sulla nozione di «effetto penale della condanna» c'è scarsa chiarezza - tanto più che l'effetto incandidabilità contenuto nel decreto del governo Monti è entrato in vigore solo a dicembre del 2012 -, è anche vero che finora le sezioni unite della Cassazione hanno dato un'interpretazione ampia di «effetto penale».

Punto di partenza è l'articolo 47, comma 12, dell'Ordinamento penitenziario, che sancisce «l'effetto estintivo» derivante dall'affidamento andato a buon fine. È un effetto di ampia portata, perché riguarda tutte le conseguenze negative derivanti automaticamente dalla condanna stessa, diverse dalla pena principale e da quelle accessorie (anche se per queste ultime la questione è tuttora aperta) previste dal codice o da leggi speciali.

Quindi: l'impossibilità di godere della sospensione condizionale della pena da parte di chi ne ha già usufruito due volte; l'acquisto della qualità di recidivo o di delinquente abituale o professionale; l'impossibilità di partecipare a pubblici concorsi o di esercitare determinate attività; l'iscrizione al casellario giudiziale.

Questo principio è stato ribadito nel 2011 dalle sezioni unite della Cassazione con la sentenza 5859. Che, pur riguardando il caso della recidiva, conferma che l'esito positivo dell'affidamento in prova «estingue la pena detentiva residua e ogni altro effetto penale». La sentenza non si spinge a definire la nozione di «effetto penale» (inesistente nel Codice) ma c'è un precedente (l'unico) in un'altra sentenza della Cassazione, sempre delle sezioni unite.

È la n. 7 del 1994 secondo cui «gli effetti penali» si considerano tali in quanto «effetti diretti», automatici, delle sentenze di condanna e non derivanti da provvedimenti discrezionali della pubblica amministrazione. Pertanto, per il Pdl sarebbe un autogol continuare a sostenere la tesi (peraltro smentita da illustri costituzionalisti) che la decadenza di Berlusconi non è una conseguenza automatica della condanna a 4 anni (di cui 3 condonati dall'indulto) ma deve passare al vaglio discrezionale del Senato.

Se prevalesse questa tesi, invece di quella della «presa d'atto», Berlusconi perderebbe la via di fuga che le norme dell'ordinamento penitenziario gli offrono con l'affidamento in prova (non anche con la detenzione domiciliare). Certo, per quanto lineare sul piano giuridico e indolore su quello istituzionale, questo percorso presuppone anzitutto che l'ex premier faccia una «revisione critica» rispetto al reato per il quale è stato condannato, cioè la frode fiscale di 7,4 milioni di euro per la vendita gonfiata dei diritti Tv Mediaset; e che il Pdl accetti che incandidabilità e decadenza sono effetti diretti e automatici della condanna, su cui le Camere non possono mettere bocca.

A queste condizioni, Berlusconi potrebbe avere quell'«agibilità politica» che rivendica, senza dover tirare per la giacca il Quirinale, senza pretendere un'amnistia "universale" e senza forzature nella Giunta per le immunità del Senato. Che potrebbe anche sospendere la pratica in attesa della fine dell'affidamento in prova.

 

IL GIUDICE ESPOSITO A TAVOLA CON AMEDEO FRANCO PRIMA DELLA SENTENZA SU BERLUSCONI AL TRIBUNALE DI MILANO PER LA SENTENZA BERLUSCONI RUBY BERLUSCONI IN TRIBUNALEesposito cancellieri santacrocecassazione esposito antonio

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?