gentiloni

“ER MOVIOLA” FA INCAZZARE IL QUIRINALE - SCENDE IN CAMPO SU ORDINE DI RENZI, ANCHE SE MATTARELLA GLI AVEVA IMPOSTO DI ESSERE SUPER PARTES – MA OCCHIO ALLE SUE PAROLE: ''QUESTO PD NON FARA' ACCORDI CON BERLUSCONI''. OVVERO: CI SARA’ ANCORA QUESTO PD DOPO IL VOTO? E POI GLI ACCORDI NON SARANNO CON BERLUSCONI, MA CON FORZA ITALIA... – RENZI INCASSA SOLO ''NO'' DEGLI INDUSTRIALI PER LE CANDIDATURE – STASERA O DOMANI IL MATCH SULLE LISTE CON FRANCESCHINI 

 

DAGONOTA

 

MATTARELLA GENTILONI

Pronti, via: Gentiloni ha fatto subito incazzare Mattarella. Il Capo dello Stato, pur di salvaguardarlo, ha indetto le elezioni senza chiedere le dimissioni del governo. Insomma, ha lasciato il Conte Paolo a palazzo Chigi come se niente fosse. Ed il premier, per ricambiare tante attenzioni, che fa? Si butta nella mischia della campagna elettorale. Proprio lui che, nelle intenzioni del Quirinale, doveva restare super partes.

 

L’artefice di questa metamorfosi gentiloniana è, manco a dirlo, il Ducetto di Rignano. Dopo aver visto che “Er Moviola” guida tutti i sondaggi, ha deciso di utilizzarlo in campagna elettorale. Il Conte Paolo, che ha la rigidità di un budino, non gli ha saputo dire di no; e si è messo a fare dichiarazioni (poi corrette) tipicamente elettorali. D’altra parte, se la seconda e terza carica dello Stato sono scese nell’agone politico, come può il presidente del Consiglio rinunciare a farlo?

FRANCESCHINI RENZI GENTILONI

 

Ma sempre col suo stile da mozzarella. Così, il suo entourage sottolinea che a Davos ha fatto una netta distinzione fra Berlusconi (“non è un populista”) e Forza Italia. Proprio fra le nevi svizzere il premier ha ricevuto l’ennesimo input dalla Merkel. Fra i corridoi del World economic Forum, il premier s’è sentito ripetere un mantra europeo: garantire la stabilità per l’euro. Lo stesso applicato come un mantra in Spagna e Germania. E che i Poteri marci vorrebbero ribadire anche in Italia; dove auspicano una alleanza per la governabilità della moneta unica. Patto benedetto da Francoforte proprio da Mario Draghi, che è pur sempre cittadino italiano con diritto di voto.

 

gentiloni e renzi

E non è un caso che da Palazzo Chigi filtri un’interpretazione “autentica” delle parole di Gentiloni. Il premier ha annunciato che “questo Pd non farà accordi con Berlusconi”. E qui arriva l’interpretazione: dopo le elezioni ci sarà ancora questo Pd?

 

ANDREA ORLANDO

Per il momento, il Nazareno a trazione renziana è in fibrillazione. Matteo sta giocando in prima persona la partita dei collegi. I sondaggi riservati dicono che i Dem viaggiano intorno al 23,5%; così Matteo vuole garantire seggi sicuri solo ai fedelissimi. Ne sa qualcosa Andrea Orlando che si è visto cassare la propria “quota Panda” di minoranza interna. Ma la partita più importante Renzi se la giocherà fra stasera e domani con Dario Franceschini, quando dovrà trovare posto in lista agli amici del ministro dei Beni Culturali. In caso contrario, la malignità implicita contenuta nelle interpretazioni sulle frasi di Gentiloni potrebbero prendere corpo, a partire dal 5 marzo.

 

FRANCESCHINI RENZI

Matteo ancora non ha rinunciato ad accalappiare qualche nome ad effetto da mettere in lista. Per il momento, però, sta ricevendo solo “due di picche”. Hanno detto no alla candidatura dem figure come Antonella Manzi, vice presidente Confindustria, Nerio Alessandri di Techogym e Alberto Vacchi, cugino di Gianluca Vacchi e casualmente candidato alla guida di Confindustria.

 

MATTEO: DATEMI IL LANCIAFIAMME

Pietro Salvatori per www.huffingtonpost.it

 

"Basta, a questo punto ci vuole il lanciafiamme". Proprio così. A un certo punto della giornata Matteo Renzi, seduto dietro la sua scrivania al Nazareno, scarta, e mette da parte le tabelle con gli intricati incroci fra collegi, correnti e richieste personali, tornando a usare un termine a lui caro: "Qui bisogna usare il lanciafiamme. Se continuiamo a correre dietro il manuale Cencelli non ne usciamo fuori".

nerio alessandri

 

Le liste elettorali sono lontane dall'essere chiuse. Le richieste riempiono intere cartelle, è appena scoppiato un caso con gli uomini di Andrea Orlando, che si sentono sottostimati ovunque. La quadra sembra impossibile. Ed è lì che il segretario decide il cambio di passo. Sparigliare i calcoli minuziosi di equilibri da considerare e sondaggi da soppesare. E cambiare il paradigma.

 

Prendiamo la Campania. Oltre a Paolo Siani, ecco altri di due avvocati, celebri per le loro battaglie sulla trasparenza e sull'onestà ma finora estranei alla politica, andare a riempire le caselle contese dai colonnelli locali. Sono Domenico Mimmo Ciruzzi, e il collega Giuseppe Pellegrini, quest'ultimo schierato contro il forzista plurindagato Luigi Cesaro - detto Gigino a Purpetta - in una sfida il cui significato simbolico non ha bisogno di essere spiegato.

ALBERTO E GIANLUCA VACCHI

 

Un cambiamento di schema che ovviamente ha mandato in fibrillazione la federazione napoletana del Pd, che si ritrova a fare i conti con due candidati che non aveva messo in conto e, di conseguenza, con due posti in meno per soddisfare gli appetiti dei notabili del territorio.

 

pierferdinando casini e la compagna colombiana 1

Ma Napoli e dintorni sono solo uno degli esempi del cambio di passo. Basta risalire lo Stivale e fermarsi dalle parti di Bologna. Se nel golfo la bussola è quella della legalità, nella cuore rosso d'Italia la scelta è quella di schierare le migliori ali sinistre del partito. A sfidare Pier Luigi Bersani all'uninominale sarà Andrea De Maria, un lungo cursus honorum nel Pds e nei Ds, in tempi più recenti vicino a Gianni Cuperlo.

 

VASCO ERRANI

Uno che, per capirci, inizia così la sua autobiografia: "A 16 anni ho cominciato a frequentare, nel Pci di Enrico Berlinguer, carico di valori morali e di attaccamento alla democrazia, l'allora Federazione giovanile". E che, giovanissimo, iniziò la sua carriera come sindaco di Marzabotto, tristemente città simbolo della Resistenza italiana al nazifascismo.

 

Ma non è tutto. Carla Cantone, segretaria di Spi Cgil, storica esponente bersaniana, al proporzionale sarà capolista nel collegio in cui nell'uninominale Pier Ferdinando Casini sfiderà l'amatissimo (da quelle parti) Vasco Errani, per anni presidente della regione Emilia Romagna e candidato con Liberi e Uguali, in una chiara operazione di copertura sul versante "rosso" al candidato centrista che difenderà le insegne della coalizione a guida Pd.

 

carla cantone

Sono solo i primi smottamenti di un quadro che potrà essere stravolto nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore. Con le liste ancora aperte, la svolta repentina di Renzi potrebbe riservare altre corpose sorprese. Rischiando di terremotare il quadro già fragile degli equilibri all'interno dei Democratici, e fra questi ultimi e gli smaniosi alleati.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…