etruria de benedetti pignatone

SOLO UN CASO? PIGNATONE E’ IN FERIE E ALLA COMMISSIONE SULLE BANCHE NON ARRIVANO LE CARTE SU DE BENEDETTI – I PARLAMENTARI NON POTRANNO ACCEDERE ALLE CARTE DELLA PROCURA DI ROMA SULL’INDAGINE PER INSIDER TRADING SULL’ETRURIA CHE RIGUARDANO L’”INGEGNERE”: VERRANNO CONSEGNATE ALLA COMMISSIONE FUORI TEMPO MASSIMO

 

Giacomo Amadori per la Verità

giuseppe pignatone

 

Alla segreteria della commissione d' inchiesta parlamentare sul settore bancario sono arrivati i documenti che riguardano le inchieste aretine su Banca Etruria, ma non quelli sull' indagine archiviata per insider trading che ha coinvolto anche il presidente onorario del gruppo editoriale Gedi (quello di Repubblica per intendersi) Carlo De Benedetti. I membri della commissione di centrodestra e i colleghi grillini le avevano chieste dopo l' audizione dell' ex presidente della Consob, Giuseppe Vegas.

 

La prima risposta della Procura è stata che non ci sono state indagini su De Benedetti, bensì sul suo broker. Ora i commissari hanno inviato una seconda richiesta per avere finalmente i documenti, ma il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, da cui si attende il fascicolo, dovrebbe rimanere in ferie sino a dopo la Befana e per questo il tempo per studiare le carte sarà esiguo. La prossima riunione dell' ufficio di presidenza sarà tra l' 8 e il 13 gennaio e il documento finale dovrebbe essere presentato il 27.

carlo de benedetti agnese renzi

 

L' Ingegnere, tessera numero 1 del Pd, guadagnò 600.000 euro investendo in Borsa 5.000.000 sulle Popolari (pronte a essere trasformate dal governo Renzi in Spa) prima che le nuove norme decise Palazzo Chigi entrassero in vigore. In un' intercettazione De Benedetti diede il merito delle sue buone informazioni proprio a fonti vicine al governo. Ma i diretti interessati, De Benedetti e Renzi, sentiti come testimoni, hanno ricostruito i fatti in Procura e l' inchiesta si è chiusa con la richiesta di archiviazione per il broker.

 

Mistero delle carte mancanti a parte, il presidente della commissione, Pier Ferdinando Casini, ieri si è mostrato fiducioso sull' esito dei lavori: «Il clima è stato positivo e speriamo in bene perché credo che davanti a tanti risparmiatori in condizioni di difficoltà, avere un documento che abbia almeno un impianto di soluzione e proposte unitarie sia positivo. Vediamo se ci riusciamo». I suoi colleghi di commissione sono meno fiduciosi. In questi giorni i vari gruppi elaboreranno i loro contributi che i dirigenti della commissione proveranno a collazionare in modo soddisfacente in un unico canovaccio.

rignano funerale del risparmio caos etruria

 

Se l' operazione unitaria dovesse fallire, ci troveremo di fronte a una relazione del presidente (su come abbia funzionato la commissione), una di maggioranza e due di minoranza (centrodestra e M5s). Insomma almeno quattro diversi documenti conclusivi.

 

I componenti della commissione stanno esaminando anche gli atti arrivati da Arezzo e in particolare le due annotazioni del Nucleo di polizia tributaria di Arezzo sull'«attività di consulenza da parte di banca Etruria». Ce n' è una preliminare di circa 60 pagine e una seconda in cui il capitolo più interessante si intitola «Delibere assunte fuori autonomia rispetto ai poteri delegati». In questo paragrafo si trova il riferimento a una proposta di delibera sospetta mandata in pagamento con una chiosa scritta a penna: «Non inserita in procedura come da accordi con Boschi e Cuccaro». I due che avrebbero autorizzato il direttore generale Luca Bronchi a pagare quasi 400.000 euro fuori dalle norme alla statunitense Bain & company sarebbero l' allora vicepresidente Pier Luigi Boschi e l' ex vice dg Emanuele Cuccaro.

 

LUCA BRONCHI ETRURIA

Del processo di gestione delle consulenze si era già occupata l' audit interno dell' Etruria e in particolare l' ispettore Alessandro Ferruzzi su incarico del team ispettivo di Banca d' Italia. Nella sintesi dell' ispezione un capitolo è dedicato alle 21 fatture pagate alla Bain (3.391.000 euro nel biennio 2013-2014). Ferruzzi trova molte incongruenze: per esempio quattro delibere del 2013 risultano successive alla data dei contratti e una delibera da circa 500.000 euro risulta superiore alle deleghe assegnate al direttore generale.

 

pierferdinando casini (2)

Ma è sulla delibera con il presunto placet di Boschi che vengono sollevati i dubbi più forti. Riguarda due fatture per 389.000 euro complessivi collegate a un contratto avente come oggetto «lo sviluppo di risultati commerciali e creditizi del 2014». «La delibera del Direttore generale non risulta inserita in procedura delibere né datata», si legge nella relazione. «Sono state rinvenute due versioni del contratto in oggetto: la prima, firmata solo da Bain e riportante sul frontespizio la dicitura "Old" fa riferimento ad un periodo di 4 mesi (da aprile 2014 a luglio 2014) corretto a mano in 2 mesi, per un corrispettivo mensile di 95.000 euro + forfait del 10 % + Iva. La seconda, firmata da Bain e dal Direttore generale, fa riferimento ad un periodo di 2 mesi (da aprile 2014 a maggio 2014), per un corrispettivo mensile di 145.000 euro + forfait del 10%+Iva». Apparentemente una specie di cubo di Rubik per far tornare i conti.

 

pierluigi boschi

Ma Pier Luigi Boschi è coinvolto anche in un altro filone d' indagine riguardante le consulenze sospette e in particolare quelle per il progetto di aggregazione con un partner di elevato standing. La stessa banca nell' ispezione numero 27 del 2015 (quella di Ferruzzi) riepilogava i costi sostenuti in 3.795.145,72 euro. Nell' ambito di questo capitolo, la Guardia di finanza sta approfondendo il lavoro della cosiddetta «Commissione consiliare informale», composta prima del commissariamento dell' Etruria dal presidente Lorenzo Rosi, dai due vice Boschi e Alfredo Berni e dai consiglieri Felice Emilio Santonastaso, Luciano Nataloni e Claudio Salini.

 

LORENZO ROSI 2

Tale commissione ha determinato i percorsi per la fusione con un altro istituto senza mai procedere alla verbalizzazione delle attività svolte, rendendo, per investigatori e Banca d' Italia, poco trasparente il processo decisionale. Una procedura opaca che ha portato alla spesa di 3,7 milioni di euro di consulenze a cui non sono seguiti risultati concreti. Gli ispettori di Bankitalia hanno evidenziato come l' unica proposta «giuridicamente rilevante», quella della Popolare di Vicenza, sia stata bocciata dal cda, quasi senza discussione.

FORNASARI

 

Gli advisor più pagati sono stati Kpmg (10 fatture per 1.272.000 euro, contratti spalmati su sei mesi dal dicembre 2013), Mediobanca (650.000 euro, contratto dell' agosto 2014) e, infine, gli studi legali Grande Stevens (3 fatture per 632.000 euro) e Zoppini (2 fatture 410.000 euro), ingaggiati nel 2014 con il presidente Giuseppe Fornasari e il suo successore Rosi. Tutti soldi gettati al vento.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…