almasri giorgia meloni carlo nordio

GIORGIA MELONI ALLA SBARRA PER IL CASO ALMASRI? NON È IMPOSSIBILE MA È IMPROBABILE – UN EVENTUALE PROCESSO DOVREBBE ESSERE AUTORIZZATO DAL PARLAMENTO, DOVE IL GOVERNO HA UNA SOLIDA MAGGIORANZA - IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI, NON POTEVA AGIRE DIVERSAMENTE, DI FRONTE ALLA DENUNCIA RICEVUTA DALL’AVVOCATO LUIGI LI GOTTI – PER IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA NORDIO, OLTRE AI REATI GIÀ IPOTIZZATI (FAVOREGGIAMENTO E PECULATO), POTREBBE AGGIUNGERSI L’OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO, CHE PERÒ NON È MENZIONATA NELLA DENUNCIA DI LI GOTTI…

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Almasri Osama Najeen.

Che il fascicolo aperto dalla Procura di Roma non sfocerà in alcun processo è pressoché certo, visto che un eventuale processo dovrebbe essere autorizzato dal Parlamento dove il governo ha una solida maggioranza. Ma è altrettanto certo che il procuratore Francesco Lo Voi non potesse fare altrimenti di fronte alla denuncia ricevuta.

 

Secondo la sua interpretazione della legge, poteva solo iscrivere le persone segnalate sul registro degli indagati e inviare il procedimento n. 3924 del 2025 al tribunale dei ministri. «Omessa ogni indagine», dice la norma, che per il procuratore vuol dire divieto di acquisire atti a sostegno dell’istanza o della sua infondatezza.

 

KISS ME LIBIA - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Nell’incartamento, a parte la lettera di trasmissione, c’è solo l’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti, con l’indicazione dei reati ipotizzati: favoreggiamento personale (nei confronti del generale libico Najeen Osama Almasri) e peculato (per l’uso dell’aereo di Stato utilizzato per rimpatriarlo).

 

Addebitati al capo del governo e ai ministri della Giustizia e dell’Interno che avrebbero deciso la scarcerazione e la riconsegna alla Libia, e per il sottosegretario con delega ai servizi segreti relativamente al mezzo di trasporto.

 

[…]

Mentre c’è un conflitto tra il governo italiano e la Corte dell’Aia, dopo la scarcerazione di Almasri decisa dalla corte d’appello a fronte della «prodromica e irrinunciabile interlocuzione tra il ministro della Giustizia e la Procura generale», che ha inutilmente interpellato il Guardasigilli.

 

ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE

Di qui la decisione politica, attribuita al governo, di non voler consegnare il generale libico accusato di torture, stupri e crimini di guerra dalla Cpi, che nella denuncia dell’avvocato Li Gotti si è tramutato in favoreggiamento del ricercato.

 

Anche nelle leggi che hanno recepito l’adesione dell’Italia alla Corte internazionale la cooperazione giudiziaria con i giudici dell’Aia assomiglia a un atto dovuto; per esempio laddove l’articolo 59 dello Statuto di Roma prevede che «lo Stato Parte che ha ricevuto una richiesta di fermo, o di arresto e di consegna prende immediatamente provvedimenti per fare arrestare la persona di cui trattasi, secondo la sua legislazione».

 

Per questo per il ministro Nordio c’era anche la possibilità di ipotizzare l’omissione d’atti d’ufficio, non menzionata però dall’avvocato Li Gotti nella sua denuncia.

LA LIBERAZIONE DI ALMASRI VISTA DA ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

Chiedendo invece «che vengano svolte indagini sulle decisioni favoreggiatrici del suddetto Osama Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di Stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia».

 

Compito spettante al Tribunale dei ministri. Ferma restando l’insindacabilità dell’atto politico, che si può intravedere dietro il silenzio-diniego del ministro sull’arresto di Almasri. Tuttavia Nordio non l’ha rivendicato come tale, e dunque anche questa eventualità dovrà essere oggetto d’indagine. Preclusa alla Procura di Roma, sempre secondo la lettera della legge sui reati ministeriali. L’altra quasi-certezza di questa vicenda è che contribuirà ad alimentare la tensione tra l’ufficio guidato dal procuratore Lo Voi e il governo.

 

giorgia meloni carlo nordio

Tanto più dopo che accertamenti dell’Aisi (l’Agenzia per la sicurezza interna) sul capo di gabinetto della premier Gaetano Caputi che dovevano rimanere segreti, sono finiti in un fascicolo d’indagine destinato alle parti in causa, e dunque a divenire pubblici. Un esito non gradito a Palazzo Chigi. Come la comunicazione recapitata ieri.

LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAgiorgia meloni carlo nordio. carlo nordio - giorgia meloni - matteo piantedosi - composizione fotografica del fatto quotidianoLA LIBERAZIONE DI ALMASRI - VIGNETTA BY VAURO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!