giuseppe conte padre pio

CONTE, IL GENERO IDEALE - FULVIO ABBATE: ''STA CONQUISTANDO LO STATUS DI VINCENTE NELLA CATEGORIA DEI MEDI. GRAZIE A LUI, RASSICURATI, POTREMO TORNARE ALLA VITA PERFINO POLITICA. DI PIÙ, POTREMO MORIRE DEMOCRISTIANI. IN UN CONTESTO SEGNATO DAI COGNATI RACCAPRICCIANTI COME SALVINI, QUESTO PRESSOCHÉ INVISIBILE, INAVVERTIBILE, PRESIDENTE SPRAY DEL CONSIGLIO DIVENTA UN GREGARIO DI SÉ STESSO, MA CHE SA IL FATTO SUO''

Fulvio Abbate per www.huffingtonpost.it

 

GIUSEPPE CONTE CON I FRATI A SAN GIOVANNI ROTONDO

Ecce Conte! La parabola di Giuseppe Conte, perdonate la prosaicità, almeno inizialmente, suggerisce l'immagine del materassino da gonfiare, nonostante tu sia lì a pompare, hai la sensazione che mai sarà colmo d'aria quanto basti.

 

Nessuno avrebbe infatti scommesso sulla sua tenuta e navigazione, e ancora adesso il giudizio sul nostro sembra corrispondere a un "non pervenuto", e tuttavia, nel volatile zampillio delle sensazioni, si comincia ormai a fare strada la quasi certezza che questo pressoché invisibile, inavvertibile, presidente spray del Consiglio, il cui profilo culturale ha la medesima consistenza di un soufflé, da un certo momento in poi, merito dell'entropico altrui limite, sembra conquistare lo status di vincente nella categoria dei medi, anzi, della medietà, ergo della durata, e delle (non meno medie) distanze.

 

giuseppe conte

Intendiamoci, può anche darsi che si tratti di impressionismo politico, luci illusorie come nelle cattedrali di Monet, tuttavia è palese che da settimane, in un contesto politico-antropologico segnato dalla metafora dei cognati raccapriccianti come Matteo Salvini, Conte, è diventato, passateci quest'altra figura plasticamente da operetta nazionale, un possibile genero ideale, così almeno nello sguardo dell'inaffondabile sentimento moderato, parrocchiale, da astanteria salesiana nazionale.

 

Adesso qualcuno dirà che per questo ruolo spetta per definizione e allure a Luigi Di Maio, probabile, tuttavia il capo politico del Movimento 5 Stelle, nonché vicepremier, nonostante le pompe del populismo stiano lavorando a innalzarne la sagoma non meno gonfiabile, mai riuscirà a liberarsi dallo scatto da venditore di "Caffè sport Borghetti" negli spalti del "San Paolo" di Napoli.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

 

Al contrario, Giuseppe Conte, corroborato nel sentire comune dal titolo pregresso - Avv. – carta da visita per nulla virtuale, può vantare d'aver maneggiato addirittura statini - ossia, recita il dizionario, "moduli un tempo rilasciati dalla segreteria allo studente che doveva sostenere un esame, quale attestato della regolarità amministrativa della sua posizione" - fino a conquistare addirittura la predella di docente, di prof.

 

Ora, continuando con le metafore, sempre a fronte del rumore di fondo degli orribili cognati che si riassumono pienamente negli sfondi da cucina economica al neon leghista con doveroso razzismo rionale o anche l'escursionismo tra andino ed etrusco di un Alessandro Di Battista, pensando alle schermaglie di posizione per il potere, non si può negare che Conte sia, sempre più in prospettiva, un incassatore, un macinatore di chilometri, un dromedario, il gregario di se stesso, un genero che sembra sapere il fatto suo.

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

 

Infine, l'eloquio di Giuseppe Conte. Non può che rimandare, sebbene nella cifra generazionale di chi è nato nel 1964, dunque baby boomer al foto finish di un ciclo storico, come chi non abbia fatto in tempo a far proprie le battute di Pappagone, diversamente da quelle di "Drive In", a certi memorabili avvocati delle nostre inenarrabili esistenze tribolate.

 

GIUSEPPE CONTE E L IMMAGINE DI PADRE PIO

Non i primi professionisti, cui ci eravamo rivolti chiedendo loro, vanamente, di risolvere, metti, problemi di condensa sui tramezzi: roba subita dai dirimpettai, semmai i secondi professionisti che hanno infine risolto il contenzioso e, al momento della parcella, stendendo le mani sulla scrivania, hanno spiegato che loro sono, appunto, gli "avvocati del popolo", e se in passato ci eravamo rivolti a un "collega" non esattamente di "virtù preclare", adesso invece siamo in buone mani, all'ombra di un ciuffo da circolo "Canottieri Tevere Remo" o "Due Ponti", già che, sempre questi, l'avvocato del Popolo, tutto racconta della sua parabola professionale: dall'esame in diritto privato alla festa di laurea a Villa "Miani", alla fiducia risposta in lui dal professor Guido Alpa, "... e non pensi mica che questi accoglieva chiunque nel suo studio, mi creda!" Al momento di andar via, aggiunge, mi raccomando non si fidi mai di chi non abbia affrontato, nero su bianco, il tema della "Simulazione del matrimonio nella teoria del negozio giuridico".

giuseppe conte legge una poesia dopo il consiglio dei ministri 3

 

Alla fine Conte, si racconta assai devoto di Padre Pio, e qui il romanzo popolare fa venir voglia di raggiungerlo sotto il balcone di Palazzo Chigi per dirgli che "... sa, presidente, anche zio Ino e zia Enza lo erano, e una volta, laggiù, proprio a San Giovanni Rotondo, incontrarono addirittura l'avvocato Pandiscia, apprezzato biografo del santo, lo rammenta anche lei, no?"

 

Chiunque, a fronte di un profilo pubblico così proteiforme, si aspetterebbe di trovare notizie di un simile statista sui media, l'agenda da premier puntualmente documentata, e invece, pensate un po', del suo operato sui giornali non figura quasi traccia, addirittura una sera in televisione trovi un commentatore che così afferma: "Si è mai visto un premier invisibile che deve chiamare i suoi vice per sapere cosa deve dire e fare?"

giuseppe conte a casa casamonica

 

Tuttavia, in un paese dove l'analfabetismo digitale vanta ancora abbondanti numeri, nonostante la tecnocrazia grillina a guida Casaleggio Associati, il personaggio Conte può vantare comunque un notevole margine di attenzioni, speranze e ampie aspettative di vita nelle istituzioni a misura della cara, antica carta protocollo o ancora meglio uso bollo; antica nostalgia canaglia dell'Italia dei concorsi.

 

GIUSEPPE CONTE NELLE VILLE CASAMONICA

Certo, direte, si tratterà anche di manifestarsi, evadere concretamente le promesse fatte, il cosiddetto "contratto di governo", la Stele di Rosetta di questi nuovi venuti, non soltanto parlare, twittare, andare oltre le pacche scambiate con gli eurocrati di Bruxelles, e ancora, a proposito della manovra, trovare argomenti oltre certo genere di ossimori da mattinate in pretura di viale Giulio Cesare: "Non ci siamo sottomessi all'Ue, il compromesso a cui si è arrivati è il migliore possibile".

 

GIUSEPPE CONTE SULLA PRIMA PAGINA DI FAMIGLIA CRISTIANA

Ma, storia nota, gli esecutivi che più durano sono esattamente quelli che non toccano gli equilibri esistenti, perfino se hanno promesso il reddito di cittadinanza e addirittura di "abolire la povertà", e in questo, gli avvocati, come mostra Gassmann in toga da difensore nei "I mostri", servono anche per il "facite ammuina".

 

Ora, siccome questo Paese, come nell'apologo di Bertolt Brecht, "Il signor "Puntila e il suo servo Matti", premia il cameriere paraculo in luogo del titolare intransigente, ecco che da qualche tempo, perfino dall'ammezzato in macerie del Pd e della stessa sinistra, qualcuno, circospetto, si affaccia all'aria confidando proprio in un campione miracolato quale Conte per scongiurare l'arrivo di nuovi cognati magari votati a sogni di nuova macelleria messicana, quasi ne riconosce la statura, se non proprio degasperiana comunque degna, che so, di un Goria, e da lui si aspetta nuovi bizantinismi che servono a tirare a campare, magari in una ritrovata doverosa consociazione, ora che Renzi è all'ammazzacaffè, Berlusconi idem e le stesse 5 stelle declinanti, dai, non tornerà il fascismo, Salvini e i suoi non banchetteranno a cotechino e lenticchie davanti al nostro fornetto, almeno fino a quando al governo - scommettiamo? - avremo un uomo di mondo, un avvocato cassazionista...

GIUSEPPE CONTE ALL UNIVERSITA

 

Che bello, grazie a Giuseppe Conte alla fine, rassicurati, sarà possibile davvero tornare alla vita perfino politica, di più, potremo morire democristiani.

MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)