BILL MA NON BALLA - DOPO LE NEVICATE, LUNA DI MIELE FINITA TRA I NEWYORCHESI E DE BLASIO: IL SINDACO CRITICATO PER ECCESSO DI IDEOLOGIA E QUALCHE INTERFERENZA DI TROPPO CON LA POLIZIA CHE AVEVA ARRESTATO UN RABBINO, SUO SOSTENITORE IN CAMPAGNA ELETTORALE

Angela Vitaliano per ‘Il Fatto Quotidiano'

Se per il 59% dei newyorchesi, secondo un sondaggio condotto dal New York Times in collaborazione con il Siena college, è ancora troppo presto per bocciare del tutto l'operato di Bill De Blasio, al traguardo dei suoi primi cento giorni da sindaco della Grande Mela, è solo il 49% a dire che sta facendo un buon lavoro contro il 64% che, invece, continua a sostenere il governatore Andrew Cuomo. Eletto con una percentuale "bulgara" del 73%, Bill De Blasio, ha visto il suo gradimento crollare alla prima nevicata e peggiorare alla seconda, in un inverno che passerà alla storia per numero di "tempeste".

E se i cittadini non sembrano punirlo per la sua gestione delle problematiche "stagionali" (il 62% promuove la sua capacità di mantenere la città in attività nonostante la neve), sicuramente pensano che si stia occupando poco di faccende che toccano il newyorchese medio. Ciò che sembra pesare di più sul nuovo sindaco, dunque, è ancora il suo "peccato originale" di essere troppo ideologico , atteggiamento ottimo per la campagna elettorale ma un po' meno per la gestione della quotidianità di una città complessa come New York. Il suo più grande successo, riconosciuto da tutti e che non lascia spazio ad alcuna critica, è stata l'approvazione di un provvedimento che garantisce ai lavoratori, anche dipendenti di piccole società, il riconoscimento di giorni di malattia retribuiti.

Piena sufficienza anche per la sua gestione della sicurezza della città, uno dei punti che sta più a cuore ai newyorchesi e che temevano che la sua (largamente condivisa) opposizione alla pratica dello "stop and frisk" avrebbe avuto un impatto negativo: la nomina di un "duro" come Bill Bratton a capo della polizia, tuttavia, fa ottenere al sindaco la più alta percentuale a suo favore di tutto il sondaggio, con un chiaro 70% di consensi. I newyorchesi poi, per il 65% sostengono la sua idea di voler approvare una legge che consenta a tutti i residenti, inclusi gli immigrati illegali, di avere una carta di identità che serva a un processo di integrazione degno della metropoli.

L'idea della carta d'identità anche per i "sans papier" è stata già messa in pratica in altre città del paese con risultati positivi. I cittadini sono con il sindaco anche per la sua battaglia per allargare l'accesso agli asili pubblici ai bambini di 4 anni, uno dei punti di forza della sua campagna elettorale.

Su questo, De Blasio, tuttavia, che si è scontrato con il governatore Cuomo che ha bocciato la sua idea di reperire i fondi necessari per finanziare il suo progetto aumentando le tasse dei piu ricchi, ha ottenuto una vittoria a metà: i fondi, infatti, gli sono stati riconosciuti ma senza incremento di tasse, pesando dunque su tutto il bilancio dello stato.

Diversi, purtroppo, i passi falsi del sindaco: primo fra tutti la sua battaglia, per molti incomprensibile, contro le "charter schools", sostenute dal 63% dei newyorchesi, modelli di scuole finanziate dal pubblico (ma gratuite per gli studenti) che da anni garantiscono a bambini di quartieri "depressi" di studiare in quartieri più ricchi e con programmi e insegnanti migliori.

Bocciato anche il suo comportamento con la stampa alla quale ha offerto il suo lato peggiore in varie occasioni, particolarmente in due in cui gli si chiedeva conto del fatto che i suoi autisti non rispettassero i segnali stradali e della sua interferenza con la polizia che aveva arrestato un rabbino, suo sostenitore in campagna elettorale, che guidava ubriaco e senza patente.

 

BRATTON E DE BLASIO BILL E CHIARA DE BLASIO Bill De Blasio Bill De Blasio Il nuovo sindaco di New York Bill de Blasio

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…