massimiliano fedriga salvini

COSA PENSANO I LEGHISTI DEL MES? SALVINI DICE NO, GIORGETTI DICE SI’, FEDRIGA DICE NI - IL GOVERNATORE DEL FRIULI: “È IMPORTANTE FARE UNA DISTINZIONE: RATIFICARE LA RIFORMA DEL MES NON SIGNIFICA UTILIZZARE IL MES, NON SONO LA STESSA COSA - PNRR? SCEGLIAMO 10 PROGETTI SERI DA RINEGOZIARE, BRUXELLES SARÀ RAGIONEVOLE: CI SONO TROPPE OPERE CHE NON SARANNO COMPLETATE ENTRO IL 2026 E CONTEMPORANEAMENTE VENGONO DATI 500 MILIONI DI EURO A CINECITTÀ - IL PONTE SULLO STRETTO? SE SERVE ALL'ITALIA SONO FAVOREVOLE - BERLUSCONI MANCHERÀ PERCHÉ ERA UN UOMO DI GRANDE MEDIAZIONE…”

Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”

 

matteo salvini massimiliano fedriga

Sulla ratifica della riforma del Mes, un auspicio: «Non ideologizziamo», dice Massimiliano Fedriga, presidente leghista della regione Friuli-Venezia Giulia […]

 

Qual è la sua valutazione?

«Penso sia stato corretto trasmettere una comunicazione dal punto di vista tecnico dal governo alla commissione Bilancio. Adesso è il momento della valutazione politica, che sarà il Parlamento a fare. […] Spero che la valutazione […] venga fatta scevra di connotazioni ideologiche. […] alcune scelte europee le ho condivise moltissimo, su altre sono dubbioso».

 

[…] Mi sembra che se lei fosse a Palazzo Chigi, lo ratificherebbe domani il Mes.

«No, le giuro, non ho le competenze per dirlo. Però è importante fare una distinzione: ratificare la riforma del Mes non significa utilizzare il Mes, non sono la stessa cosa».

matteo salvini massimiliano fedriga

 

Restiamo sul rapporto con l'Europa. C'è preoccupazione sui ritardi italiani sul Pnrr. Non stiamo rischiando di perdere un treno che non passerà più?

«Il Pnrr è finanziato da risorse a debito: indiretto – nel caso del debito europeo che pagheremo pro quota – o diretto. Quindi dev'essere un investimento che può fare crescere il Paese. Su certe scelte l'obiettivo mi pare centrato, credo che invece su altre sia necessaria una seria riprogrammazione. L'Europa dovrebbe mettere in discussione alcune regole. Per esempio, l'obbligo di escludere progetti strategici europei perché non possono essere conclusi nel 2026».

 

fedriga salvini giorgetti

A quali si riferisce?

«Parlo della mia terra: il collegamento Venezia Trieste, parte del Corridoio 5, la linea europea che dovrà congiungere Lisbona a Kiev. Non possiamo finanziarlo con i soldi del Pnrr perché è tecnicamente impossibile concluderlo nel 2026. E contemporaneamente vengono dati 500 milioni di euro a Cinecittà».

 

Cosa si dovrebbe fare?

«Se uno individua tre, quattro, dieci progetti da negoziare dicendo "su questi non finisco nel 2026, ma finisco nel 2030", sono convinto che Bruxelles potrebbe essere ragionevole. Bisogna avere il coraggio di chiederlo e riprogrammare. Serve forza politica per farlo e spero che il governo ce l'abbia».

 

Il segretario del suo partito, Matteo Salvini, è innamorato del ponte sullo Stretto. Anche lei?

MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI

«Penso possa essere un'opportunità per la Sicilia e per il Paese. […] Ci si deve chiedere: qual è il piano di sviluppo di tutto il territorio? Se il ponte può essere importante per il collegamento dell'isola non ho contrarietà».

 

Un altro fronte caldo è quello delle riforme istituzionali. C'è l'idea che possa esserci una sorta di scambio: alla premier interessa la riforma in senso presidenziale, alla Lega l'autonomia differenziata. È così?

«Io tengo molto a entrambe le riforme, sia all'autonomia differenziata, sia al premierato, di cui sono strenue difensore. […] noi presidenti di regione abbiamo una visione prospettica di 5 anni. Ho visto quattro governi diversi da quando sono governatore».

Berlusconi con Salvini e Fedriga a Trieste

 

[…] Le farete queste riforme?

«Spero di sì. Sarà un metro che giudicherà l'azione di questo governo». […]

 

La scomparsa di Silvio Berlusconi ha già determinato fibrillazioni nella maggioranza. Non è che quest'estate il Papeete lo fa Forza Italia?

«[…] il presidente Silvio Berlusconi mancherà perché era un uomo di grande mediazione. Spero che ci sarà la responsabilità di continuare secondo la volontà data dagli elettori a settembre. Su questo Berlusconi era una garanzia, non possiamo negarlo».

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