UN FINANZIAMENTO TI ALLUNGA LAVITOLA - “AVANTI!” C’E’ IL SENATORE PDL DE GREGORIO ACCUSATO DI TRUFFA, VIOLAZIONI FISCALI E BANCAROTTA FRAUDOLENTA IN CONCORSO CON IL LATITANTE VALTERINO - IN 12 ANNI SI È INTASCATO 23 MLN €: FATTURE FALSE E TIRATURE GONFIATE DURANTE IL PERIODO DI GESTIONE COMUNE DE “L’AVANTI” - SEQUESTRATI 4 CONTAINER PIENI DI DOCUMENTI: MA PER APRIRLI SERVE L’AUTORIZZAZIONE DEL SENATO…

Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

In dodici anni ha preso contributi per oltre 23 milioni di euro. Fondi destinati al sostegno dell'editoria dei quali non aveva diritto, perché le fatture presentate alla Presidenza del Consiglio erano false. E perché i giornali editi dalle sue società non raggiungevano neanche la soglia minima di copie vendute.

Il senatore Sergio De Gregorio sarebbe però riuscito ad aggirare i controlli e adesso la procura di Napoli lo accusa di truffa, violazioni fiscali e bancarotta fraudolenta in concorso con il faccendiere Valter Lavitola, latitante da mesi in Sudamerica. Al centro delle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza ci sono i bilanci del quotidiano L'Avanti e di altre aziende nel settore delle comunicazioni.

«Scatole vuote», secondo gli inquirenti, che hanno anche disposto il sequestro di quattro container dove il politico, eletto con l'Italia dei Valori e poi passato al Pdl, aveva occultato migliaia di documenti e ora chiedono al Senato di poter visionare le carte.

La svolta alle indagini arriva qualche settimana fa quando un ex collaboratore di De Gregorio rivela il nascondiglio di tutti i libri contabili e i dossier relativi alle aziende, non escludendo la possibilità che in quei container sia finito anche materiale elettorale.

I pubblici ministeri Piscitelli, Curcio e Woodcock ordinano ulteriori verifiche e quando accertano che il testimone non mente firmano l'ordinanza che mette i sigilli. Poi inviano gli atti a Palazzo Madama. E nel provvedimento ricostruiscono quanto è stato finora accertato sottolineando «il saldo collegamento - che nasce sul finire degli anni 90 - tra De Gregorio e Lavitola, legame personale e di affari illeciti».

Secondo i magistrati «gli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza hanno consentito di accertare che il periodo di gestione comune della società editrice L'Avanti è stato caratterizzato dalla commissione di un numero rilevantissimo di illeciti che hanno determinato gravi danni all'Erario: per consentire alle diverse società di aumentare fittiziamente i costi onde ottenere maggiori contributi statali per l'editoria sono state emesse, anche da altre società di De Gregorio, numerosissime fatture relative a operazioni in tutto o in parte inesistenti».

Le cifre sono impressionanti. Nel 1997 il contributo erogato da Palazzo Chigi supera di poco una cifra pari a 300 mila euro. Nel 2002 si arriva a oltre 2 milioni di euro. E da allora le cifre sono in costante crescita arrivando a due milioni e mezzo di euro ogni anno dal 2003 al 2011.

Oltre ai documenti e alla fatture false, De Gregorio e Lavitola sono riusciti a ottenere il denaro grazie alle attestazioni, anch'esse fasulle, di alcune aziende specializzate «per dimostrare di avere i requisiti sulla tiratura delle copie vendute o quelli sulla diffusione asseritamente avvenuta con le cosidette vendite in blocco o mediante lo strillonaggio, in realtà mai effettuate».

Sono numerose le società che fanno capo a De Gregorio e al suo gruppo «Italiani nel mondo» sulle quali si concentra l'attenzione degli investigatori anche per verificare se lui e Lavitola abbiano goduto di complicità all'interno del Dipartimento per l'Editoria che avrebbe dovuto verificare la regolarità della documentazione prima di erogare i finanziamenti. E proprio per avere un quadro completo è stato chiesto al Senato di autorizzare l'esame della documentazione. Il fascicolo è stato trasmesso e nei prossimi giorni la Giunta dovrà calendarizzare la discussione della pratica, ascoltando anche la versione del parlamentare.

Lui assicura che non si opporrà: «Voglio rinunciare da subito alle mie prerogative di parlamentare: i container che mi sono stati sequestrati sono pieni di vecchie masserizie, provenienti da casa ed uffici dismessi. Anzi, se i pubblici ministeri di Napoli me lo consentiranno, glieli andrò ad aprire personalmente.

Per quanto riguarda i finanziamenti a L'Avanti è evidente, dai documenti che ho già fornito alla Guardia di Finanza, che il mio ultimo rapporto con il quotidiano di Lavitola è datato 2006. Già prima che entrassi in Parlamento avevo ritenuto di dover interrompere il mio ruolo di fornitore di servizi al giornale ed è improprio ritenere che abbia potuto condividere gli interessi economici di Lavitola, con il quale le strade professionali si sono separate da quel tempo».

 

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