FINIS-MONTI - ALFANO: “VOGLIAMO CONLUDERE L’ESPERIENZA DI QUESTO ESECUTIVO” - BERSANI LO AZZANNA (MA NON VEDE L’ORA DI ANDARE A VOTARE COL PORCELLUM) - CONSULTAZIONI COL FIATO SUL COLLE: NAPOLITANO VEDE I LEADER DI PD, PDL E UDC - MARONI FA L’OFFESO: “NAPOLITANO INCONTRA TUTTI TRANNE LA LEGA” - SUPERCAZZOLA:“CI HANNO DETTO DI ASTENERCI CON UN SMS” - LA BORSA SCENDE, LO SPREAD SALE: BERSANI “ASSAGGIA” IL POST MONTI?...

da Repubblica.it

Angelino Alfano alla Camera: "Tredici mesi fa questo governo nacque perché le cose andassero meglio. Tredici mesi dopo le cose vanno peggio. Non abbiamo bisogno di molte discussioni. Oggi siamo qui a dire che consideriamo conclusa questa esperienza di governo. Ieri non abbiamo votato la sfiducia perché avremmo causato l'abisso dell'esercizio provvisorio. Vogliamo concludere l'esperienza di questo esecutivo" senza strappi, spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano. "Non vogliamo mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio". Parole che spiegano perché, dopo aver incontrato la delegazione Pdl al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha convocato i presidenti di Camera e Senato, oltre ai leader di Pd e Udc. Sono iniziate, sostanzialmente, le consultazioni per il dopo Monti.

Per motivare la scelta del Pdl di togliere il suo sostegno a Monti, Alfano parla di "debito pubblico peggiorato, nessuna strategia di sviluppo, Pil diminuito, tasse aumentate, crollata compravendita degli immobili. Ma gli errori principali a questo governo li ha fatti compiere il Partito democratico - sottolinea il segretario del Pdl, durante la discussione alla Camera sul dl sui costi della politica -. Sulla riforma del mercato del lavoro, nonostante la disponibilità, il Pd si è piegato ai diktat della Cgil che a sua volta si è piegata ai diktat della Fiom. L'epilogo è stato il voto sbagliatissimo dell'Italia all'Onu sulla Palestina. Sempre per il cattivo condizionamento della sinistra a questo governo".

Facile, a questo punto, immaginare cosa Alfano abbia comunicato al Quirinale, nel primo dei tanti colloqui che attendono in giornata Giorgio Napolitano, che ieri ha garantito sulla tenuta istituzionale del Paese. Incontro durato quasi un'ora e mezza, con il segretario del Pdl, e i presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, dopo che ieri il Pdl si è astenuto sulla fiducia al governo al Senato e alla Camera.

Dopo la delegazione Pdl, il capo dello Stato ha incontrato il presidente del Senato, Renato Schifani, e, nel pomeriggio, per circa un'ora, anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ma al Quirinale sono attesi anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini.

Proprio Casini, durante le dichiarazioni di voto sul dl sui costi della politica alla Camera, ha attaccato il Pdl e la sua scelta di non sostenere più il governo Monti. "Il Pdl ha tolto la fiducia dalla sera alla mattina solo per un calcolo elettorale, oppure ci sono motivi connessi a provvedimenti che questo governo sta varando - dice il leader Udc -. Ma come si può essere contro l'incandidabilità dei condannati o contro la volontà di restituire agli elettori la possibilità di scegliere i propri candidati?". "Ma ogni ragionamento serio sul futuro del Paese parte dal sostegno a questo governo, che ha detto la verità e fatto scelte impopolari. Il governo non può diventare il parafulmine di questi giochi irresponsabili fatti sulla pelle degli italiani" ha concluso Casini.

A seguire, ecco in aula Bersani accusare Berlusconi di "incoerenza", raccontare dell'esistenza di un "meccanismo padronale nel centrodestra". "È evidente che se non avete da riflettere sui vostri errori passati per voi il governo Monti non è un momento di transizione, ma una parentesi che si apre e si chiude e tutto torna come prima. Siete degli irresponsabili! Ma le domande che non vi fate ve le facciamo noi. Pensate di avere qualche responsabilità nella crisi? Voi siete stati degli irresponsabili nel dire che la crisi non c'era" tuona Bersani, che poi descrive l'Imu come una tassa originata dall'azione di Berlusconi e Tremonti. "Noi saremo leali con il governo e fedeli alle indicazioni del capo dello Stato. Leali, ma non ingenui, non ci accolleremo la propaganda Pdl. Voi avete il coraggio di motivare la vostra decisione (di staccare la spina al governo, ndr) con le condizioni in cui versa il Paese?".

Fornero: "Governo in mani di Napolitano". Ha fiducia nel capo dello Stato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che sul futuro dell'esecutivo ha detto: ''È nelle mani del presidente della Repubblica e io ho molta fiducia in quelle mani'', ha risposto a chi le chiedeva se avesse fiducia in una naturale fine della legislatura.

Ok a taglio dei costi della politica. Con 268 voti a favore, un solo contrario e 169 deputati astenuti, fra i quali l'Idv, la Camera ha convertito definitivamente in legge il decreto sul taglio dei costi della politica negli enti locali. Prima delle votazioni parole grosse in aula nel gruppo Idv dopo che Franco Barbato, ripreso dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal suo stesso capogruppo Borghesi, ha attaccato personalmente diversi parlamentari della maggioranza, fra cui Pier Ferdinando Casini.

Vertice a palazzo Grazioli. Riunione a palazzo Grazioli tra il presidente del Pdl Silvio Berlusconi e parte dello stato maggiore del partito. Hanno partecipato, fra gli altri, Gianni Letta, Paolo Bonaiuti, Angelino Alfano, Denis Verdini, Sandro Bondi, Renato Brunetta, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. All'incontro dovrebbe essere presente anche il presidente del Senato, Renato Schifani, anche se fonti della presidenza del Senato smentiscono questa circostanza. È un vertice "sulle elezioni, sull'organizzazione della campagna elettorale", ha spiegato uscendo Fabrizio Cicchitto.

Cazzola: "Berlusconi uccide il Paese". Se la notte non ha fatto cambiare opinione a Berlusconi, potrebbe essere lo stesso cavaliere ad annunciare il ritiro della fiducia a Monti e la sua intenzione di tornare a guidare il centrodestra nello scontro elettorale. ma nel Pdl non tutti sono d'accordo con la linea dell'ex premier. Giuliano Cazzola, uno dei deputati del Pdl che ieri ha deciso di votare la fiducia al governo, in un'intervista al Mattino, parla di "delitto politico": "Berlusconi uccide il Paese. Con un sms ci hanno detto di astenerci. Una caserma. Sono tutti lì a scondinzolare: Silvio, che bravo!".

E prosegue: "Quando ho sentito che Berlusconi si sarebbe ricandidato su una linea politica d'opposizione a questo governo, ho deciso che avrei votato la fiducia. Monti ha il diritto di andare avanti fino a fine legislatura", afferma Cazzola. "Già intravedo una campagna elettorale in cui il mio partito sparerà contro l'Europa, l'euro, la Merkel e racconterà la balla della crescita". Cazzola ha spiegato di non considerarsi fuori dal partito "perché è il Pdl che non esiste più". "Non credo che prenderanno provvedimenti nei miei confronti. Avevo già deciso di non ricandidarmi - dichiara - e ora ho la motivazione: un dissenso sulla linea politica".

Maroni: "Dialogo con Pdl, ma solo se stacca spina a Monti". "La possibilità di riaprire il dialogo con il Pdl dipende dalla loro decisione di staccare la spina al governo Monti". Il leader della Lega, Roberto Maroni, intervistato nel corso di 'Radio anch'io' su Radio Rai 1, insiste che "finchè il Pdl sostiene Monti, non c'è possibilità di dialogo". L'ex ministro attende chiarimenti sulla leadership del Pdl: "Noi non trattiamo con le persone, ma sul piano politico con i movimenti politici. Il problema è capire bene chi decide nel Pdl,c'è un po' di confusione, spero si chiarisca in fretta.

L'ex ministro dell'Interno riconosce che "Alfano è il segretario del partito, discuto con lui. Il problema è capire chi è che decide e mi pare che ci sia ancora confusione". Il nostro auspicio - ha aggiunto - "è che si voti la legge di stabilità e si vada subito alle urne, a febbraio o marzo, decida il presidente della Repubblica". Più tardi su Twitter il segretario federale della Lega si è lamentato del fatto che il capo dello Stato incontrasse tutti, tranne i rappresentanti del Carroccio: "Napolitano incontra tutti tranne la Lega, unico partito di opposizione. Viva la democrazia! Via da Roma, prima il Nord!".

Borsa in calo. Piazza Affari fanalino di coda in Europa sull'incertezza politica aperta dalla decisione del Pdl sul governo Monti. Il Ftse MIb cede lo 0,78% mentre lo spread è tornato sopra i 330 punti

 

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