DI MALI IN PEGGIO - FINISCE IN UN BAGNO DI SANGUE IL SEQUESTRO DI AL QAEDA IN UN SITO PETROLIFERO ALGERINO - L’ESERCITO LOCALE AVREBBE BOMBARDATO IL SITO CON DEGLI ELICOTTERI, E SAREBBERO MORTI 35 OSTAGGI OCCIDENTALI PIÙ 15 TERRORISTI, FRA CUI UNO DEI LEADER, ABOU AL BARA - L’OPERAZIONE È ANCORA IN CORSO, E GLI ISLAMISTI HANNO RIFERITO CHE SETTE STRANIERI RAPITI ANCORA VIVE...

Da "Repubblica.it"

Trentacinque ostaggi stranieri detenuti nel sito petrolifero di In Amenas in Algeria e 15 sequestratori, tra cui uno dei loro leader Abou Al Bara, sarebbero stati uccisi: lo riferisce Al Jazeera. Una svolta drammatica, legata al raid aereo con cui le forze algerine hanno cercato di riprendere il controllo del campo dove ieri gli ostaggi erano stati sequestrati da un gruppo di terroristi di Al Qaeda.

Le notizie sono ancora molto confuse e l'operazione è ancora in corso: secondo l'emittente qatariota ostaggi e sequestratori sono stati colpiti mentre si stavano spostando in convoglio all'interno del sito. Gli islamisti riferiscono che sette ostaggi sono ancora vivi: due americani, un giapponese, tre belgi e un britannico.

Diversa la versione fornita dalla tv algerina: 200 algerini sarebbero riusciti a scappare approfittando proprio dei bombardamenti e sarebbero ora in viaggio verso un luogo sicuro. Altri 25 ostaggi occidentali sarebbero stati liberati. In mattinata 26 lavoratori algerini, tre britannici e una francese sarebbero riusciti a sfuggire ai rapitori.

Oltre al gruppo di occidentali - si parla di 41 persone in tutto - anche 150 algerini sono stati fermati ieri dal commando nel sito di In Amenas. Le rivendicazioni dei terroristi sono politiche: chiedono la liberazione di diversi prigionieri islamici detenuti in Algeria e in altri Paesi e hanno preteso come condizione per avviare un dialogo l'allontanamento delle unità di sicurezza e dell'esercito algerino che da ieri ha circondato il sito.

Al Jazeera era riuscita oggi a raggiungere per telefono alcuni ostaggi occidentali, che hanno lanciato un drammatico appello per l'avvio di negoziati. Il gruppo armato ha minacciato di uccidere un ostaggio britannico se le forze algerine non si allontaneranno. "La situazione è molto pericolosa, l'esercito algerino deve ritirarsi e avviare negoziati che potrebbero evitare perdite di vite umane", hanno detto al network tre sequestrati occidentali: si tratta di un inglese, un irlandese e un giapponese. Nel gruppo degli ostaggi sequestrati ci sono anche 9 norvegesi, 7 americani, diversi cittadini britannici, alcuni francesi, un irlandese e due malesi.

Il gruppo è armato in modo pesante e ha obbligato alcuni ostaggi a indossare cinture esplosive, riporta France 24 che ieri sera è riuscita ad avere la testimonianza di uno dei sequestrati di nazionalità francese. I jihadisti dispongono di un vero e proprio arsenale e hanno minacciato di far saltare in aria l'impianto se l'esercito algerino tenterà un blitz, ha riferito l'emittente francese.

Dall'inizio dell'operazione militare francese in Mali la situazione sul terreno si è fatta sempre più complicata, con ripercussioni che si allargano ai Paesi confinanti. L'attacco al sito petrolifero algerino è stato definito dagli islamisti come un atto di rappresaglia per la collaborazione algerina all'intervento francese nel Paese africano.

Ucciso in Somalia l'agente francese. Intanto Denis Allex, l'ostaggio francese in mano ai ribelli Shaabab in Somalia, è stato ucciso. L'annuncio è stato dato su twitter dalle milizie jihadiste somale 'al Shabaab al-Mujaheddin'. L'esecuzione, dicono, è avvenuta ieri alle 17 e 30 ora italiana.

L'uomo, un agente segreto, era prigioniero del gruppo dal 2009. Forze scelte inviate da Parigi nel Paese africano cinque giorni fa avevano tentato di liberarlo ma il blitz a Bulomarer, 120 chilometri a sud di Mogadiscio, si era concluso disastrosamente: la liberazione del prigioniero era fallita e due militari francesi avevano perso la vita, uno subito e l'altro dopo la cattura da parte dei ribelli. "L'esecuzione è stata compiuta", si legge nel tweet.

In un primo momento dalla Francia lo stesso Allex era stato dato per morto, ma gli Shabaab, testa di ponte di Al Qaeda nel Corno d'Africa, hanno sempre sostenuto che era ancora in vita, anche se ne avevano già stabilito la condanna a morte.

Terzi: In Mali non faremo intervento militare. Sul terreno, in Mali, sono attualmente dispiegati 1.400 militari francesi. Il supporto logistico che l'Italia darà alla missione francese "non sarà in nessun modo un intervento militare diretto", ha chiarito a Bruxelles il ministro degli Esteri Giulio Terzi. Il ministro ha ribadito che "non è previsto nessuno spiegamento di militari italiani nel teatro operativo" e che l'Italia offrirà i un "sostegno logistico". "Questo è lo stato della riflessione all'interno del governo ed è quello che si prospetta anche in Parlamento", ha detto Terzi alla riunione straordinaria con i colleghi dei Ventisette dedicata al conflitto in Mali.

Ok a missione Ue di addestramento. Dalla Ue è intanto arrivato il via libera alla missione di addestramento dell'esercito del Mali, che dovrebbe partire al più tardi a metà febbraio. La missione risponderà politicamente al Consiglio Ue e prevede l'invio di circa 200 istruttori, più il personale di appoggio e una forza di protezione, per un totale di circa 450 persone e un costo di 12,3 milioni di euro. La durata del mandato è fissata per ora a 15 mesi. Dall'Italia arriveranno una quindicina di militari, che potranno essere aumentati fino a 24.

 

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